Capitolo 7.

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Capitolo 7.

Quella mattina Harry decise di parlare con Piton.

Era certo che i suoi sospetti fossero condivisi dall'uomo, così una volta rimasti da soli l'uomo gli domandò: «Potter, cosa posso fare per te?»

«Signore, forse è solo una mia impressione, ma il professor Raptor ha in mente qualcosa. Ho la sensazione che sia legato all'oggetto che Hagrid ha preso per Silente» disse lui tranquillamente.

L'uomo l'osservò per un attimo e gli chiese: «Cosa te lo fa pensare?»

«Quando sono in sua presenza o gli passo solo vicino sento una specie di fitta che mi percorre la cicatrice» ammise lui senza troppi giri di parole.

Piton a quel punto capì cosa stesse succedendo e il tassello mancante glielo aveva fornito proprio Harry: «Adesso vai pure da Draco e non preoccuparti per il resto» il ragazzo annuì, ma aveva letto negli occhi dell'uomo che avrebbe per certo fatto qualcosa per evitare che Raptor entrasse in possesso di quell'oggetto.

Lasciata la stanza Harry raggiunse il compagno e passarono la giornata a fare i compiti in modo di essere liberi il giorno dopo senza doverli fare una volta tornati dalla partita di Quidditch.

Intanto Piton aveva raggiunto l'ufficio di Silente.

«Severus, a cosa devo la tua visita?» chiese lui semplicemente.

«Riguarda il professor Raptor. Ho parlato con Potter e ha chiarito alcuni miei dubbi, di fatto quando passa vicino al professore sente una fitta alla cicatrice. Potrebbe esserci un legame tra quello che sta facendo e la reazione di quella ferita magica?» gli domandò il pozionista.

«Severus, i tuoi dubbi in parte penso proprio che siano fondati, ma ci vogliono delle prove. Non possiamo sospettare di un professore in questo modo» rispose l'uomo senza troppi giri di parole.

Piton annuì e poco dopo lasciò l'uomo ai suoi ragionamenti, ma non avrebbe perso di vista Raptor, non dopo lo scherzetto del troll, anche perchè per colpa sua aveva quasi rischiato di perdere una gamba per colpa dell'amorevole cane a tre teste di Hagrid.

Il giorno della partita arrivò fin troppo presto, ma Harry e Draco erano pronti anche se un po' troppo agitati.

Piton li raggiunse poco prima di entrare in campo e gli disse: «So che avete dei sospetti su Raptor, ma giocate tranquilli. Tu Harry cerca di prendere al più presto il boccino io agirò in caso di bisogno» detto questo andò a sedersi sugli spalti al fianco di Lucius Malfoy.

Fino a quel momento, però, Raptor era stato buono e non aveva fatto altro che potesse rendere sospettoso Piton.

Durante la partita di Quidditch, però, i problemi iniziarono ad esserci infatti Harry rimasto fuori tiro dagli attacchi era alle prese con la sua scopa che si era imbizzarrita.

Il ragazzo dagli occhi di giada riuscì a stento a rimanere a stento, ma solo un movimento brusco di Lucius fece perdere il contatto visivo a Raptor e Harry si issò nuovamente in sella andando ad afferrare finalmente il boccino d'oro che si era degnato di comparire davanti a lui e al cacciatore rosso e oro.

Preso il boccino un boato di urla esplose dagli spalti dei verde argento e scesi a terra Draco abbracciò Harry felice come non mai la loro prima partita era finita alla grande, infatti, avevano vinto con centosettanta punti.

Harry, però, aveva in mente qualcosa e raggiunse il guardiacaccia dicendogli semplicemente: «So cosa nasconde il cane a tre teste e so che qualcuno dei professori vuole rubarlo»

Il guardiacaccia rispose: «Non è una cosa che riguarda te. Sono cose tra Silente e Nicolas Flamel» accorgendosi del suo errore borbottò: «Questo non dovevo dirlo»

Harry corse via e con Draco andarono nella biblioteca della scuola e in uno dei tanti libri trovarono chi fosse Nicolas Flamel.

Quella sera seduti davanti al cammino Draco gli chiese: «Chi tra tutti ha un conto in sospeso con te e ha bisogno della pietra filosofale?»

«Voldemort...» disse Harry.

Pansy che era diventata amica anche di Harry disse: «Nonostante ci sia Silente in qualche modo è riuscito a far entrare qualcuno dei suoi a scuola. Cosa facciamo?»

«Niente per ora» rispose il ragazzo dagli occhi di giada.

Poco dopo andarono a dormire e Harry rimase un po' ad osservare Draco dormire al suo fianco.

Non gli dispiaceva che il ragazzo si intrufolasse nel suo letto per dormire anzì lo divertiva e in qualche modo lo faceva sentire importante. 

Un'anima in guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora