Capitolo 14.
Il giorno del compleanno di Harry era arrivato e già da quando si era alzato lo zio sbuffava cercando di capire come urlargli contro, ma in quel periodo il ragazzo aveva gli occhi di diverso colore, uno era azzurro e l'altro verde ed ogni tanto quello azzurro cambiava colore diventando dorato ed in quel momento esplodeva qualcosa.
Vernon fece per parlare ed un vaso esplose poco distante: «Scusate...» la voce di Harry cambiò, ma poi tornò normale: «Non preoccuparti, Merlin. Dobbiamo trovare una soluzione a questa situazione, ma se devi usare il mio corpo sono disposto a farlo senza problemi»
«Grazie, ma devo cercare informazioni anche sul mio Pendragon» rispose ancora il ragazzo.
Harry sospirò: «Sarà complicato, ma forse Draco può aiutarci mi ha confermato il suo arrivo tra qualche giorno con il padre. Nei loro libri delle dinastie magiche e non dovrebbe esserci qualcosa. Basterebbe una minima traccia a meno che...» s'interruppe un attimo ed aggiunse: «Dobbiamo trovare Kilgharrah. Se troviamo lui possiamo trovare il tuo corpo e quello di Arthur e farvi rincontrare anche se non ho idea ancora di farti tornare in esso»
«Harry, hai bisogno di tempo. Io ho bisogno di insegnarti tutto quello che so io per battere Voldemort e Morgana. È un enorme problema il fatto che l'anima di lei sia nel corpo di lui, insieme, possono solo far peggiorare tutte le cose» disse ancora una volta Merlin.
Salazar strisciò sulla gamba di Harry che rise divertito per poi vederlo comparire e guardare cos'avesse nel piatto: «Sembra buono...»
«Sì. Hai ragione» disse lui prendendo un pezzo di carne e dandoglielo senza problemi.
Edwige picchietto il becco contro la finestra e Salazar si spostò attorno al braccio di Harry che si alzò per prendere la lettera: «Ciao, Edwige. Grazie» le diede un pezzetto di carne e lei volò nella sua stanza andando ad appoggiarsi sopra l'armadio per dormire un po'.
Il ragazzo si accomodò sul davanzale e lesse la missiva.
"Ciao, Harry.
Ho trovato cose molto interessanti, sarà difficile la nostra ricerca, ma possiamo partire dal punto dove tutto è finito. Sono certo che se Merlin chiamasse il suo amico Drago troveremmo anche il Principe.
Tra due giorni sarò da te con mio padre fatti trovare pronto poi con Dobby andremmo a destinazione.
Ti amo, Harry. Mi manchi moltissimo."
Il ragazzo sorrise ed andò, dopo aver sparecchiato il tavolo e lavato il suo piatto, di sopra dove preparò tutte le sue cose mettendole nel baule, ma guardando i suoi abiti pensò: Devo davvero buttare via questa roba vecchia e dedicarmi ad una giornata di shopping.
Scrisse la risposta a Draco e la mandò a destinazione con Edwige dicendole di restare da lui tranquillamente che poi l'avrebbe raggiunta senza troppi problemi.
Harry scese nuovamente in cucina con un libro da leggere e si mise seduto su una poltrona come se niente fosse: «Tu ragazzo!»
Il ragazzo dagli occhi di giada l'osservò alzando un sopracciglio scettico.
«Non voglio vedere cose strane e vattene in camera tua. Oggi ci sono ospiti e non sanno della tua esistenza» disse l'uomo rosso di rabbia.
«Dovrei andare in quella specie di topaia dove mi tenete. No, grazie! Troppa poca aria, troppi rumori molesti. Fatte finta che io non esista, cosa che vi riesce bene a meno che non dobbiate dare la colpa a qualcuno del vostro essere babbani, e lasciatemi leggere in santa pace» rispose lui rimettendo gli occhi sul libro che aveva con sé.
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Un'anima in guerra
FanfictionLa battaglia finale stava per iniziare. Merlin venne a parlarmi... «Kilgharrah, devo salvare Arthur. Non voglio che muoia» Nelle sue parole c'erano forti sentimenti contrastanti: Amore, paura, voglia di lottare per sconfiggere un destino segnato.