Capitolo 13.

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Capitolo 13.

Nei mesi seguenti i ragazzi si dedicarono allo studio e agli esami di fine anno.

Harry la notte non riusciva a dormire se non era tra le braccia di Draco, il ragazzo biondo con la sua vicinanza lo rilassava e creava una specie di barriera contro quegl'incubi che quando erano distanti non lo lasciavano in pace.

Il giorno degli esami Harry nonostante le continue fitte alla cicatrice si dedicò anche se a fatica agli esami.

Draco notando ancora una volta Harry passarsi nervoso la mano sulla cicatrice gli prese il polso: «Smetti di grattarla, per favore?»

«Non smette un attimo di farmi male. Penso che sia una specie di avvertimento» borbottò lui mettendo su un broncio offeso.

I due incontrarono Hagrid e Harry gli domandò: «Ti ricordi per caso chi ti ha dato l'uovo di drago?»

«Non l'ho mai visto in faccia aveva il cappuccio calato sul volto» rispose lui per poi aggiungere: «Mi ha chiesto che lavoro facessi e gli ho raccontato delle creature con cui ho avuto a che fare e dopo Fuffy un drago non sarebbe stato complicato»

«Era interessato a Fuffy?» chiese Harry preoccupato.

«Sì. Lo era, ma gli ho rivelato il segreto. Fuffy si calma con la musica» rispose il guardiacaccia.

Quelle parole fecero sgranare gli occhi al ragazzo che guardò Draco, il ragazzo biondo capì cosa stesse succedendo e corsero via.

I due trovarono la McGrannitt e dissero senza giri di parole: «Professoressa dobbiamo parlare con il preside»

«Il preside ha ricevuto un messaggio dal ministero ed è partito pochi minuti fa» rispose lei.

«Questa non ci voleva» disse Draco guardando Harry per poi domandargli: «Cosa facciamo adesso?»

«Assecondiamo gli eventi» gli rispose lui prendendolo per mano lasciando la stanza poco dopo.

Rientrarono nel dormitorio e con Pansy salirono al terzo piano.

Sapevano che erano in ritardo, avevano perso tempo ed erano certi che Raptor fosse andato oltre le protezioni attorno alla pietra filosofale.

I tre varcarono la soglia dove si nascondeva Fuffy e lo trovarono addormentato, senza svegliarlo aprirono la botola sotto la sua zampa e senza pensarci oltre, sentendo la musica che stava cessando saltarono giù ritrovandosi così in mezzo ad una pianta.

«Questo è il Tranello del diavolo» disse la ragazza appena quella pianta si avvolse attorno al loro corpo per poi aggiungere: «Non opponete resistenza lasciate che faccia quello che deve» i due ragazzi annuirono, si sorpresero, però, quando lei scomparve.

«Va tutto bene lasciatela fare» disse lei sotto di loro mentre si sistemava e ripuliva gli abiti.

I due ragazzi seguirono il consiglio e si ritrovarono poco dopo vicino a lei.

Non si sistemarono gli abiti semplicemente andarono avanti con la loro missione giungendo ad un enorme salone dove al centro c'era una scopa e migliaia di chiavi alate che volavano placide.

Harry si issò sulla scopa e prese il volo.

Draco dal basso disse: «Harry, devi prendere quella vecchia e grossa» il ragazzo avvistò la chiave più vecchia con un ala rotta e passando vicino a Draco gliela lanciò nelle mani.

Il ragazzo biondo aprì la porta e poco dopo Harry smontò da sella ed entrò con un balzo nella stanza dove i due amici lo attendevano.

Dopo essersi chiusi il portone alle spalle si ritrovarono su un enorme scacchiera.

Un'anima in guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora