~capitolo 7~

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Sento il cuore che mi esce dal petto, non mi era mai capitato prima d'ora. I battiti sono sempre più veloci, sarà l'adrenalina che in questo momento mi ha sopraffatto. Ripenso a quello che ho appena fatto e un po' mi sento una stupida, ho lasciato Ruby e Landon lì mentre io me la sono svignata.... E il bello è che non so nemmeno dove sto andando adesso. Mi manca l'aria dentro questo condotto, la luce che vedo alla fine mi fa sperare che ci sia un'apertura in fondo e che non rimanga bloccata qui. Sarebbe tragico no? Sicuramente meno tragico che tornare indietro e affrontare i robot guardiani.... ed è per questo che non mi volto neanche e vado avanti. Ho il portafortuna di Ruby con me, le caramelle di Landon e la lettera di mamma, sento che riuscirò a cavarmela. Finalmente arrivo al termine di quel lunghissimo tunnel nero e una griglia ostacola il mio passaggio. Le tiro un calcio e riesco a buttarla giù, poi esco rimettendomi in piedi e tirando un sospiro di sollievo. Poi la mia faccia si fa confusa. <<Ma dove diamine....>> mi guardo intorno, qui è esattamente tutto uguale a prima. Pareti bianche e cielo azzurro, porte grigie che spuntano ad ogni angolo del corridoio, esattamente come il luogo in cui ho vissuto fino ad oggi.... Ma qui straordinariamente è diverso.
Una campanella suona e le porte che si affacciano sulla strada si spalancano. Ne escono delle persone, degli adulti. Allora è qui che vivono gli adulti.... E se ci fosse.... E se qui ci fosse anche mia madre? La speranza si fa strada in me e sorrido camminando per il corridoio, in cerca di un viso conosciuto. Ma le persone qui non sorridono.... Sono tristi, spente. Sembrano affaticate e stanche, come se dovessero subire chissà quale dolore. Allora è questa la fine che noi ragazzi dovremmo fare?
<<Avanti! Cammina, più veloce!>> anche qui ci sono i robot, appena né vedo spuntare uno mi nascondo dietro il muro. <<Qui non c'è tempo da perdere! Forza, al lavoro!>> un uomo si era appoggiato al muro per qualche secondo, sembrava sfinito, e il robot gli ha tirato una frustata.... Ma che cos'è tutto questo? Che cosa significa? <<V-vado, vado>> dice l'uomo spaventato e corre via. Quindi mia madre.... Mia madre ha fatto questa fine? È qui che viene frustata dai robot? Il mio sguardo si fa triste osservando le persone sfinite e infelici, vorrei aiutarle ma come?
All'improvviso sento un tonfo a pochi metri da me, una donna è appena caduta a terra ed è scoppiata a piangere. Mi avvicino a lei <<Signora, tutto bene?>> la aiuto ad alzarsi e lei scuote la testa <<Ragazza, ma che ci fai qui? Se ti vedessero....>> dice preoccupata e mi guardo intorno. Per fortuna i robot ora se ne sono andati. <<Perché è caduta?>> le domando, lei sospira <<Non lo so, forse un calo di zuccheri.... Qui ci fanno lavorare dalla mattina alla sera!>> esclama con un tono di lamentela, a quel punto mi viene un'idea e tiro fuori una caramella dalla mia tasca. <<Tenga.... È una caramella>> la lascio sulla sua mano e lei mi sorride <<Grazie cara, sei molto gentile>> mi accarezza il braccio e poi se la mette in bocca. <<Ora se non le dispiace devo an....>> <<Oh no!>> la donna spalanca gli occhi e mi dice di voltarmi. I robot mi hanno beccata.... Ora sì che è la fine. <<Ragazzina, che ci fai qui?>> <<Lasciatemi>> uno dei due mi prende per un braccio e mi solleva da terra, la presa metallica sul mio braccio è stretta e fa molto male. <<Come ci sei arrivata qua? Ora ti portiamo noi in un bel posto!>> anche l'altro Robot mi prende per un braccio, in questo momento mi sento esattamente come un panno steso al sole.... Solo che io sono una ragazza! <<Lasciatemi subito!>> grido e molti adulti si girano a guardare ciò che sta succedendo. Mi sento ridicola, sto urlando come una pazza e per di più non dovrei trovarmi qui. <<Lasciami stupido robot!>> tiro calci alle loro gambe d'acciaio ma l'unica che si fa male qui sono io. <<Dove mi state portando? Lasciatemi andare!>> non mi danno alcuna risposta, mentre il silenzio si fa strada nelle bocche altrui. Tutti mi guardano senza reagire, come se tenessero i robot. Tutti tranne una <<Avete sentito?! Lasciatela andare!!>> è la donna di prima, ha preso dell'acqua e ora la lancia addosso ai robot.... Immediatamente i corpi di ferro si bloccano e sparano scintille, per fortuna riesco a liberarmi prima che vadano in corto circuito. <<Oh per fortuna, grazie!>> do la mano a quella signora che mi ha salvato la vita <<Tu hai salvato me prima>> mi dice sorridendomi. <<Posso sapere il suo nome?>> chiedo <<Mi chiamo Dara>> dice <<Grazie Dara>> le sorrido mentre tutti ci fissano straniti. <<E ora corri! Di sicuro ne arriveranno degli altri!>> esclama Dara, mi osservo intorno ma non vedo nessuna via d'uscita. Dara si avvicina verso di me e mi dice di abbassarsi, poi mi sussurra all'orecchio <<In fondo al corridoio, gira a destra. C'è una porta che conduce fuori da qui>> <<Esiste un "fuori"?>> chiedo sorpresa, lei annuisce. <<E perché non viene con me? Io non so nemmeno cosa c'è là fuori!>> dico spaventata e lei sospira. <<Io non posso venire.... Tu sei ancora giovane, là fuori non è come qui dentro.... È tutto diverso>> <<Ne parla come se ci fosse stata>> affermo e lei sorride, forse ripercorrendo i ricordi nella sua mente. <<Come ti chiami?>> mi chiede <<Shine>> rispondo <<D'accordo Shine, tu ora devi correre là fuori e andartene da qui.... Almeno tu che puoi farlo....>> <<Ma io non so nulla di quello che mi aspetterà, la prego mi dica qualcosa! Io ho paura!>> esclamo e alcune persone si girano. <<Devi fidarti di me, va e basta! Sappi solo che se deciderai di oltrepassare quella porta non potrai più tornare indietro>> mi avverte <<Ma io.... Io non posso lasciare tutto....>> e in quell'istante preciso altri quattro robot si addentrano le corridoio e io sono il loro obiettivo. <<Shine! Corri! Fidati di me!>> mi urla Dara, annuisco e con l'adrenalina e il cuore che mi batte fortissimo corro fino al termine del corridoio, poi giro a destra come mi è stato detto. Sento i passi pesanti dei corpi di ferro e la paura mi avvolge sempre di più. "Vietato entrare" c'è scritto sulla porta. Ma davvero? Ho due possibilità, affrontare i robot oppure uscire "fuori" da qui per non ritornare mai più.... Scelgo a malincuore la seconda opzione. Corro come un fulmine verso la porta bianca, la porta della salvezza. La spingo e si apre, mostrando una luce così intensa da riscaldarmi il corpo. La porta si chiude dietro di me con un tonfo, tengo ancora gli occhi chiusi perché ho paura ad aprirli. E quando sento una specie di rumore assordante in cielo mi prende un attacco di panico. <<Aiutoooo! Fatemi entrare, fatemi entrare! Daraaa!!>> grido sbattendo i pugni sulla porta ma è tutto inutile. Non si può più tornare indietro, ciò che è fatto è fatto. All'improvviso sento delle gocce d'acqua cadere su di me e, con coraggio, mi volto ed apro gli occhi. La mia bocca si spalanca. Le gocce d'acqua danzano nel cielo grigio per poi cadere a terra. Cielo grigio? Acqua che cade dal cielo? Ma dove diamine sono finita? Inizio a piangere perché mi sembra di essere finita in un incubo. È tutto così strano qui. Il cielo deve essere azzurro e con il sole, deve sempre essere così vero? Qui non è normale, è grigio e tutta quest'acqua sta per soffocarmi, i miei capelli sono fradici come la mia tuta grigia.... La lettera! La tiro fuori, per fortuna non si è ancora bagnata. La infilo nel sacchetto di caramelle insieme al portachiavi, forse così riuscirò a proteggerla.
Quello che c'è davanti a me non so bene che cosa sia. Mi sento totalmente fuori luogo, mi pare di essere su un altro pianeta. Tutto quello che sto vedendo ora è impossibile. Prima di analizzare ciò che si impone davanti a me, però, è più opportuno capire da dove sono venuta. Mi volto e.... rimango nuovamente a bocca aperta. L'acqua che cade dal cielo si schianta su un enorme e dico enorme edificio, che si espande in lungo e nemmeno riesco a vederne la fine. Stiamo dicendo che in tutti questi anni ho sempre vissuto.... "dentro"?! Tutti noi eravamo intrappolati in un enorme e lunga gabbia grigia! Ma che cavolo significa tutto questo?! Scoppio a piangere e le lacrime si confondono con l'acqua che viene dal cielo. Ora ho capito, questa è pioggia. Venivano descritte giornate grigie di pioggia nei miei libri.... Ma non pensavo esistessero davvero. Tutto quello in cui avevo creduto fino adesso in realtà era finzione. Landon, Ruby, tutti gli altri sono bloccati in un mondo finto. Allora è questo il vero mondo, è questa la vita di cui.... della quale David parlava. David.... Allora lui conosce questo mondo? Chissà se anche lui ci è stato qui. Chissà dov'è adesso! Sicuramente avrà saputo che ho rifiutato la "Bevanda della vita felice" e mi starà giudicando come una stupida fifona. Sì, probabilmente starà facendo questo. C'è una cosa che ancora non mi quadra però.... Il suo nome. Quando si è presentato non sembrava sincero, ha esitato.... E poi la collana che portava, con una X incisa sulla targhetta.... Mi incuriosisce ancora adesso!
Forse non lo rivedrò mai più, come Landon e come Ruby.... Ora sono da sola a confrontarmi con quella che probabilmente si chiama natura, come viene nominata nei libri. E io non ho la minima idea di ciò che debba fare. Sono spacciata.
Un altro rumore si instaura nel cielo e faccio un salto dallo spavento. La mia pelle è gelata a causa della pioggia, se non trovo subito un riparo sono finita. Dimentico per un attimo ciò che c'è alle mie spalle e proseguo in avanti. Delle grandi figure decorate di verde che si muovono ondeggiando sono sulla mia strada. Questi so cosa sono, sono alberi! Corro immediatamente sotto uno di essi, qui la pioggia è meno fitta e posso ripararmi. Appoggio una mano sulla parte marrone e sento che è ruvida, mi fa senso. E poi accarezzo con un dito la parte verde, credo si chiamino foglie. Sono viscide, come d'acqua e pure queste mi fanno parecchio senso. Mi siedo a terra ai piedi dell'albero e mi frego le braccia sul corpo perché ho freddo. Chiudo gli occhi e ascolto il suono della pioggia. Non avevo mai sentito un suono più incantevole. Le gocce cadono a tempo e in controtempo, creando ritmi diversi e suoni nuovi ogni volta. Questa è la musica più bella che abbia mai sentito. Vorrei rimanere qui per sempre ad ascoltarla. E poi uno strano profumo invade le mie narici, non l'avevo mai sentito prima d'ora. Odore di.... terra, di erba.... Mi è tutto nuovo qui, tutto sconosciuto.
Prendo una caramella dalla tasca e la mangio, dopo tutte queste emozioni mi sento parecchio sfinita. Dopo qualche minuto la pioggia cessa di cadere e una luce accecante si infila tra le foglie degli alberi. Mi alzo in piedi e guardo in alto, le nubi grigie fanno spazio all'azzurro e il sole splende in cielo. Ora mi sento più tranquilla.... Mi sento a casa. Tuttavia, com'è possibile che nel luogo in cui vivevo si vedeva sempre il cielo azzurro? Non ha piovuto per 18 anni? O forse era una finzione anche quella? Le mie domande si interrompono nell'istante preciso in cui sento delle voci. C'è qualcuno. Forse non sono da sola. Poi però sento un verso, uno strano verso che di certo non proviene da un umano. Da dietro un albero spunta un ammasso di peli marroni con un naso nero e due orecchie puntate verso l'altro, questo è.... un cane. L'animale inizia ad abbaiare e, presa dalla paura, comincio a correre come una matta senza sapere dove mi stia dirigendo. Corro tra gli alberi addentrandomi sempre di più in quello che credo di chiami bosco. All'improvviso inciampo su un rialzo di terra, una radice di un albero credo. Mi accorgo che il cane non mi stava nemmeno più seguendo. Però ora mi sento un sacco osservata. <<È questa chi è? Hey ragazzina, chi sei?>> alzo lo sguardo e mi tiro su da terra. Una donna con i capelli legati in uno chignon abbastanza robusta ha le mani sui fianchi e mi fissa in modo arrabbiato. Accanto a lei c'è un uomo con i capelli neri e ricci e dei peli sul viso.... La barba? Ne avevo sentito parlare ma non ne avevo mai vista una, nel mio mondo era vietato ai maschi tenere la barba.... Devo smetterla di chiamarlo "mio mondo", ormai non lo è più! <<Che ci fai qui?>> chiede l'uomo con una voce scura, quando mi alzo in piedi la donna spalanca la bocca <<Jace guarda! Ha la tuta, è una di loro!>> esclama indignata mentre io non so che dire. <<Sei scappata?>> mi domanda l'uomo <<I-io veramente....>> <<Jace, portiamola al villaggio! E poi decidiamo cosa farcene di lei!>> dice decisa <<Che cosa?!>> ribatto ma prima che possa fare qualche mossa l'uomo mi ha già preso i polsi. <<Scusa, devo legarti>> dice prendendo una corda, sono così spaventata e confusa che non riesco ad oppormi. L'uomo mi lega i polsi e la donna mi urla <<Avanti, cammina! Quando arriviamo ci dici chi sei!>> mi spinge in avanti per farmi camminare più veloce e mi mordo il labbro perché mi fanno male i piedi. Non ho mai camminato così tanto in vita mia.
Dopo attimi interminabili usciamo dal bosco, una radura ricoperta da un manto di erba soffice e verde si espande tra una collina e l'altra, un corso d'acqua delimita il confine. Credo si chiami fiume. È così grande che mi fa quasi paura. Ci sono delle specie di capanne molto grandi, vedo dei bambini che giocano e delle donne che lavano i vestiti nel fiume. <<Chiamate tutti! Donne, uomini, bambini!>> urla la donna spaccandomi i timpani, le persone si avvicinano a noi. Sono.... diverse. Le donne indossano delle pellicce e gli uomini dei pantaloni e delle maglie di tela. Appena mi vedono iniziano ad urlarmi contro. <<Impostora! Traditrice!>> mi gridano contro e io continuo a non capire <<Forse è meglio chiamare Xenort, lui saprà cosa fate con lei>> sussurra l'uomo alla donna, lei annuisce. <<Chiamate Xenort!>> urla spaccandomi di nuovo le orecchie. <<Lasciatemi! Io non voglio farvi niente!>> trovo un po' di coraggio per oppormi e la donna mi tira uno schiaffo <<Zitta, tu sei una di loro!>> grida e tutti la incitano. <<Uccidiamola!>> gridano alcune persone <<Siiii!>> urlano gli altri. <<No vi prego!>> cerco di non piangere ma è impossibile, non ci sto capendo più nulla. <<Cosa sta succedendo.....qui>> tutti di zittiscono improvvisamente. <<Oh eccolo lì!>> l'uomo che mi tiene per i polsi indica una tenda e tutti guardano da quella parte. Spalanco la bocca, se prima era un incubo ora è anche peggio. Lui esce dalla capanna vestito come tutti quelli che vedo attorno a me. Capelli neri e corti un po' spettinati che però alla luce del sole sembrano più chiari, alto, muscoloso.... È lui.
I suoi occhi neri incontrano i miei. E un sentimento di stupore si fa strada in tutti e due. <<David?>>....
VI PIACE? ORA ARRIVA IL BELLO!😏😍

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