~capitolo 17~

27 9 3
                                    

<<Hey! Come va?>> sorrido mettendomi seduta, cercando di far notare il meno possibile il mio imbarazzo. Direi che dopo la mia entrata ad effetto giù dal ramo dell'albero fino ad arrivare davanti ai piedi di Xenort è stata davvero... Straordinaria. Straordinariamente disastrosa. Non volevo mi beccasse, ora ha persino smesso di suonare. Probabilmente non vuole essere ascoltato da nessuno, o forse voleva soltanto stare da solo. Detto ciò Xenort mi guarda come se avesse appena visto un fantasma, dalla sua bocca non esce nemmeno una parola e i suoi occhi neri sono spalancati. <<M-mi dispiace se ti ho interrotto>> mi scuso e mi sistemo i capelli che ho tutti davanti al viso. Xenort mi guarda mentre nel silenzio prevale il canto al tramonto degli uccellini. <<C-che cosa fai qui? M-mi stavi ascoltando?>> domanda quasi preoccupato, annuisco un po' insicura. <<M-mi hai seguito fin qui?!>> aumenta un po' il tono di voce e scuoto la testa <<Veramente stavo soltanto facendo una passeggiata nel bosco.... E poi ho sentito una bellissima musica e sono arrivata qui>> sorrido e lui abbassa lo sguardo sbuffando. <<Va via>> dice senza neanche guardarmi, stringo gli occhi e lo guardo curiosa. Con una mano tiene ancora la sua chitarra e con l'altra stringe i fili d'erba che salgono dal terreno. Intorno a noi ci sono solo alberi, in questo punto sono così fitti che i rami coprono anche il cielo. Le luci del tramonto vengono filtrate dalle foglie ed arrivano sino a noi di un arancio timido e opaco. È quasi sera.
Un paesaggio e un silenzio così calmo mi fanno trovare il coraggio di parlare <<Perché vuoi che me ne vada? Suonavi così bene>> affermo e lui sbuffa ancora <<Non è vero. E ora voglio stare solo>> borbotta sempre guardando a terra. <<Ti prego, suonami qualcosa.... Poi giuro che non ti di più fastidio>> <<Questo è impossibile! Continuerai a darmi fastidio.... E poi mi spieghi che ci facevi su un albero?>> esclama e ridacchio sottovoce. <<Stavo ascoltando delle note bellissime.... Ti prego, suonami qualcosa!>> lo imploro tenendo le mani giunte, lui sbuffa e prende la sua chitarra in mano appoggiandosela sulle gambe. <<Non mi piace suonare davanti agli altri.... Quindi ritieniti fortunata>> si schiarisce la voce e poi inizia a pizzicare le corde come faceva prima. Ma ora è diverso. Ora i suoi occhi sono spenti e annoiati, la musica non è travolgente come prima. <<No aspetta....>> lo fermo e lui alza lo sguardo verso di me, confuso. <<Non così.... Suona come facevi prima>> gli dico e lui incurva le sopracciglia <<Sto suonando esattamente come prima. Non ho cambiato niente>> afferma insicuro e scuoto la testa. Prima c'era un'enorme differenza, anche se la melodia era la stessa. <<Suona come facevi prima, senza pensare a nulla e perso nella musica>> dico sognante <<Perso nella musica? Ma che stai dicendo?>> chiede allarmato e sorrido <<Beh non so come spiegarlo, ma è come se prima esisteste solamente tu e la tua chitarra>> sussurro un po' imbarazzata ed i suoi occhi improvvisamente si addolciscono. <<O-ok ci provo, ma mi dà fastidio che tu mi guardi>> dice un po' agitato, sorrido. <<E va bene, allora non ti guardo>> affermo alzandomi in piedi <<Mi metto qua>> concludo sedendomi ai piedi di un altro albero qualche metro più lontano. Quando inizia a suonare chiudo gli occhi mantenendo la promessa. Non lo sto guardando, anche se vorrei.... Ma non c'è bisogno di vedere nulla. Tutto ciò che sento è ciò che devo vedere. Questa melodia dolce e sensibile entra dentro di me facendosi largo tra i miei sentimenti e i miei ricordi. Sento i brividi sulla mia pelle, non mi era mai successo. E poi una lacrima solca il mio viso, una goccia di gioia innocente nata dallo scontrarsi della musica con le mie emozioni. Mi asciugo gli occhi quando la melodia termina e batto le mani sorridendo. Xenort è davvero bravissimo. Mi alzo continuando ad applaudirgli e vado verso di lui camminando sull'erba verde. <<Grazie, grazie>> accenna un sorriso quando mi avvicino a lui <<Mi hai fatto emozionare>> sussurro sorridendo e vedo che le sue guance assumono un colore rossastro. È arrossito. <<Non avevo mai suonato davanti a qualcuno.... Non è così male>> afferma e sorrido ancora di più <<Per di più se quella persona sono io!>> esclamo ridendo e gli scappa una risata anche a lui, poi poggia la chitarra. <<Cos'è tutta questa simpatia?>> dice <<È la musica a rendermi simpatica, forse servirebbe un po' anche a te>> lo provoco e lui ridacchia. Poi il silenzio cade di nuovo fra noi due. Si sentono ancora gli uccellini che cantano e ormai il buio ha vinto sulla luce. La sera sta scendendo nella valle. <<Beh, ora vattene>> dice ad un certo punto e lo guardo confusa <<Eh?>> prima rideva e ora.... sbuffa? <<Sì va via, voglio stare da solo>> guarda di nuovo a terra e sospira. <<Hey ma che hai?>> mi avvicino a passi cauti, la sua espressione è un misto di rabbia e di tristezza. <<Xenort>> lo chiamo e lui sbuffa infastidito <<Mi avevi chiesto di suonarti qualcosa e l'ho fatto. Ora vattene>> mi ordina ma scuoto la testa decisa, poi mi siedo accanto a lui. <<Ecco lo sapevo che non avresti smesso di darmi fastidio>> esordisce sbuffando, sorrido. <<Non voglio darti fastidio, voglio solo sapere che cos'hai.... E perché sei sempre così arrabbiato>> sussurro <<Non sono affari tuoi>> ringhia e spalanco gli occhi. <<S-scusa, è solo che pensavo che ti avrebbe fatto bene parlare>> dico un po' insicura, ho paura ogni volta delle sue reazioni. Lui alza lo sguardo al cielo, sapendo che non riuscirà a mandarmi via facilmente. Credo si stia arrendendo proprio.... Ora. <<E va bene, sono arrabbiato! È per questo che sono venuto qui, per stare da solo ed aspettare che passi!>> esclama e sospiro guardandolo. <<Non è che sei arrabbiato con Guy? Anche lui prima mi sembrava strano e ho pensato che....>> <<Tu proprio non ce la fai, non ce la fai a farti gli affari tuoi!!>> mi accusa e dalla sua risposta ci rimango un po' male. Non dico più nulla e aspetto che si calmi. <<E tu allora? Prima eri arrabbiata con Morgana e non mi hai detto nemmeno il perché!>> esclama e guardo a terra come fa lui <<Sempre le solite cose, lei mi odia e mi accusa di cose che non ho fatto>> sussurro strappando qualche filo d'erba dal manto verde, intanto osservo l'oscurità del cielo che avvolge i rami degli alberi.
<<Morgana è fatta così, lasciala perdere!>> mi dice <<E come? Come lasciarla perdere se mi accusa di essere un essere senza cuore, un assassina! I-io non ho fatto niente>> ammetto e Xenort scuote la testa <<Ci parlerò io con Morgana. Deve smetterla di dirti queste cose>> ringhia Xenort. Ho come l'impressione che lui voglia far star zitta Morgana.... Perché lei sa. Entrambi sanno qualcosa che io non so. E io sono condannata ad essere un' ingenua a vita.
<<Sai, lei ce l'ha con n.... Quelli che vengono dal t-tuo mondo>> balbetta e per un attimo ho avuto l'impressione che stesse per dire noi. Noi? E perché avrebbe dovuto dire noi? <<E perché?>> domando ancora senza ottenere risposta. <<Ora è meglio che accenda un fuoco>> dice per non rispondermi <<Ma Xenort!>> esclamo <<È notte e potrebbero esserci degli animali!>> animali? Ora sì che ho paura! <<Beh, a-allora torniamo alla capanna. Io non voglio morire attaccata da un cinghiale o come cavolo si chiama!>> tremo, un po' per la paura e un po' dal freddo. Appena Xenort accende il fuoco sento il calore invadermi il corpo, ora si sta bene. <<Tu torni a casa, io non ci torno là. Almeno non prima di mezzanotte, quando saranno andati tutti a dormire>> dice posando le pietre attorno ai piccoli legnetti che ardono. <<I-io non ci torno da sola>> balbetto <<Vorrà dire che starai qui, a mio dispiacere>> lo dice sorridendo e deduco che non sia esattamente come ha detto. Forse non gli dispiace la mia compagnia, almeno, voglio illudermi che sia così.
Ci sediamo entrambi davanti al fuoco, rimango incantata a fissare le fiamme che danzano per parecchi minuti, ogni cosa nuova che vedo qui mi incuriosisce parecchio. Xenort se ne sta in silenzio con le braccia incrociate, a volte chiude gli occhi e altre guarda il cielo. Dopo un po' un brontolio improvviso attira la sua attenzione. <<Hai fame?>> mi chiede <<Ehm, credo di sì>> forse quel brontolio era il mio stomaco, non mi era mai successo di avere così tanta fame prima d'ora. <<Lorence mi ha dato dei muffin stamattina>> <<Muf che?>> Xenort tira fuori un sacchetto colmo di delle specie di mini tortine o una roba simile. <<Muffin, sono al lampone. Tieni>> me ne offre uno e lo prendo in mano, inizio a mangiarlo con gli occhi. <<Lampone? Mi piace!>> gli do un morso e sento l'amore entrare dentro di me. <<Che buonoooo!>> me lo gusto tutto fino all'ultima briciola, Xenort dato che si è accorto che mi è piaciuto me ne dà un altro e non ci penso due volte a finirlo. Si è fatto due risate quando mi sono sporcata il naso con la glassa al lampone, la verità è che ero abituata a mangiare pasticche e non vero cibo. Quindi in definitiva non so mangiare. <<Sei una frana lo sai?>> <<Oh grazie, bel complimento!>> dico sarcastica e lui sorride. Mi fa piacere essere io a farlo sorridere, ogni tanto.
Terminata la "cena", Xenort ed io rimaniamo in silenzio ad osservare la natura. Ci sono mille domande che mi frullano nel cervello che potrei fargli e la verità è che non riesco a resistere. Tuttavia ce n'è una che mi preme più di tutte, approfitto per fargliela ora. <<Xenort>> sussurro e lui si gira verso di me, come se lo avessi svegliato dai suoi pensieri. <<Sì?>> dice <<T-tu venivi spesso nel mio mondo.... Perché ci vai?>> chiedo e lui assume un'espressione allarmata, come se gli avessi posto la domanda più sbagliata che potessi fare. <<Oggi mi hai già fatto una domanda, avevo detto una al giorno>> mi ripete e sbuffo <<Dai, solo un'eccezione! Oggi sono stata brava, ho anche preso un animale con la freccia!>> gli ricordo e lui sbuffa roteando gli occhi. <<No, niente da fare Shine>> <<Xenort ti supplico! Io ho bisogno di sapere>> piagnucolo e lui ridacchia. <<Ok, ma soltanto una>> afferma serio e dentro di me esplodo di gioia. Piano piano sto riuscendo a smascherare il vero Xenort. So che quello che si vede da fuori è tutta una maschera. <<Allora?>> dico impaziente e lui sospira. Il fuoco scoppietta e le scintille salgono in aria, cercando il cielo coperto dai rami degli alberi. Sono pronta ad ascoltare ciò che ha da dire. <<Vengo nel tuo mondo per.... per scoprire cose in più. Per conoscere le novità, sai, per assicurarmi che vada tutto bene e che non ci controllino. A volte ho la sensazione che quelli ci spiino, solo per vedere come ce la caviamo>> questa risposta mi ha un po' deluso, so che non mi sta dicendo la verità. <<Tutto qui?>> domando e lui sospira <<Sì, diciamo così. Comunque non ci sono più entrato nel tuo mondo da quando.... Da quando, ecco....>> è strano, sembra meno sciolto del solito. <<Da quando io sono qui>> dico concentrata su di lui, lui annuisce sorpreso. <<Sì>> afferma guardandomi finalmente negli occhi. <<Posso chiederti una cosa? Perché quando sono arrivata qui non hai lasciato che mi uccidessero o che mi mandassero via? Anzi, addirittura mi hai salvata e mi hai presa con te>> dico sicura di me, lui ride scuotendo la testa <<Non farti strane idee, ho solo fatto ciò che è giusto. Siamo persone civili, non uccidiamo la gente così. E poi tu non eri una minaccia per noi>> afferma cercando di evitare il mio sguardo. Mi sta mentendo, ne sono sicura. <<Ho come la sensazione che tu non mi voglia raccontare la verità.... Allora dimmi, perché Morgana ce l'ha tanto col mio mondo?!>> alzo il tono di voce per farmi valere e lui sbuffa <<Veramente questa è già la terza domanda.... Non sono tenuto a risponderti>> dice freddo e mi avvicino di più a lui. <<No, ora me lo dici. Tu non sei entrato nel mio mondo solo perché eri curioso, sapevi come entrare, sai un sacco di cose. Io so che tu nascondi qualcosa>> sussurro guardandolo negli occhi. Quegli occhi neri non riescono più a nascondersi ora. Mi guarda impaurito, come se non sapesse più dove sia la vita d'uscita. Ora mi deve dire la verità, che lo voglia o no. <<Shine, per favore....>> <<Xenort, dimmelo>> dico, concisa. Lui sospira sonoramente e poi guarda a terra. <<Io.... Ok, c'è un'altra ragione per cui ti ho salvata! Io so benissimo cos'hai passato e non mi è sembrato giusto farti rivivere ciò che ho passato io!>> esclama all'improvviso, rimango sbigottita. <<C-che intendi dire?>> chiedo incuriosita, lui chiude gli occhi e sospira ancora. Sembra triste rispetto a prima. <<La verità è che.... Anche io vengo dal tuo mondo. So che ti sembrerà strano ma è così>> spalanco la bocca <<Che cosa?!>> urlo e lui mi dice <<Shhh, non urlare>> mi tappo la bocca ed annuisco. Xenort che viene dal mio mondo? Ma sta scherzando? <<Tu.... Ora ho capito!>> urlo ancora e lui si spiaccica una mano sulla fronte <<Ti prego Shine, sta zitta. Ora ti spiego>> stranamente ora ha voglia di spiegarmi qualcosa. <<Come fai a venire dal mio mondo? Io non ti avevo mai visto prima!>> esclamo sconvolta e lui annuisce. <<Lo so.... Io sono nato lì ma ci ho vissuto poco. Avevo cinque anni quando sono scappato....>> mi racconta con lo sguardo fisso nel vuoto e gli occhi che richiamano una tristezza profonda. <<Sapevo che c'era qualcosa dietro quelle mura, così mi sono messo a cercare. Ho trovato un passaggio segreto e di nascosto sono uscito, credendo di poter rientrare quando volevo. E invece sono rimasto chiuso fuori>> quando lo racconta pare che stia rivivendo quei momenti e vedo la paura nel suo viso. Anche io ho avuto paura quando sono scappata, ma pensare che lui si sia trovato nella mia stessa situazione a cinque anni.... <<Sono scappato e sono arrivato fino a qui, al villaggio. Quando mi hanno trovato hanno avuto pietà di me perché ero soltanto un bambino, anche se alcuni avrebbero voluto mandarmi via. Tutti quelli che vivono qui ci odiano per quello che siamo, siamo umani cresciuti in cattività. Non siamo normali>> dice, questa volta usando il 'noi'. Ho come l'impressione che lui non si senta a casa da nessuna parte, proprio come me. <<Quando sono arrivato qui Morgana mi ha preso con lei, era solo una ragazza ma mi ha cresciuto come se fossi un figlio.... Anche se è stata dura per me non avere una madre. Avevo lasciato lì tutta la mia famiglia, mia madre, mio padre, il mio fratellino.... Noni ho più rivisti>> mentre parla gli vengono gli occhi lucidi, lo stesso a me che sto ascoltando. In questo momento mi fa così pena e riesco a comprenderlo a fondo. <<Venivo nel tuo mondo per cercare la mia famiglia, è solo che non li ho mai ritrovati. Non so dove siano ora e nemmeno se stiamo ancora bene.... Forse dopo che sono scappato hanno fatto loro qualcosa, non lo so>> gli appoggio una mano sulla spalla e sento che sta tremendo. È triste e mi dispiace vederlo così. Vorrei tanto aiutarlo. <<Xenort, anche io ho dovuto lasciare qualcuno. Sono scappata ma ho lasciato là il mio migliore amico, Landon. E nemmeno io so dove sia mia madre, è da quattro anni che non la vedo.... E mio padre non l'ho mai conosciuto>> lui si alza e spalanca gli occhi <<Come?>> chiede ed annuisco triste. <<Già, è così.... Non credevo che tu venissi dal mio mondo.... Mi sembravi diverso da tutti gli altri>> ammetto guardando la sua collana con una X incisa sopra. La prende in mano e me la fa vedere <<Questa me l'ha regalata mia madre, prima che scappassi. È l'ultimo ricordo che ho di lei>> dice triste e lo guardo dispiaciuta. Più ritorna a guardare il vuoto e cerca di evitare il mio sguardo. Sapevo che era diverso da tutti gli altri, la sua storia è davvero triste ma allo stesso tempo ammirevole. Forse nemmeno lui si sente ancora parte del villaggio, anche se si fa valere abbastanza. E cosa spiega il comportamento di Morgana? Lei odia il mio mondo eppure ha cresciuto Xenort pur sapendo che veniva da lì. Continuo a non capire. L'unica cosa che capisco ora è che Xenort ha bisogno di sostegno e che, anche se continua ad isolarsi, in realtà so che vorrebbe un po' di compagnia. E in questo momento che lo vedo così triste vorrei essergli d'aiuto. D'istinto mi appoggio con la testa sulla sua spalla e sento che si irrigidisce per un attimo. Poi però con un braccio mi avvolge la vita e mi attira a sé. Chiudo gli occhi. Credevo fossimo il giorno e la notte qualche settimana fa, eppure ora ho capito che siamo simili e che abbiamo più o meno la stessa storia da portarci sulle spalle. <<Bene, ora che mi sono aperto con te tu dovresti raccontarmi qualcosa di te>> dice accennando un sorriso ed arrossisco. <<Magari un giorno, anche se non ho molto da raccontare. Ho passato la mia infanzia con una robot simpatica chiusa fra quattro mura. Molto interessante direi>> dico ironica e lui ride. <<Sono sicuro che hai molte cose da raccontare>> <<Beh sì, ho letto molti libri>> affermo e lui sorride. <<E ora capisco il tuo interesse per i miei libri. Magari un giorno te lo farò leggere tutti>> afferma e sorrido <<Davvero?anche onore!>> ridiamo insieme. Ora è tornata l'allegria, dopo un momento triste è sempre meglio ridere e scherzare assieme. <<Xenort, perché non suoni qualcosa? Almeno così pensiamo ad altro>> propongo e lui stranamente annuisce prendendo la chitarra. <<Ti suono una canzone, magari la conosci>> dice sorridendo. Mia madre mi ha insegnato alcune canzoni quando ero piccola, anche se lì era vietato cantare. Solo per il semplice motivo che cantare è uguale a emozioni. E nel mio mondo le emozioni erano indirettamente vietate.
Xenort inizia a suonare e dalle prime note individuo subito la canzone. <<Nooo! Ma questa la so!>> esclamo e lui sorride. Mentre lui suona mi schiarisco la voce e poi inizio a cantare
"I see trees or green, red roses to
I see them bloom, for me and you
And I think to my self, what a wonderful world."
Xenort rimane sorpreso nel sentirmi cantare e non smette di suonare. I suoi occhi neri brillano e mi sorride <<Continua>> mi intima e sorrido.
"I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed day, the dark sacred night
And I think to my self, what a wonderful world."
Xenort suona l'accordo finale e mi sorride, io faccio lo stesso. <<Hai una bella voce>> mi confessa <<Grazie>> arrossisco e sorrido senza trattenermi. Ci guardiamo per istanti infiniti negli occhi senza dire niente, mi incanto a guardarlo e per lui sembra lo stesso. <<Shine>> mi dice ad un certo punto <<Che c'è?>> chiedo <<Credevo fosse bello suonare da solo.... Ma suonare con te è stato tutto un'altra cosa>> un sorriso sincero è quello che compare sulle sue labbra, rimaniamo lì finché le fiamme del fuoco non si spengono, a confidarci l'uno con l'altra a suon di musica....
VI PIACE? QUESTO CAPITOLO È LUNGHISSIMO, SCUSATE IL RITARDO MA SPERO CHE VI PIACCIA!❤️😅

UN MONDO SCONOSCIUTO, UN MONDO PERDUTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora