You are my best friend

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CLAUDIO

Erano giorni che rientrando a casa nostra, trovavo sempre e solo Mario chinato sui libri, una tazza di thè fumante sul tavolo della cucina e lui perennemente assorto nei suoi appunti. "Dovresti smetterla di studiare cosi tanto sai?" Lui si accorse solo in quel momento della mia presenza in cucina, alzò di poco la testa, tenuta china sui libri fino a un attimo prima, per poi "Mio piccolo e dolce Claudio, quante volte ti ho già ripetuto che a fine mese devo dare l'esame?" Aveva gli occhi cerchiati da delle occhiaie evidenti, segni di nottate di studio, ma nonostante tutto, la sua ironia tagliente non si era spenta. "Lo so che devi dare quel maledetto esame, stai giorno e notte sui libri, pensi che non l'abbia capito?" "E allora perché ti stupisci tanto se mi trovi costantemente immerso nei miei appunti?" A quel punto non mi ero potuto risparmiare, sapevo perfettamente quanto teneva allo studio, quanto teneva a dimostrare alle persone che ciò che voleva era in grado di guadagnarselo, solo che non potevo farci nulla se in quei giorni lo avevo sentito distante, troppo preso da tutto quello che gli girava intorno per dedicarsi un po' a me. "Non mi stupisco per nulla. Dico solo che mi piacerebbe che dedicassi un po' di tempo anche al tuo migliore amico e non solo a Yuri e a quei dannati libri." Aveva messo su un broncio adorabile quando mi aveva sentito dire quelle parole, si era alzato finalmente da quella sedia raggiungendomi sul divano del soggiorno dove stavo comodamente seduto. Solo il tempo di lanciarci uno sguardo e si era accomodato vicino a me, posando la testa sulle mie gambe e distendendo le sue sul divano. "Primo: per me è molto importante superare quell'esame, lo sai perfettamente, e secondo: Yuri è il mio ragazzo non so se te ne sei reso conto, quindi è naturale che quando ho bisogno di staccare un po' la spina stia con lui. Ma questo Cla, non vuol dire che non mi faccia piacere passare del tempo con te, sei il mio migliore amico da due anni e il mio coinquilino da tre, lo sai benissimo che mi piace quando stiamo insieme, solo che a volte è giusto separarsi un po' no? Ci vediamo 24 ore su 24 rompicoglioni che non sei altro." Sapevo perfettamente che aveva ragione, passavamo insieme giornate intere, ad eccezione di quando io andavo a lavorare al pub, o lui seguiva le lezioni all'università. Nell'ultimo periodo però, c'eravamo visti di meno, forse per colpa mia e delle mie sempre più frequenti "scopate consolatrici" come le chiamava lui, o forse per colpa sua che aveva deciso da un mese a questa parte di rendere il suo rapporto con Yuri più stabile, perché a detta sua era giusto dargli la possibilità di costruire qualcosa di serio dopo che era stato paziente per cinque mesi con lui, accontentandosi solamente di appuntamenti sporadici mirati solo ad un appagamento a livello fisico. Ma io che lo conoscevo da tempo ormai, lo vedevo nei suoi occhi che la decisione che aveva preso era solo frutto di una magra consolazione che alla fine Yuri meritava. Non c'era nessuna scintilla nel suo sguardo, nessuna emozione travolgente come avrebbe dovuto essere cominciare una storia con qualcuno a cui sei interessato. Ma a Mario d'altronde andava bene così, per lui la serenità era importante e non faceva che ripetermi che se riusciva a trovarla insieme a una persona, era già un buon inizio per costruire una storia duratura. Non ero mai riuscito a capirlo fino in fondo però, forse perché sotto questo aspetto eravamo opposti. Io cercavo passione, qualcosa d'impetuoso che poteva durare anche solo una notte, come era sempre stato fino ad ora per tutti i miei incontri, ma lui invece cercava la tranquillità di una storia che lo rendeva sereno, senza turbamenti. "Sì però che palle" allora esclamai cominciando a giocherellare con alcune ciocche dei suoi capelli, mentre lo vedevo chiudere gli occhi e iniziare a rilassarsi davvero. "Posso accettare che mi metti da parte per lo studio, perché lo so che ci tieni, ma snobbarmi perché devi fare una noiosissima cenetta romantica con Yuri è da stronzo. Che poi tanto lo so che con lui fuori dalle lenzuola ti annoi a morte, ammesso che almeno quando ci vai a letto tu ti diverta un po'." "Falla finita Cla. Yuri è un ragazzo molto dolce, e non capisco ancora perché ti stia tanto sulle palle. Se n'è accorto anche lui, e non è stato carino cercare di dissuaderlo da questo pensiero solo per non farti fare una figura di merda. Dovresti ringraziarmi. E poi non ho bisogno di divertirmi quando faccio sesso con qualcuno, non sono come te" Una risata spontanea mi era uscita dalla bocca, senza che potessi controllarla, e lui aveva riaperto gli occhi di scatto guardandomi truce "Non voglio proprio sapere come hai fatto a dissuaderlo" avevo ribattuto ancora ridendo e poi "L'immagine di voi due che vi rotolate tra le lenzuola è raccapricciante" Lui allora aveva alzato una mano per portarla sulla mia guancia lasciandoci un pizzicotto che mi aveva fatto fare una smorfia, ma io avevo continuato ad accarezzargli i capelli e lui richiudendo gli occhi si era rilassato di nuovo dicendo "Smettila scemo, io non metto mai bocca sulle tue nottate di sesso etero sfrenato e sarebbe carino che tu facessi altrettanto. Non sarò sfacciato come te, ma nessuno si è mai lamentato delle mie prestazioni" Ormai avevo chiuso gli occhi anch'io, come per riflesso al suo rilassamento che aveva coinvolto inevitabilmente anche me e la conversazione era scemata di conseguenza lasciando spazio solo a soffici carezze.

Love will conquer all - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora