Guild

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MARIO

Le parole di Yuri non facevano altro che ripetersi ininterrottamente nella mia testa, come un disco rotto. Seduto su quella panchina, non ero riuscito a muovere più un muscolo, avevo fatto andare via Claudio e mi ero richiuso nella mia solitudine. La voglia di stare da solo, era stata superiore anche a quella di farmi stringere e consolare da Claudio. Forse a mente lucida avrei capito la ragione di quelle parole al veleno che Yuri aveva sputato fuori. C'era da aspettarsela una reazione di quella portata, da un persona ferita nell'orgoglio ma soprattutto innamorata. Ma quella non era decisamente una scusante per farmi sentire meglio. In realtà Yuri aveva ragione, su tutto. Aveva centrato in pieno la situazione: mi ero comportato da stronzo. Uno stronzo egoista. Gli avevo permesso di legarsi a me in quella maniera, per poi spezzargli il cuore. Sapevo che non ci sarebbe potuto mai essere nulla tra noi, se non un affetto profondo che aveva tutte le sembianze di una splendida amicizia. Ma lui non la voleva, lui si era innamorato, ed io egoisticamente lo avevo ferito. Ero stato egoista per tutto il tempo, c'avevo fatto l'amore pensando ad un altro, l'avevo illuso di poter costruire qualcosa di duraturo, quando ero convinto che non saremmo andati lontano. L'avevo tradito facendomi lacerare dai sensi di colpa, ma continuando a sbagliare ogni volta che mi ritrovavo Claudio nello stesso metro quadrato. E lui, giustamente, mi aveva rinfacciato tutto. Aveva dato tutta la colpa a me, come era giusto che fosse. Perché se c'era un colpevole in tutta quella storia, se c'era qualcuno da condannare, quello ero sicuramente io. Avevo giocato con i sentimenti di Yuri, senza preoccuparmi di lasciarlo distrutto, avevo messo davanti i miei bisogni invece di preoccuparmi dei suoi. Avevo sempre cercato di stare bene, passando sopra alle sue emozioni. Avevo trovato delle braccia da cui farmi stringere quando la situazione con Claudio precipitava, ma non mi ero reso conto fino a quel momento, di averlo calpestato ogni volta che tornavo dal mio migliore amico desiderandolo ogni santissimo momento sempre di più. Mi aveva amato sinceramente, ed ero stato ancora più meschino, quando lo avevo costretto a farmelo ripetere, senza degnarlo però di un semplice "Anch'io". Quello era stato probabilmente il momento in cui avevo toccato il fondo. Quel disastro, quella bomba ad orologeria scoppiata, aveva lasciato intorno solo distruzione. Yuri era distrutto per aver scoperto di essere stato tradito e di non essere mai stato amato. Io ero straziato dal dolore che quelle parole mi avevano causato al centro del petto, sempre più convinto di aver fatto cazzate su cazzate, e Claudio era sicuramente tormentato dall'idea di vedermi allontanare di nuovo. Ma separarmi da lui era quello che realmente volevo? Dopo tutto quello che avevamo passato insieme, volevo sul serio lasciarmi tutto alle spalle come se niente fosse? La risposta era no. No, no e no. Ma non riuscivo a vedere altre alternative, ero riuscito a provocare dolore a chiunque. La mia storia con Claudio non era neppure iniziata, e già aveva fatto soffrire un sacco di persone. Eppure era entrato sotto la mia pelle con una facilità disarmante. Dopo il primo bacio dato per parargli semplicemente il culo dalla sua fiamma di allora, completamente infuriata, non ero riuscito a scrollarmelo più di dosso in alcun modo. Avevo provato ad ignorarlo fallendo miseramente, avevo cercato di far ritornare il nostro rapporto come prima, mantenendo salda la nostra amicizia, ma era servito a poco, visto che non avevamo perso occasione per baciarci ancora. Ero entrato nel vortice di Claudio Sona senza neppure accorgermene, cadendo più a fondo un passo alla volta, fino a ritrovarmi in faccia quella che era la dura realtà: avevo una cotta gigantesca per lui. Probabilmente era stata nascosta per tutto quel tempo solo perché non avevamo mai avuto un contatto fisico più intimo di un abbraccio, ma vivendolo, sentendolo e assaporandolo, non potevo più negare l'evidenza. Avere una cotta per Claudio però, significava essere consapevole del dolore. Non era il tipo da storie serie, non era il tipo da relazione né tantomeno era un tipo che rimaneva fedele. Claudio era tutto ciò che di imprevisto la vita potesse offrirmi. Diceva di volermi, lo ripeteva in continuazione, ma sarebbe durata? Oppure si sarebbe stufato dopo pochi mesi, come suo solito? Claudio era il famoso salto nel vuoto che riesci a fare solo se hai coraggio da vendere. Rischiare non mi faceva di certo paura, ma l'idea di sapere già in partenza di non fare la cosa giusta, mi aveva bloccato, di nuovo. Le parole di Yuri erano state solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Il senso di colpa represso miracolosamente, era tornato a galla in modo incontrollabile. Eppure riuscivo a percepire oltre modo, la mancanza di Claudio, nonostante fosse andato via solo da un paio d'ore. Riuscivo a sentire la mancanza del calore delle sue braccia, le sue carezze confortevoli e le sue parole di incoraggiamento sussurrate all'orecchio. Ero arrivato al punto di volerlo di nuovo con me, solo dopo poco tempo passato separati. Quelli non erano sicuramente i presupposti per ricominciare a ristabilire le distanze, anzi erano la chiara dimostrazione che non avrei potuto più farne a meno. Così mi ero arreso all'idea di lasciare le cose come venivano, senza forzature, senza vincoli inutile che tanto sapevo di non poter più rispettare. Viverci insieme poi, non sarebbe stato d'aiuto. Ritrovarselo in giro per caso, ad ogni momento della giornata, poteva solo portarmi ad accrescere il sentimento che iniziavo a provare nei suoi confronti. Ma questo lui non avrebbe dovuto capirlo. L'avrei vissuto ma avrei cercato in tutti i modi e in tutte le maniere di non innamorarmi di lui. Avrei evitato di avere il cuore spezzato quando si sarebbe stufato. Preservare la nostra amicizia era l'obiettivo a cui dovevo arrivare. Non ci sarebbero dovuti essere ostacoli, non mi sarei lasciato trasportare dai sentimenti, avrei solamente cercato di mantenere quel rapporto come una splendida amicizia che però di tanto in tanto aveva dei risvolti più che piacevoli per entrambi. Se mai mi sarei reso conto di non poter più sopportare una situazione del genere, avrei troncato tutto, ritornando semplici amici. Non innamorarsi di Claudio Sona. Era quello che dovevo continuare a ripetermi in testa.

Love will conquer all - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora