CRISTIANO
Le ultime settimane, le avevo passate in perenne compagnia di Yuri. La mia vita si era plasmata alla sua diventando l'uno l'ombra dell'altro. Mi ero ritrovato, senza rendermene conto, risucchiato dalla sua vita. Avevamo acquistato una specie di nostra quotidianità che si era andata a rafforzare col passare del tempo. I primi giorni che aveva passato senza Mario erano stati duri, in ogni frase riusciva ad inserire il suo nome senza accorgersene. Quella che stavamo facendo era una specie di terapia di disintossicazione. Yuri doveva distaccarsi dall'immagine che si era costruito di Mario e che lui stesso aveva sgretolato nella testa, per riuscire ad andare avanti. Sapevo cosa volesse dire avere il cuore spezzato, anch'io c'ero passato, purtroppo l'unica cura accettabile sarebbe stata il tempo. Non era facile uscire da una relazione in cui aveva messo anche l'anima e non era facile smettere di amare qualcuno. Non accadeva all'improvviso, le cose non funzionavano così. Per questo mi ero impegnato a stargli vicino, a confortarlo quando aveva i suoi momento no, a lasciarlo sfogare quando ne sentiva il bisogno. In quelle settimane mi ero annullato per non lasciarlo con l'ombra dei suoi ricordi a martellargli il cervello. Yuri riusciva ad avere dei momenti di spensieratezza che avevano anche una durata discreta se mi impegnavo nel tenerlo occupato, la sera però, ripiombava nella malinconia e non faceva altro che isolarsi e chiudersi in se stesso. Era in momenti come quelli che mi avvicinavo con una tazza di tè fumante in mano e lo coccolavo accarezzandogli le braccia finché non sentivo il suo respiro regolarizzarsi, segno che era caduto in un sonno profondo. Avevo provato ad occupare la sua giornata, ad organizzarla in modo che non avesse tempo per restare da solo. La mattina lo trascinavo fuori dal letto e lo costringevo ad indossare una tuta comoda, poi andavamo al parco poco distante e facevamo la nostra corsetta mattutina. All'inizio era stato difficile farlo abituare a quei ritmi, per lui la mattina era sacra e la maggior parte delle volte dormiva fino a pomeriggio inoltrato, quando non aveva i corsi all'università. Pranzavamo da lui il più delle volte e ogni tanto anche Alessandro ci raggiungeva, pronto anche lui a risollevare il morale di Yuri. Il pomeriggio lo passava spesso a studiare perché era rimasto oggettivamente indietro e non aveva aperto libri per settimane, troppo sconvolto per cercare di ricordare qualcosa di ogni frase che leggeva. Era passato anche a casa mia un paio di volte, aveva conosciuto mia madre e l'avevo visto chiacchierare con lui in cucina, prima di salvarlo da quella situazione imbarazzante. Naturalmente le domande di mia madre erano arrivate la sera stessa, quando a tavola, aveva cominciato a fare un giro di parole enorme. Alla fine l'avevo rassicurata dicendole che Yuri era solamente un mio caro amico che stava passando un periodo di merda, per questo mi vedeva spesso con lui. Dopo quella confessione, non c'era stata una volta in cui non aveva fatto trovare a Yuri una tazza di caffè. Sembrava volesse aiutarlo anche lui in qualche modo, e per una madre si sa, basta sfornare qualcosa dalla cucina per sentirsi utili. Naturalmente avevo evitato di dire a Yuri che mia madre avesse preso a cuore la sua causa, sarebbe stato alquanto imbarazzante. Avevo iniziato a fermarmi da lui la notte, quando alle quattro del mattino, lo avevo accompagnato nel suo bagno per vomitare, dopo la sbronza del secolo. Quella nottata era stata infernale. Avevo trovato una sua chiamata ed ero corso da lui. Non c'avevo messo tanto a capire che aveva svuotato il piccolo frigobar che conteneva gli alcolici. Mi ero armato di tutta la pazienza del mondo e lo avevo aiutato a superare quella sbronza. Solo la mattina dopo, quando aveva riacquistato un minimo di forza e lucidità, mi aveva chiesto "Perché quando ti va non ti fermi a dormire? Tanto ormai sei sempre qui". Avevo acconsentito con un cenno della testa e la sera dopo mi ero ritrovato sul letto di casa sua, mentre lui si sistemava sul divano. Avevo retto per le prime tre sere, poi però l'avevo costretto a ritornare nel suo letto e a dividerlo con me, visto che insisteva nel farmi stare comodo perché era soltanto colpa sua se mi ero ritrovato in quella situazione. Così ormai, in un'anta del suo armadio c'erano i miei vestiti, nel bagno il mio spazzolino e nella credenza i miei biscotti preferiti per la colazione. Avevamo intrapreso una specie di convivenza senza accorgercene. Naturalmente erano anche arrivate altre milioni di domande da parte di mia madre quando aveva visto che non rientravo ormai nemmeno più a dormire. La sua preoccupazione però, era sparita nel momento esatto in cui le avevo nominato Yuri. Quel ragazzo era capace di farsi amare da chiunque, e persino mia madre era caduta in quel vortice. Avevo dovuto accantonare anche ciò che provavo per lui pur di stargli vicino. I miei sentimenti erano ben nascosti, ma pur sempre presenti. Viverlo in quella maniera, conoscere le sue abitudini, imparare il suo gusto preferito di gelato, sapere che prima di dormire aveva bisogno di leggere un po', erano tutte cose che avevano contribuito a non farmi passare quella cotta clamorosa. Però alla fine andava bene così, essergli amico era comunque piacevole e non volevo di certo forzarlo a fare qualcosa contro la sua volontà. Quando sarebbe stato pronto, mi avrebbe trovato al suo fianco.
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Love will conquer all - Clario
FanficClaudio e Mario sono migliori amici e vivono insieme. Mario è fidanzato con Yuri anche se non ne è innamorato. Claudio è etero e si diverte ad andare a letto con ragazze facili da scaricare. Mario è insoddisfatto dal suo rapporto. Claudio ha bis...