18. Capitolo

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Spingo via Draco. Dio, non riesco proprio a controllarmi quando si tratta di lui.

"Devi stare lontano da me, io sono una mezzosangue e tu sei Malfoy. Non scordarlo" Urlo contro di lui e corro a prendere la mia borsa per tornare al castello.

Ora sto impazzendo. Non capisco cosa sta succedendo, mi ha detto e fatto capire abbastanza chiaramente che si era preso gioco di me e gli dispiaceva? Tutto qui? Credeva che un 'mi dispiace' potesse cancellare tutto? Cancellare come mi ha trattata? E fatta sentire?

Sono stata stupida, sciocca. Ho lasciato Ron per colpa sua, ho ferito Ron per colpa sua, ho ferito Harry per colpa sua, ho ferito me stessa e mi ha ferita.

Se crede che io possa cascarci un'altra volta si sbaglia di grosso perché l'unica cosa che voglio è che stia lontano da me, ora e sempre.

Vorrei non doverlo più vedere a lezione o in giro per il castello ma questo è impossibile, sicuramente farò del mio meglio per stargli il più lontano possibile e per evitarlo il più possibile.

Non posso lasciare che mi si avvicini ancora e che si prenda gioco di me ancora una volta.

Draco Malfoy è colui che ha chiaramente espresso di voler mettere fine alla mia vita a costo di dovermi difendere da qualsiasi male che non sia lui. Il problema è che lui è il male peggiore che possa essermi capitato.

Decido di non presentarmi nella sala grande per la cena, non sono affatto dell'umore di cenare e passare la serata in compagnia come se nulla fosse e sentirmi ripetere se va tutto bene per continuare a mentire alle uniche due persone a cui proprio non vorrei mentire e invece lo faccio perché non capirebbero, darebbero di matto e non ne avrebbero tutti i torti.

Vorrei semplicemente un abbraccio di mia madre, uno di quelli che mi fanno sentire al sicuro, protetta e amata ma mia madre non si ricorda più di me. Non dopo il mio incantesimo prima della battaglia finale con Voldemort.

Tutto quello che voglio è tenerli al sicuro, la scelta migliore era fare in modo che non avessero ricordi di me per non farli preoccupare, per non farli lottare, per non farli morire per me.

Mi si forma un nodo in gola e sento le lacrime scivolare fuori, guardo una vecchia foto dei miei genitori e non riesco a non pensare a quanto io sia stata fortunata ad avere due genitori come loro.

Mi hanno sempre insegnato che l'amore non è una debolezza ma la forza, mi hanno insegnato che gli amici ti restano accanto anche se sbagli e se continui a sbagliare, che lo studio nella vita non è tutto perché ci sono delle volte in cui non serve il cervello ma il cuore per uscire fuori da una situazione. Eppure tutto quello che vorrei è un consiglio di mia madre, un suo abbraccio e che mi dica che andrà tutto bene.

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