26. Capitolo

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Draco stava impazzendo.

Hermione non si era ancora risvegliata dal suo profondo sonno e nessun incantesimo o pozione riusciva a farla tornare da lui e questo lo stava decisamente facendo impazzire.

Nessuno riusciva a capire cosa stava succedendo alla ragazza e Draco passava il suo tempo al suo fianco, non preoccupandosi di quello che dicevano di lui, non preoccupandosi di mostrare la sua preoccupazione.

Tra i corridoio della scuola c'era chi pensava che fosse una maledizione legata all'amore, chi incolpava Draco e chi incolpava Harry e Ron.

I serpeverde guardavano Draco con disprezzo ma al ragazzo non importava di nessuno se non di Hermione.

I giorni passavano in fretta e la ragazza continuava a trovarsi in quelle condizioni, i professori cercavano di capire cosa le stava succedendo per cercare una cura in modo tale da riportare la ragazza tra di loro ma sembrava non esserci alcuna cura.

|| UNA SETTIMANA DOPO ||

Draco si dirige in infermeria ma Hermione non è più lì. Il panico prende il sopravvento, nella testa del ragazzo si erano scatenate due possibili ipotesi sul perché la ragazza non fosse più nel suo letto, una di queste era che si fosse risvegliata e che stesse bene ma in questo caso non capiva perché non lo avesse cercato e la seconda ipotesi, per quanto non volesse pensarci era inevitabile, era che le fosse successo qualcosa di brutto e questo lo stava consumando.

Si diresse di corsa verso l'infermiera "Dov'è Hermione Granger?" Domandò agitato e la ragazza lo guardò con dispiacere "Mi dispiace ma è stata trasferita" Rispose con un sorriso gentile "Trasferita? Dove?" Domandò ancora ma la ragazza non ebbe neanche il tempo di finire che Draco le diede le spalle e corse via.

Corse per i corridoi fino all'ufficio del preside dove entrò senza neanche bussare "Signor Malfoy cosa posso fare per lei?" Domandò il preside con noncuranza "Dov'è?" Chiese Draco arrabbiato "Non so a cosa si riferisce" Rispose il preside restando seduto dietro la scrivania e guardando Draco Malfoy sapendo benissimo di cosa stesse parlando "Hermione Granger, dov'è?" Urlò questa volta Draco.

"Non si preoccupi signor Malfoy la signorina Granger è in ottime mani ed è al sicuro" Disse il preside alzandosi e uscendo da dietro la scrivania.

"No. Lei non capisce, io devo vederla" Disse Draco in preda al panico, panico nel sapere che non poteva vederla, che non poteva essere lì per lei.

"Cosa la preoccupa signor Malfoy?" Domandò il preside guardando Draco con curiosità.

"Io devo essere lì quando lei si risveglierà, devo essere con lei, deve sapere che sono al suo fianco e che non la potrei mai lasciare da sola" Alle parole del ragazzo il preside sorrise, sapeva benissimo cosa stava succedendo tra i due e il fatto che la Granger fosse riuscita ad addolcire il ragazzo lo faceva sorridere.

L'amore era l'arma più potente.

E questo pensiero fece venire un'idea al preside, un po' folle ma che potrebbe funzionare.

"Signor Malfoy dopo le lezioni la porterò dalla signorina Granger non si preoccupi la rivedrà molto presto. Ora le auguro buona giornata" Disse il preside liquidando Draco in modo educato.

Le ore sembravano non voler passare e Draco si sentiva sempre più bloccato, come se il tempo lo stesso tenendo prigioniero e lontano dall'amore della sua vita.

Pensieri di ogni genere stavano consumando Draco, e se la ragazza fosse peggiorata? E se invece fosse morta? E se non si sarebbe più risvegliata? O se si fosse risvegliata ma non voleva vederlo? Se non si ricordava di lui? Se non lo amava più?

Draco si alzò e uscì dall'aula dove aveva lezione senza dire una parola, se ne andò e basta.

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