2. In bianco

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Ancora mi chiedo perché ho accettato la proposta di Carlo. Avevo progettato una serata sul divano a vegetare guardando qualche episodio di una delle mille serie Tv che sto seguendo, pendendo per "My so called life" e rifarmi gli occhi con un giovanissimo Jared Leto.

Ma invece no! Mi sono fatta abbindolare dagli occhi dolci del mio collega e dal "conquistiamo qualche bel maschione" della mia opposta Alessandra.

Quindi via di vestitino e francesine, mi sono categoricamente rifiutata di mettere i tacchi, anche perché non riesco a guidarci e per questo giro tocca a me rimanere sobria. Non che le altre volte diventi una spugna, ma qualche drink lo butto giù.

La mia faccia quando Ale sale in macchina assieme a Carlo è tutto un programma <<Oh dai, delle colleghe che lavorano lì dicono che a quanto pare stasera ci saranno i giocatori della Viola>> mi dice maliziosa.

Di bene in meglio <<Oh certo, uno strapagato calciatore si farà sicuramente una matricola universitaria>> rispondo sarcastica <<Ma poi, proprio loro?!>> borbotto.

Carlo ride <<Sei a Firenze tesoro, quando andrai a Torino potrai sperare in un incontro a strisce>> mi rimbecca <<E poi, scusa, tu non hai già conosciuto la nostra punta di diamante?>> mi fa notare con un sorrisino.

Alessandra si gira di scatto, facendo muovere la sua nuvola di ricci castani <<Tu cosa?! Perché non ne sapevo niente?! Che razza di amica sei?!>> chiede a macchinetta.

Sbuffo e fulmino il ragazzo seduto dietro attraverso lo specchietto retrovisore <<Te i cazzi tuoi no eh?!>> chiedo retorica <<Ci siamo scontrati, o meglio, lui mi è venuto addosso mentre andavo a dare l'esame l'altro giorno. Ha fatto lo strafottente e gli ho dato dello stronzo, solo dopo ho realizzato chi fosse>> spiego semplicistica.

Lei continua a guardarmi come se fossi un'aliena, mentre Carlo dietro ride sino alle lacrime <<Hai conosciuto Federico sonofigo Bernardeschi e non mi dici niente?!>> tira l'acuto.

Alzo gli occhi al cielo <<Sono stata un po' occupata in questi giorni, che dici?!>> le faccio notare nervosa e lei mormora delle scuse <<E poi è uno stronzo>> sentenzio chiudendo la macchina e avviandomi con loro due al locale.

<<Sì, uno stronzo figo però>> aggiunge Carlo ed io e Ale sorridiamo maliziose.

Come pensavo il locale è strapieno e c'è a malapena lo spazio per respirare; Carlo, che ci ha una per braccio, ci trascina al balcone <<Ciao Giò!>> saluta il barman allegro, per poi presentarci.

Carletto hai proprio dei bei gusti in fatto di amici, gli lancio uno sguardo di approvazione e lui sorride furbo avvicinandosi al mio orecchio <<Non è per voi due, tesoro>> distrugge i miei sogni di mettere radici su uno sgabello.

<<Cosa vi offro?>> chiede sorridente e vedo Carlo sciogliersi.

È cotto e con Ale ci guardiamo, finirà sotto interrogatorio prima ancora che se ne possa accorgere <<Due Sex on the beach e un analcolico>> risponde lui.

Nel mentre che Giorgio prepara i nostri drink, io e la mia opposta fissiamo insistentemente Carletto che ci ignora stoicamente <<E va bene!>> sbotta nel giro di un paio di secondi <<Abbiamo fatto assieme il corso di estetica, che tu hai disertato per filosofia morale, e abbiamo legato. Mi ha detto che lavorava qua per poter pagare l'affitto dell'appartamento dove sta e niente, ogni tanto ci vengo col gruppo>> spiega alzando le spalle.

<<E sei cotto>> sentenziamo in coro noi due ragazze.

Lui si gratta il braccio, come sempre quando è in imbarazzo <<Mi ha dato dei segnali inequivocabili e ho visto una foto dove si baciava con un ragazzo>> dice insicuro <<Parliamo tanto, ma non abbiamo mai affrontato questo genere di discorsi>> aggiunge.

She said if you dare come a little closer// Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora