16. Fede

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ATTENZIONE: PRESENZA DI SCENE ESPLICITE, SE SENSIBILI ANDATE OLTRE. GRAZIE E ARRIVEDERCI.

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Credo di star per impazzire. E non scherzo.

Vi spiego: ci dice che avrebbe passato il Capodanno a Firenze con gli amici e va bene, mi sono documentato con le sue storie e quelle di Fede e Ale. Ho messo anche il like alla foto che ha postato con Alessandra e Carlo, dove mostrano soddisfatti i polsi con indossi i bracciali che ha fatto a Natale con l'incisione "friendship". Ci aveva anche detto che sarebbe ritornata massino il due, perché voleva stare almeno una giornata con Marcolino, vi pare che mi lamentavo? No proprio, sono il primo che soffre la lontananza con le proprie nipotine. Oggi Paulo propone una giornata tutti assieme sul gruppo che abbiamo fatto con le ragazze e alcuni di noi, tutti felici e contenti che accettano e lei che scrive "No ragazzi, io passo, sto ancora a Firenze". No dico, dirmelo che non tornavi? Mi aveva detto che se avesse deciso di rimanere di più mi avrebbe almeno mandato un messaggio, invece niente. Il nulla totale.

Provo a mandarle un messaggio ma non mi risponde, si limita a visualizzare; ormai sono partito per tangente, quindi ancor prima che possa anche solo pensare che sia un'emerita stronzata, ho avviato la chiamata.

<<Se non ti ho risposto ci sono dei motivi, Federico>> quasi ringhia.

<<Avevi detto che mi avresti avvertito se fossi rimasta di più>> ribatto, facendo finta di non aver sentito una sola parola.

Sbuffa <<Non sei mio padre, non devo renderti conto di niente>> dice stizzita <<L'ho deciso all'ultimo, se proprio ti preme saperlo, devo pensare ad alcune cose e lì a Torino non potrei farlo>> continua allo stesso modo <<Ora, se non ti dispiace, torno al mio nipotino, o sei geloso anche di lui?>> chiude la chiamata con una pesante ironia.

Non ho nemmeno il tempo di rispondere, l'unica cosa che sento è il "tu tu" della conversazione interrotta; osservo il telefono con un sopracciglio alzato e mi rendo conto, ripensando al suo tono, che la mia fosse una grandissima cazzata e anche una scenata di gelosia in grande stile.

Paulo mi passa a prendere per andare a pranzo con gli altri e mi fulmina quando chiudo lo sportello con violenza <<Non mi dire che dopo quel messaggio l'hai chiamata>> mormora con gli occhi sgranati.

<<Metti in moto>> dico soltanto.

Spalanca la bocca e fa ciò che gli ho detto, senza commentare ulteriormente; ad ogni semaforo rosso mi osservava corrucciato, per poi ripartire al verde.

Durante il pranzo cerco di essere il più rilassato possibile, ma non sembra funzionare perché Gigi mi guarda curioso e a fine pranzo mi vedo arrivare nel giardinetto Paulo, Gonzalo, Mario e Douglas <<Che hai fatto?>> chiede sedendosi il più grande degli argentini.

Li fulmino e sto zitto, ma loro incrociano le braccia e mi fissano in silenzio; dopo cinque minuti buoni Paulo mi minaccia e lì mi arrendo <<Le ho praticamente fatto una scenata di gelosia>> rispondo infine.

<<Perché è rimasta a Firenze?>> chiede il brasiliano.

Annuisco <<Mi aveva detto che mi avrebbe avvertito se fosse rimasta di più e non l'ha fatto. Sono impazzito e dopo la visualizzazione e non risposta al mio messaggio, l'ho chiamata. Mi ha fatto a pezzi e mi ha chiuso il telefono in faccia>> riassumo camminando nervoso.

Mario si passa una mano sul viso <<Cosa ti ha detto più o meno?>> domanda esasperato e non riesco a dargli torto.

<<Che non sono suo padre, che non deve rendermi conto di niente>> rispondo ma alle loro occhiate continuo <<Che doveva pensare e che qua non avrebbe potuto farlo>> sospiro.

She said if you dare come a little closer// Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora