ATTENZIONE: PRESENZA DI SCENE ESPLICITE E LIVELLI DI ROMANTICISMO ELEVATI, LEGGERE CON CAUTELA.
Mi mancavano 'sti due ragazzetti e stanotte mentre la mia adorata sorellina faceva le due mi è venuta l'ispirazione, stasera ho messo giù tutto e ho deciso di condividerla con voi.
Extra Chapter
<<Ila, hai visto le mie scarpe?!>> Federico urla dal salotto mentre sto cercando di truccarmi.
Sbuffo <<Prova nello stanzino!>> gli dico.
Sarà pure un giocatore fenomenale, ma in quanto ad ordine casalingo siamo carenti; vivere con lui è un’avventura, ma almeno mi fa trovare la colazione pronta tutti i giorni.
Appena tornati dalla vacanza in Croazia con Mario, mi ha proposto di andare a convivere; per quanto voglia condividere ogni istante con lui, mi sembrava ancora troppo presto. Gli ho proposto un compromesso onesto direi: possiamo stare per un po' da lui e qualche volta da me, alternandoci e vedere come va e magari più avanti convivere stabilmente.
Stasera siamo invitati da Paulo a cena, vuole presentarci Oriana definitivamente, dopo qualche caffè e incontro in centro che lui ha definito casuale. Ringraziando il cielo, appena tornato dalla Grecia, si è rifatto la tinta e ha coperto quella cosa grigio-bianco che aveva in testa.
<<Sei pronta, amore?>> la voce dolce del Berna spunta dalla porta della camera.
Finisco di mettere il lucida labbra e annuisco <<Devo solo infilare le scarpe>> gli rispondo sorridendo <<Recuperi il mio portafoglio dalla sacca di palestra?>> gli chiedo mentre cerco i sandali dorati nella scarpiera.
Lui annuisce <<Certo, ti aspetto di là>> mi bacia la guancia.
Cinque minuti dopo siamo in macchina, diretti al mio palazzo e alla cena di presentazione; è abbastanza informale così ho indossato una gonna in jeans, troppo corta a detta di Fede, una maglia a bretelline nera con un ramo di pesco su un fianco direttamente dalla città degli angeli e un paio di sandali dorati con un po' di tacco.
<<Non potevi mettere un paio di pantaloni?>> chiede per la millesima volta il mio ragazzo.
Alzo gli occhi <<Fede, amore, stiamo andando da Paulo a cena, con la sua ragazza, chi vuoi che mi veda?>> cerco di fargli capire <<E poi si muore di caldo, se avessi messo un paio di jeans non li avrei più tolti>> gli faccio notare sbuffando.
Vedo che fa uno dei suoi sorrisi maliziosi <<Fidati che li avresti tolti>> dice e mi guarda per un attimo, prima di tornare concentrato sulla strada.
Imito la sua espressione <<E questa, la toglierai quando torniamo?>> gli chiedo ammiccando.
Fermo al semaforo si gira a guardarmi <<Non provocarmi, non ci mettiamo molto ad arrivare a quella campagna del compleanno di Paulo>> mi avverte <<Anche se poi a casa vorrei vedere quel completino che hai messo dopo la doccia>> continua alzando le spalle e ingranando la marcia.
<<Ninfomane>> borbotto, ma non nego che non mi dispiacerebbe.
E poi, come dimenticare quel pomeriggio imboscati in campagna: l’avevo fatto ingelosire abbracciando Paulo per fargli gli auguri di compleanno e lui si era vendicato portandomi in mezzo al nulla e regalandomi una delle sveltine migliori che abbiamo avuto. Anche se devo ammettere che quella nello spogliatoio è ancora in testa a tutte, al secondo sicuramente quella nei camerini dell'Hollywood al concerto a Capodanno. Non ci abbiamo fatto mancare niente in questo anno.
Apro con le mie chiavi il portone e poi saliamo in ascensore sino al piano di Paulo, sorridendo maliziosi ai ricordi che ci suscitano quelle quattro pareti.
<<Una pomiciata ci stava, dai>> dice quando usciamo.
Gli tiro un colpo al petto dopo che suono il campanello <<Cretino>> ridacchio.
Ad aprirci è il padrone di casa, che subito mi abbraccia <<Mi sei mancata nena>> mormora tenero.
Mi scappa una risata divertita <<Anche tu, Pau>> ricambio la sua stretta.
<<Ehi, piccioncini, ci sono anch’io qua>> Federico ci riporta alla realtà.
Sbuffo <<Sempre il solito>> borbotto e lascio che si salutino.
Oriana sbuca dal salotto <<Hola Ilaria>> mi saluta dolcemente.
Le sorrido <<Ila, va bene, non preoccuparti. Lui è Federico, il mio ragazzo>> le presento il Berna dietro di me.
Gli stringe la mano un po' imbarazzata, intanto il numero dieci torna al suo fianco e l’abbraccia <<Sono gli amici di cui ti ho parlato, gli abbiamo incontrati qualche volta in centro>> le ricorda dolcemente.
Lei annuisce <<Ricordo, si>> sorride <<Un aperitivo?>> chiede allegra.
Concordiamo tutti e porta degli analcolici dalla cucina e qualche stuzzichino, mentre Paulo recupera quelli per me dal forno dicendomi che li aveva messi a riscaldare un po' perché erano freddi.
Parliamo delle rispettive vacanze e dopo un po' decidiamo di metterci a tavola; Federico è il solito premuroso che mi avvicina la sedia e sta attento che il mio bicchiere fosse pieno.
<<Paulo mi ha detto che studi all’università>> mi dice Oriana mentre camminiamo verso la pasticceria che abbiamo provato la sera della cena romantica con Federico.
Abbiamo lasciato i ragazzi andare avanti e noi siamo un po' più indietro chiacchierando tranquillamente <<Sì, tra qualche giorno ho l’ultimo esame e poi ad ottobre inizio il terzo anno>> rispondo leggermente nervosa.
Mi sorride <<Cosa studi?>> si interessa.
<<Lettere>> rispondo orgogliosa <<Dopo vorrei fare filologia romanza, ma devo ancora decidere dove>> aggiungo.
Mi guarda curiosa <<Non rimani qua per la specialistica?>> mi chiede anche un po' confusa.
Sospiro <<Mi piacerebbe, ma devo valutare il corso, anche se non voglio lasciare Federico. Non dopo tutto quello che abbiamo passato>> mormoro insicura.
<<Paulo mi ha raccontato e devo essere sincera che all’inizio ero un po' gelosa del vostro rapporto. Poi però mi ha spiegato che per lui sei come una sorella e stasera ti ho visto con Federico e decisamente non devo preoccuparmi, ma proprio per niente>> mi scappa una risata per il modo in cui l’ha detto <<Se posso darti un consiglio, parlane con lui oppure fai quello che senti di fare>> mi consiglia dolcemente.
La guardo sorpresa: non me lo sarei mai aspettata, decisamente Paulo ha fatto la scelta giusta questa volta.
Guardo Federico davanti a noi, che scherza con il numero dieci e non posso far a meno di sorridere: ne abbiamo passate tante durante questi mesi, non potrei mai mettere a rischio tutto perché mi piacerebbe studiare filologia alla Cattolica di Milano, proprio no. Lui mi lascerebbe andare, lo conosco, ma è una cosa che non posso chiedergli; il corso qua a Torino sembra buono, posso tranquillamente seguirlo senza rimpiangere niente.
Sorprendendo me e lei, l’abbraccio <<Grazie>> mormoro sincera.
Mi stringe le mani in segno di sostegno e poi mi trascina verso l’entrata <<Ho voglia di cioccolata>> e rifila un finissimo dito medio a Paulo al suo “quando mai”.
Mi sta simpatica, devo essere sincera.
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She said if you dare come a little closer// Federico Bernardeschi
Random[...] "Ma te sei..." [...] "Sì, sono io. Vuoi un autografo?" "...uno stronzo" finisco io e lo guardo di nuovo male. Autografo? Non so nemmeno chi sia. ---- "Se tipo lo rifacessimo?" [...] "Dormi Berna" ---- Ilaria McGee è una studentessa di Lettere...