17. Amore

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ATTENZIONE: ALTISSIMA PRESENZA DI ROMANTICISMO VELATAMENTE ESPLICITO, SI CONSIGLIANO FAZZOLETTI E INSULINA. SE SENSIBILI PASSATE OLTRE, GRAZIE E ARRIVEDERCI.

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Questi due mesi circa sono stati strani, molto strani: con Federico abbiamo passato molto tempo assieme e non è che prima non lo facessimo, ma era diverso e bello. Non sempre siamo finiti a letto, siamo spesso usciti a fare un giro oppure ci mettevamo sul divano a guardare un film. Una sera ho addirittura pensato che fosse la scena perfetta della famiglia del Mulino Bianco: noi due abbracciati sul divano, io con la testa appoggiata al suo petto muscoloso e lui che mi faceva i grattini sul braccio. Jack stava accucciato vicino al sofà ed io mi sentivo strana: di quella stranezza buona, come se avessi finalmente trovato il mio posto nel mondo. Era come se finalmente avessi trovato la mia famiglia ed improvvisamente volessi che fosse sempre così.

Per il suo compleanno gli ho preparato una piccola sorpresa, chiedendo anche a sua sorella se riuscisse a salire con le piccole e i genitori; mi sono un po' data la zappa sui piedi, perché spiegargli che il rapporto con il figlio si limitava ad una profonda amicizia è stato alquanto imbarazzante. Però alla fine non è andata malissimo, sorvolando sulla sensazione tipo vuoto allo stomaco quando l'ho visto commuoversi alla vista della sua famiglia. Due giorni dopo al derby si è infortunato e, nonostante non l'abbia presa malissimo, ho deciso di stargli il più vicino possibile; così l'ho accompagnato ai vari controlli e ho passato altro tempo con lui, sia a casa sua che da me.

Ora siamo quasi ad aprile e lui sembra sulla buona strada per levarsi 'sta dannata spada di Damocle con scritto a caratteri cubitali "operazione"; un paio di volte mi ha chiesto di accompagnarlo anche a vedere gli allenamenti e non ho saputo dirgli di no. Vogliamo perché non avevo lezioni e non mi sarei sentita in colpa -possibilità alla quale ho voluto credere fortemente- oppure perché ai suoi occhi dolci non so proprio dire no. Ha cercato di beccare le giornate di sole, così che potessimo stare sugli spalti: ci mettevamo su gradini diversi e mi faceva mettere tra le sue gambe, mentre giochicchiava con i miei capelli io portavo avanti un po' di studio per la sessione estiva. A lui non dava fastidio, gli bastava che fossi lì a fargli compagnia mi diceva ogni volta e altre mi ha addirittura aiutato un po'.

In questo momento sono seduta in sala relax con il libro di letteratura latina, cercando di riassumere qualcosa visto che ci posso costruire una casa con 'sto coso; ho approfittato della lezione saltata per fare un giretto in palestra pesi e nel mentre che aspetto l'inizio dell'allenamento serale, porto avanti il programma per l'esame.

Sono talmente concentrata, come sempre d'altronde, che nemmeno sento il ritorno dei ragazzi <<Ciao cucciola>> Miralem è il primo a salutarmi e baciarmi la guancia.

Mi sveglio dal mio stato di trans e sorrido <<Ciao Mire>> ricambio e do un colpo a Paulo, che si è appena buttato sul divano vicino a me mettendo la testa sulle mie gambe.

<<Tu la delicatezza non sai cosa sia, vero?>> chiedo retorica.

Lui sorride a trentadue denti e torna a tracciare i contorni del mio numero di maglia stampato sui pantaloni della tuta; sbuffo e ritorno a Plauto. Nemmeno due minuti ed un altro elefante disturba la mia concentrazione, mi stampa un bacio sull'angolo della bocca e sbircia il quaderno <<Quando hai l'esame?>> chiede corrucciato.

<<Giugno, se la finite di interrompermi>> borbotto e riprendo a scrivere.

Sento il suo fiato caldo sul collo <<Adori le mie interruzioni>> sussurra suadente.

Alzo gli occhi <<Arsch*>> sibilo.

Sento Sami, Mario e Benedikt ridere sino alle lacrime e gli altri che ci guardano confusi <<Scusate, rendete partecipi anche noi?>> chiede Mattia a nome di tutti.

She said if you dare come a little closer// Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora