15. Feste

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ATTENZIONE: PRESENZA DI SCENE ESPLICITE, SE SENSIBILI PASSATE OLTRE. GRAZIE E ARRIVEDERCI.

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Passare le giornate con mio padre è il miglior regalo di Natale che potessi chiedere: rimarrà qua sino al ventotto, visto che il ventisette gioco e lui non vuole perdersi la partita.

Federico è un paio di giorni che lo sento solo via messaggi, Allegri fa schioccare la frusta per le ultime partite dell'anno prima della pausa dopo le festività. Devo confessare che mi manca vederlo e passare del tempo con lui, stava diventando un'abitudine; vorrei rivederlo, vediamo se riesco ad inventarmi qualcosa. Poi mi ricordo che devo ancora prendere dei regali per Natale e di colpo la lampadina si accende; lancio uno sguardo alla sveglia, non dovrebbero aver iniziato ancora così gli mando un messaggio, l'ennesimo in questi giorni "Hai da fare dopo l'allenamento?".

Ed avevo ragione, non hanno ancora iniziato "Da te o da me?" chiede subito.

Sbuffo, pensa ad una sola cosa "In centro, che te ne pare?" rispondo, vediamo come la prende.

"Non ti facevo così sfacciata" con tanto di emoji col sorrisetto.

Serie di palm face, che ci stanno benissimo "Ti va di accompagnarmi per gli ultimi regali?" digito subito dopo.

Continua ad apparire il classico "sta scrivendo" ma non arriva niente, come minimo ci sta pensando e ripensando; dai Federì, è per fare qualcosa di diverso dal solito.

"Sì dai, merenda?" spedisce finalmente.

Ho già l'acquolina in bocca "Sì" rispondo con tanto di cuore giallo, come mio solito.

Risponde con il suo mitico cuore viola e poi mi fa un'altra proposta "Poi ti va una cena con i ragazzi?".

Gli chiedo chi e mentre aspetto, vedo se si potrebbe fare qua con papà che si è integrato bene; mi dice che ci saranno i soliti argentini con consorti, Mattia e Giulia e Douglas e Mario.

Mi alzo e raggiungo papà nella sua camera, trovandolo seduto con le spalle appoggiate alla spalliera che legge un libro <<Dad?*>> lo chiamo prima di entrare.

Alza gli occhi dal romanzo, che tra l'altro è parte della mia fornitissima libreria, e mi sorride <<Honey, you need something?*>> chiede facendomi spazio.

Annuisco e mi siedo vicino a lui <<I ragazzi mi hanno chiesto se avessi voglia di andare a cena con loro, che dici di farla qua?>> gli propongo.

Ci riflette un attimo e poi sorride felice <<E' una splendida idea, potremmo fare la spesa prima del tuo allenamento così ti accompagno>> risponde.

Gli bacio la guancia con la leggera barba <<Allora vado a prepararmi>> annuncio <<Ah, esco nel pomeriggio, ti dispiace?>> solo ora mi rendo conto che non ho pensato a lui quando ho proposto l'uscita a Federico.

Scuote la testa <<Inizierò a preparare per la cena, sai che mi piace cucinare>> alza le spalle tranquillo.

Lo guardo sentendomi in colpa e lui si avvicina prendendo il mio viso tra le sue mani <<Don't worry, honey, go out with your friend, it's ok*>> sorride <<Non devi per forza star con me, lo sai>> aggiunge.

Annuisco poco convinta <<Appena torno ti aiuto, però>> dico sicura.

Scoppia a ridere <<Certo, come sempre dopotutto>> mi bacia la fronte <<Dai, vai a prepararti o faremo tardi>> mi spinge verso la mia camera.

Rigiro la proposta al Berna prima di darmi una rinfrescata veloce in doccia; quando esco c'è la conferma per stasera e il ringraziamento generale dei ragazzi.

She said if you dare come a little closer// Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora