7. Torino

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In tutto ho impiegato tre giorni per sistemare tutta la roba che ho portato da Firenze, rimpiangevo l'aiuto di Federico, Ale e Carletto. Continuo ad avere la sensazione di aver già visto questo palazzo, ma ancora non ricordo dove; credo lo scoprirò presto però.

Ho appena finito di fare le visite in società e il presidente mi sta già simpatico; ho incontrato anche la mia capitana e, nonostante a primo impatto mi abbia ispirato antipatia, si è mostrata estremamente simpatica e gentile. Speriamo lo siano anche le altre ragazze, non mi piace avere rapporti aspri con le mie compagne di squadra, mi è capitato una volta nelle giovanili e non voglio ripetere l'esperienza.

Il presidente mi raggiunge quando sto per uscire dalla struttura <<Ilaria, aspetta un attimo!>> mi chiama avvicinandosi.

Mi fermo e gli sorrido <<Mi dica presidente>> dico gentile.

<<Domani inizia la prima parte della preparazione, alle nove pronte. Avrai notato che siamo affiliati alla società della famiglia Agnelli?>> mi dice tranquillo.

Scuoto la testa <<Onestamente no, non l'ho notato>> dico sincera.

Lui annuisce <<Il mio predecessore era amico di vecchia data del padre dell'attuale presidente della società bianconera e in un momento di crisi ha deciso di aiutarlo. Perciò ogni anno per la preparazione estiva ci mette a disposizione degli ambienti nel loro centro di allenamento>> spiega rapidamente.

Annuisco interessata <<Quindi domattina alle nove pronte a Vinovo>> riassumo pratica.

<<Perfetto>> sorride lui <<Spero ti troverai bene qua da noi, Ilaria>> si assicura.

<<Sino ad ora l'impressione è stata buona>> gli sorrido sincera <<Grazie dell'opportunità>> aggiungo riconoscente.

Lui mi stringe la mano <<Grazie a te per aver accettato un cambiamento così radicale>> ricambia e mi lascia andare.

Sorrido sarcastica, il mio piano entrerà in azione molto velocemente, molto più di quanto mi immaginassi; invio un messaggio a Federico "Avrai aggiornamenti sul piano già da domani" e poi parto verso il locale che mi ha indicato mia madre nella mail di risposta.

Ad accogliermi è un ragazzo moro con due occhi cristallini, mi ricordano molto quelli di mio nonno <<Ciao! Tu devi essere la nuova cameriera>> mi saluta allegro <<Io sono Davide, il chitarrista della piccola band che suona qua ogni tanto>> si presenta e la sua esuberanza mi piace da subito.

<<Sì, sono io!>> annuisco <<Ilaria, piacere di conoscerti>> gli sorrido <<Il proprietario? Mi hanno detto di venire stamattina per parlare con lui>> chiedo imbarazzata, dopotutto sono arrivata con venti minuti di ritardo.

Lui mi fa segno di seguirlo e noto, dalle sciarpe e dalle foto appese in giro, che è un locale di sponda bianconera e già mi sta simpatico <<Salvo, lei è la nuova arrivata>> mi annuncia.

L'omone alza lo sguardo da quelli che riconosco come ordini e mi sorride <<Ilaria Mc...>> si blocca in difficoltà sul mio cognome.

<<McGee>> lo aiuto <<Mi scuso per il ritardo, ma devo abituarmi ancora al traffico torinese e a dir la verità mi sono anche persa>> mi scuso.

<<Non preoccuparti>> mi sorride tranquillo <<E' normale>> aggiunge <<Mi hai detto al telefono che sei una pallavolista>> inizia appoggiandosi alla scrivania.

Annuisco <<Sì, per la settimana non c'è problema. Il sabato purtroppo gioco nel pomeriggio e a settimane alterne fuori casa, perciò mi verrebbe male ricoprire un turno>> spiego velocemente.

She said if you dare come a little closer// Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora