Dream Master pt. 3

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A/N: RATING ROSSO (G!P)

Senza esitazione, lei gli afferrò la mano. Fluttuarono in aria
insieme. Camila era piena di eccitazione, meraviglia… e
desiderio.
"Sto cercando di non leggere i tuoi pensieri, Camila, ma
praticamente lo stai dicendo a gran voce."
Questa volta fu Camila ad arrossire. Guardò giù verso il cortile di
casa sua e tracciò il sentiero verso la città in distanza. Trovò poi l’
albero di James. Lo fissò per un momento prima di mormorare, “
Mi spiace. Sono certa che tua moglie o marito non apprezzi
quando sogni con giovani vedove piene di desiderio."
Tristemente, rispose, "Non ho moglie o marito, Camila. E, anche
se l’avessi, non avrebbe importanza. La mia vita è perduta."
Scioccata, la guardò. "Cosa? Perché?"
"Ho fatto arrabbiare una persona molto importante nel mio reame,
e una delle sue guardie mi sta dando la caccia. Non sarò in grado
di fermarla.”
Impaurita, Camila chiese, "È stata lei a ferirti?"
"Sì."
"Come hai fatto a sfuggirle?"
"Non l’ho fatto. È proprio dietro di me." Camila guardò alle sue
spalle terrorizzata. Ma tutto ciò che vide fu un falco in volo.
Lauren continuò. "No, è ancora nel mio reame, ma sarà qui presto.
Il mio reame si muove più lentamente del tuo. Malgrado
probabilmente sia passato solo un momento tra quando io l’ho
lasciato e lei mi ha seguito, un giorno è passato qui."
Tutto questo era fantastico e incredibile, ma non più di star
volando. E c’erano cose più pratiche da fare che metterlo in
discussione. “Dobbiamo farti andar via!”
La donna sorrise con calore. "Grazie, Camila. Vedo nel tuo cuore
che stai prendendo in considerazione di abbandonare ciò che hai
qui in un disperato tentativo di portarmi alla salvezza. Ma non c’è
salvezza. La guardia mi troverà a prescindere da dove vada. Sono
stata una sciocca a tentare di scappare.”
"Dobbiamo provare!"
Con fermezza, Lauren disse, "No. Questo risulterebbe solo con la
tua morte oltre alla mia."
Camila guardò l’albero di James e vide la radura dove trovò
Lauren. Era vuota. “Non è ancora qui?"
"Non ancora, no. Lo sarà presto."
"Lauren, voglio svegliarmi."
I suoi occhi si aprirono. Il sole stava sorgendo, illuminando con i
suoi raggi l’interno della baita. Camila si alzò e trovò Lauren
seduta sul materasso e intenta a togliersi le bende. C’era una
cicatrice, ma sembrava sulla via della guarigione. Lei le sorrise, “
Ciao Camila.”
Aveva parlato nella sua lingua, ma lei comprese ciò che aveva
appena detto. "Quel sogno era reale, non è vero?” chiese.
"Sì, lo era."
"Davvero non potrai scappare da questa ‘guardia’?"
La donna si alzò e disse, “Le loro abilità sono leggendarie.”
Lei fissò il suo torace muscoloso. A bassa voce chiese, “Prima che
tu vada … mi … daresti …”
Lauren fece qualche passo verso di lei, la prese tra le sue braccia,
e la baciò. Camila premette il suo corpo contro la donna mentre il
desiderio represso si appropriava di lei. Le sue labbra soffici. Il
suo profumo, come i fiori. Sentì il monte che aveva nei pantaloni
premersi contro di lei.
“Sono un essere speciale Camila”
Si sentì calda dentro. No, si sentì bollente, come se stesse
bruciando.
Mentre le loro labbra erano serrate insieme, Camila chiuse gli
occhi e gemette involontariamente. Lauren premette la lingua
contro le sue labbra e poi la spinse in bocca. Gli occhi di Camila si
aprirono in sorpresa. James non aveva mai fatto nulla del genere.
Ma Lauren continuò a baciarla. Lei toccò la sua lingua con
timidezza, poi riprese a baciarla con più vigore, giocando con la
sua lingua nel mentre.
La donna allungò le mani e le strinse il sedere attraverso la stoffa.
Lei rispose con un altro gemito e spinse le cosce contro di lei con
più forza. La pressione le fece tremare le ginocchia. La corvina
alzò la sua gonna, quindi lei si allontanò per un attimo e alzò le
braccia. Le tolse la veste e la gettò di fianco, lasciandola nuda di
fronte a lei. Era un peccato che tutto questo dovesse finire così
presto, lei si sdraiò sul materasso e aprì le gambe. Si aspettava che
Lauren le togliesse le mutande e la penetrasse, come era solito fare
James. Adorava la sensazione, ma desiderava che durasse più a
lungo.
Lauren tolse le mutande, rivelando un membro voluminoso che
era eretto e solido. Si abbassò su di lei, e la baciò nuovamente, ma
non lo mise dentro. Invece le baciò le guance e poi la base del collo. Questo mandò brividi lungo la schiena di lei e questo causò
un altro gemito involontario. La donna scivolò più in basso,
baciando mentre scendeva, finché non iniziò a baciare tra I suoi
seni. Ovviamente le cose funzionavano diversamente nel reame di
Lauren, e le piaceva.
Le prese i seni tra le mani e strinse i capezzoli tra I pollici e le
altre dita. Camila prese aria. Come poteva saperlo Lauren?
Continuò a massaggiare un capezzolo mentre spostò le labbra all’
altro. Succhiò con gentilezza e lo solleticò con la lingua. Camila
non sapeva che fare oltre che gemere più forte e godere.
Scese più in basso lungo il suo corpo, e le leccò dolcemente l’
ombelico. Camila non aveva idea di cosa aspettarsi. Non si
sarebbe certo spinta più in basso, non è così
Scese più in basso.
Lauren aprì dolcemente le sue labbra inferiori con le dita e leccò la
carne esposta con la lingua. “Oh mio dio!” lei gridò. Non aveva
mai provato nulla del genere. Ed era bello, molto bello.
Camila allungò le braccia e aprì le gambe quanto più poteva,
dando a Lauren più spazio che continuò a leccare proprio il punto
esatto, il che la fece tremare e contorcersi nel piacere. Poi inserì un
dito dentro di lei e lo piegò verso l’alto per toccare un punto che
lei nemmeno sapeva esistesse. Leccò e spinse e la portò a gridare
… nel modo giusto.
Il corpo di Camila iniziò a tendersi e poi iniziò a tremare in un
modo che non accadeva quasi mai con James. Onde di piacere
scorsero attraverso di lei, ed emise ogni genere di suono gutturale.
Quando infine si fermò, si sdraiò annaspando per aria, sentendosi
meglio di quanto avesse mai fatto prima.
"Come ... come sapevi come farlo?"
La straniera sorrise. "Nel mio reame, si dice l’un l’altro ciò che si
vuole."
Lei espirò. "Come fanno le donne a sapere di volere questo?"
Con un altro sorriso. "Beh, ora lo sai…"
Lei si mise sui gomiti e la guardò tra le sue gambe. “E tu cosa
vuoi?”
"Voglio sdraiarmi sulla schiena, mentre tu Sali su di me.”
Lei si sedette entusiasta e disse, “Mostrami!”
La donna si arrampicò sul materasso e si sdraiò. Il suo pene era
ancora eretto ed era in piedi. “Mettiti in ginocchio e sali su di me
in modo da avvicinare la tua fica al mio uccello.”
Queste non erano parole che lei riconosceva, ma comprese il loro
significato. Fece come disse e presto il suo … Uccello … premeva
contro la sua … fica.
"Ora mettiti su, mettilo in posizione con la mano, e scendi per
spingerlo dentro. Va forte quanto desideri.” James non aveva mai
desiderato farle male, ma talvolta, quando entrava, andava troppo
forte. Che fosse lei a controllare la velocità era … questo reame di
Lauren era un posto davvero interessante. Camila si alzò, lo mise
in posizione, e lo spinse gentilmente dentro di sé. Entrambi
gemettero. “Così Camila. Prendimi più in profondità. Mettilo tutto
dentro.”
Più in profondità? Okay. Lei si abbassò ancora, spingendolo
sempre più dentro. Amava James, e non si era mai sentita violata
da lui, ma questo era molto più dolce e tenero di quanto lo fosse
mai stato con lui. Camila si abbassò finché non fu completamente
appoggiata a Lauren. La pressione nel punto giusto la fece gemere
ancora.
"Ora vai su e giù." Questo lo capiva. Era la stessa cosa che faceva
James, anche se stavolta era lei a controllarlo. Andò su e giù,
spingendolo dentro ancora e ancora. All’iniziò andò piano, ma
aumentò progressivamente la velocità. Lauren allungò le mani e le
afferrò il sedere. Spingeva e tirava per aiutarla a muoversi. “Inarca
la schiena, Camila. Fai in modo che le tue tette oscillino.”
Comprese ancora ciò che intendeva dal contesto. Aumentò il
ritmo, spingendolo dentro e fuori mentre inarcava la schiena e
faceva oscillare il seno. La donna le fissava con sguardo rapito e
gemeva. Nonostante Camila fosse appena venuta, si stava
avvicinando a venire ancora. Due volte in rapida successione non
le era mai capitato. I suoi gemiti si fecero sempre più forti insieme
ai suoi. Aumentò il ritmo sempre più forte, più forte. Sentì il suo
corpo tendersi.
E, all’improvviso, la sua vagina si contraeva intorno alla donna. Si
gettò su di lei un’altra volta per spingerla dentro al massimo
mentre esplodeva dentro di lei. Camila aveva i capelli bagnati e
sulla fronte. Gocce di sudore le scorrevano lungo la fronte e
intorno agli occhi, come sulla schiena. La donna le afferrò le
spalle, e spinse le sue labbra verso le sue. Rimasero in questa
posizione a baciarsi con lei dentro per lungo, lungo tempo.
Infine, la donna si girò su di lei e tirò fuori l’uccello. Lei rimase
sdraiata, esausta, e gli sorrise. “Buon dio del cielo, Lauren. Non
avrei mai immaginato che potesse essere così."
Ella semplicemente le sorrise.
"Devi davvero andare?"
Annuì.
Camila incupì. "Non voglio che tu te ne vada."
"Nessuno vuole lasciare una bella donna, Camila. Ma talvolta
dobbiamo farlo."
"Verrò con te! Lei dovrà..."
Le carezzò delicatamente il viso e scosse la testa. "Dormi, Camila.
Apprezzo la tua gentilezza, e non la vedrò gettata al vento."
Lei chiuse gli occhi e iniziò a dormire.
* * *
Lauren si sedette a gambe incrociate sul luogo del portale e attese.
Il portale si aprì, e la guardia dai capelli verdi ne uscì. Era in
posizione rannicchiata e con la lancia pronta. Lauren non fece
altro che alzare una mano e dire, “Tranquilla. Verrò di mia
spontanea volontà.”
Lei si diede un’occhiata in giro, non trovò attaccanti, e si rilassò
un poco. “Vieni allora.”
La straniera si alzò e con la sua altezza la sovrastava. Non che la
differenza d’altezza importasse. “Ho visto i piani del Monarca.
Non finiranno bene per nessuno di noi.”
Con rabbia, lei rispose, "Lo hai violato, e morirai per questo."
Annuì. "Sì, lo farò. Posso chiedere il nome del mio boia?"
”Sono Xara."
* * *
Camila si svegliò da un sonno senza sogni. Era giorno inoltrato, e
la coperta era rimboccata intorno a lei. Il gatto, Hunter, era
raggomitolato contro di lei e dormiva pacificamente. Lei si alzò dal letto, riprese la sua veste e la indossò di nuovo. Lauren se n’
era andata, lo sapeva. Non la conosceva da abbastanza tempo per
soffrirne, ma le sarebbe mancata.
Camminò verso la sua tavola e vide che aveva lasciato il suo libro.
Ora che poteva capire la sua lingua, poteva leggere il titolo.
"Morpheus."

A/N
Ed ecco pubblicata anche la terza parte! Era una storia davvero lunga ;) presa da un "gioco" ... Buona serata!!!

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