Feci una bella doccia rinfrescante dopodichè misi dei capi comodi tanto sarei dovuta stare a casa.

«intanto vado sotto»

«vai pure»

Scesi le scale

«ciao Frank, sei venuto!»

«si»

«scusami per prima, io non sono in quella maniera, ero solo arrabiata»

«fa niente, quanti anni hai?»

«15 te?»

«22» sussurrò

«ah» affermai

«ma quello di prima è tuo padre?»

«no, è il mio fidanzato anche se io lo chiamo papi perchè è molto più grande di me, ha  trenta anni. A proposito, posso offrirti un te caldo oppure... siii! Una cioccolata calda! Quella fa sempre colpo»

«accetto!»

Parlammo e parlammo, stranamente lui mi comprendeva, era bello perchè oltre a Leonardo nessuno mi capiva: nessuno andava in fondo ad un semplice "sto bene" tutti si fermano in "superficie" e lui mi stava facendo sognare con il suo modo di parlare

«hahah, e cosi la tua professoressa delle medie ti odiava?» dissi ridacchiando

«si, ti giuro! Mi ricordo che ogni volta che facevo qualcosa mi metteva una nota» disse ridendo e sfiorandomi la mano

«assurdo, hahah. Invece nella mia classe tutto ok per mia fortuna nessuno mi odia»

«oh, si è fatto tardi forse è meglio che io vada» balbettò

«già, anche per me...»

«allora, a non so quando»

«tranquillo, quando vuoi parlare o confidarti sai dove trovarmi» dissi accennandogli un sorriso

«si, d'accordo» disse uscendo

Io salii di corsa le scale, speriamo che non abbiano sospettato qualcosa

«sei tornata finalmente, dove eri?» disse mio fratello

«di sotto, ho preso una cioccolata calda»

«dai a tavola ora, si mangia» esclamò mia madre

«hmm...squisito» dissi masticando

«davvero, complimenti!» esclamò Leo

«ho fatto del mio meglio!» disse mia madre facendogli l' occhiolino

«devo dirvi una cosa importante» disse mio padre

«dimmi tesoro»

«mi hanno spedito per lavoro a Toronto, e starò per circa un'anno»

«è terribile papà! Come faccio io senza te?» scoppiai in un pianto

«io voglio andare con lui» disse Nicholas

Mi alzai istintivamente e li abbracciai

«ti voglio bene piccola peste» mi disse Nicholas

«te ne voglio anche io»

«quando partite?» disse mia madre

«lunedì prossimo»

«così presto?» dissi preoccupata

«si, ma ti prometto che ogni sera faremo la videochiamata» disse mio padre

«una videochiamata non potrà mai colmare la vostra assenza»

«lo so benissimo, ma devo andarci se non voglio essere licenziato»

«mi dispiace» disse Leonardo

«fa niente tes- ehm... Leonardo» sospirai

«dai, ora c'è il dolce! Una bella torta!»

«hmm, sono golosaaa»

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