- Ricordare

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«Sacco di patate?» chiese il pivello, per poi essere di nuovo scaraventato a terra da Gally.
Gemeva di dolore, quando poi spalancò gli occhi.

«Thomas!» sussurró.
Non mi spiego come feci a sentirlo, ma ci riuscii.
«Thomas! Io ricordo il mio nome! Thomas!» urlò, mentre si alzava.
«Thomas!» disse Alby, facendo scatenare la gioia di tutti.

«Hai coraggio, Thomas.» disse Gally, stringendogli la mano.

Ero davvero felice per Thomas.

Unica cosa, non trovavo Camille. Lì non c'era e la cosa mi suscitò sospetto.

E poi, dal mio arrivo, erano passati mesi, probabilmente anni, e lei era rimasta nell'ombra di tutti, senza ricordare il suo nome? Non era possibile.
Io ci avevo messo un po' per ricordare il mio, ma sicuramente non ci ho messo degli anni.

Ma decisi di lasciar perdere.

Quella sera in cielo splendeva la luna piena, segno che un altro mese era passato.
Mi sentivo male a pensare che era passato tanto tempo da quando ero arrivato, e di tanto in tanto capita ancora che mi faccia male la caviglia.

Un giorno dovrò dire il motivo per cui quella mattinata, decisi di buttarmi da un muro alto dodici metri, nel labirinto.

Perché non è una cosa normale, ma neanche io lo sono.

odio questa scena nei film, cioè nel libro si vergogna anche di dirlo il suo nome. HAHAHAHAHAHA SCHIATTO.
{oh, metto uno spazio autrice [o come caspio si chiama] segnatevi sto giorno perché non ricapiterà. ++(questa è un'espressione.)}

angel // newtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora