angel // newtmas

- Calma

Mi aveva lasciato in quello sploff da solo.
Anche se lui non era andato in un posto migliore, e sinceramente, non ci speravo per niente.

Quell'addio detto tramite la telepatia, era come se lui se ne volesse andare, e non si era degnato nemmeno di salutarmi a parole.

«Perché sei solo tu qui?» chiesi a Gally, che era ancora in piedi davanti a me.

Incrociò le braccia e si avviò verso l'uscita.

«Si è svegliato!» urlò, poi si girò verso di me con aria annoiata.

Dopo circa dieci secondi, la stanza si riempì di Radurai impazienti di parlare con me.

Sembrava che da un secondo all'altro fossi passato da "riciclo" a "diamante prezioso e inestimabile".

Alcuni di loro mi chiesero come stavo, altri da quanto mi ero svegliato, altri il perché dello svenimento..

Ma non li ascoltavo.

Mi misi in piedi e mi feci spazio tra di loro.
Mi fermai davanti l'entrata nella capanna.

«Thomas.» dissi a bassa voce.
Tutti mi guardarono straniti, però si azzittirono. Era un buon segno, di solito non lo facevano mai.

«Thomas.» ripetei, con tono autoritario.

«Dove cacchio è Thomas!» urlai agitando il braccio destro.
I ragazzi indietreggiarono.
Sembravano intimoriti.
E avevano ragione.
Sembrava stessi impazzendo.

«Allora?! Qualcuno ha intenzione di rispondermi?!» chiesi abbassando il tono di voce, agitandomi.

Rimasi qualche secondo in silenzio, li osservai.

«Dove cacchio è Thomas!» gridai di nuovo, facendo sobbalzare alcuni di loro.

D'un tratto sentii qualcuno stringermi le spalle.
Mi girai istintivamente.

«Calmati, amico.» mi rassicurò Gally, dandomi poi una pacca sulla spalla.
Non era d'aiuto.

«No! Non mi calmo! E non lo farò finché non saprò dov'è quell'idiota di Thomas!» urlai di nuovo.
I ragazzi stavano davvero avendo paura.
Intanto la folla si era ampliata, date le mie urla e la curiosità dei Radurai.

«DOVE CASPIO È FINITO QUELLA SPLOFF DI THOMAS!» gridai, fino a farmi seccare la gola e farmi male alle corde vocali.

«Calmo, sono qui.»