Calmato il caos, mi allontanai da lì e mi misi seduto sotto la mia quercia a pensare.
Thomas mi seguì, e si sedette al mio fianco.«Niente male come primo giorno eh?» chiesi, mentre masticavo un marshmallow.
Lui annuì, per poi guardare in basso.
«Tieni.» dissi, porgendogli un barattolo con un liquido giallastro all'interno.
«Ti farà crescere i peli sul petto.»
La prese e ne bevve un po', poi si mise a sputare tutto a terra cercando di togliere dalle papille gustative quel sapore disgustoso.
Risi, vederlo in quelle condizioni era esilarante.
Ma mi trattenni ad una piccola risata.
«Oddio che roba è?» chiese, ridandomi il barattolo.
Lo presi, pensando alla scena in cui lui beveva e poi sputava.«Io.. non ne ho idea. È una ricetta di Gally. Segreto della casa.»
«Resta comunque uno stronzo.» commenta.
«Ti ha salvato la vita, oggi.» gli ricordo.
«Credimi. Il labirinto è un posto pericoloso.» concludo, bevendo un sorso di quella roba giallastra.
Non faceva poi così schifo.«Siamo intrappolati qui non è vero?» chiese lui guardando l'entrata del labirinto.
Senza distogliere lo sguardo da lì, dissi:
«Per il momento.» mentre annuivo.«Ma.. -mi girai indietro indicando Minho- li vedi quei ragazzi? Lì, vicino al fuoco? Sono i velocisti.»
«E il ragazzo seduto è Minho. Il capo dei velocisti. Ogni mattina, quando si aprono le porte corrono nel labirinto, e lo mappano. In modo da riuscire a trovare una via di uscita.» spiego.
Lui si gira di nuovo verso di me.
«Da quant'è che cercano?»
«Tre anni.» dissi.Thomas si girò verso il labirinto con uno sguardo confuso e paranoico allo stesso tempo. Poi rivolse di nuovo l'attenzione a me.
«E non hanno trovato niente?» chiese. Mi venne da ridere.
Non era così semplice mappare un intero labirinto, da cui alcuni addirittura non tornano.
«È più facile a dirsi che a farsi.» sorrisi.Alzai l'indice della mano sinistra in alto.
«Ascolta.»
«Lo senti?»
«È il labirinto.»
«Sta cambiando.»
«Cambia ogni notte.»«Come cavolo è possibile?» chiese.
«Se vuoi, chiedilo a quei bastardi che ci hanno messo qui.» esordii, ridacchiando.Guardai in basso.
«Senti, la verità è che.. Minho e i suoi sono gli unici a sapere che cosa c'è lì fuori.
Sono i più forti e i più veloci tra noi e.. non a caso, perché, se non riescono a tornare prima che si chiudano le porte, passano la notte nel labirinto.» raccontai.
Lo guardai intensamente negli occhi, e lui fece lo stesso.«E nessuno è mai arrivato al mattino seguente.» conclusi.
Stavo diventando inquietante perfino per me stesso.Distolsi lo sguardo.
Bevvi un altro sorso del contenuto di quel barattolo.
Lui mi guardò per l'ennesima volta con perplessità.
«Perché.. che succede?» non smetteva di fissarmi un secondo, stava diventando anche lui inquietante.
Sospirai.
Non sapevo se dirgli anche questo.
Ma il suo sguardo mi diceva che potevo fidarmi di lui.
«Noi li chiamiamo Dolenti.»
«Pultroppo nessuno è mai.. sopravvissuto per poterlo raccontare.»Distolse lo sguardo da me e lentamente drizzò il capo.
«Ma sono lì fuori.»
Spostò la sua mano sulla mia, e per qualche minuto non disse niente.
«Bene, senti, hai fatto abbastanza domande per oggi, eh. Stasera sei il nostro ospite d'onore.» dissi, togliendo la mano e spostandola attorno alle sue spalle.
Lo guardai scherzoso, ma non afferrò.
«No, non importa.» dalla sua espressione sembrava stesse morendo.«No insisto. Andiamo. Ti porto a fare un giro. Vieni. Coraggio.» sinceramente, non mi andava di restare lì. Lui insisteva sul voler restare solo senza fare niente, quindi lo presi per il braccio e lo feci alzare.
Dopo lo scontro di prima, Gally si voleva ancora divertire buttando a terra qualcuno.
«Loro sono i Battimattone. Sono bravi ad usare le mani ma.. non hanno tanto sale in zucca.» spiegai, indicando appunto Gally.«Quello invece è Winston. Il capo degli squartatori.» dissi indicando un ragazzo tra gruppo di ragazzi che rideva e scherzava.
«E poi, i due medicali. Clint e Jeff.» indicai i ragazzi, che mi salutarono.
«Passano la maggior parte del loro tempo a medicare gli squartatori.» spiegai ancora.«Come divento velocista.» non aveva un tono interrogativo, era più un ordine tipo "COME DIVENTO UN VELOCISTAA", e per questo mi venne da ridere.
«Non hai capito quello che ho detto? Nessuno qui vuole essere un velocista. E comunque, devi essere scelto.» gli spiegai.
«Scelto da chi, scusa?» e a quel punto Gally gli diede uno spintone, che lo fece cadere a terra.
«Vai con calma pivello.»A momenti lo ammazzavo quel coglione.
Lo so, lo so. Questa è la scena prima del combattimento, e si ricorda il nome dopo. Ma non fa niente lasciate perdere.
Anche perché nel libro non c'è niente di tutto questo, quindi sai che cambia.
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angel // newtmas
Fanfiction"Sei un cacchio di angelo, brutta testa di sploff." Nota autrice: Invento, rischio di contrasto con il trattato nei libri, dato che non mi baso su quello, ma ne faccio semplicemente conto. [scene tratte dai film e dialoghi tratti dai libri] started:...