Arrivo correndo al bar, in perfetto orario.
Mi guardo intorno, cercando Camille, ma di lei non c'è traccia.
Spero solo che possa ancora essere qui...
Magari è solo un po' in ritardo a causa del lavoro, o perché il bar è distante da dove si trova ora.
Okay, devo decisamente calmarmi.
Camille arriverà, magari sono solo io che sono in anticipo.
Controllo ancora una volta il telefono, un po' per vedere l'orario e un po' per assicurarmi che Camille non mi abbia scritto qualcosa.
Trovo un semplice messaggio di Camille, che mi fa sorridere sollevato.Camille: Sto arrivando, scusa ancora per il ritardo
Sorrido tra me e me leggendo il messaggio, e le rispondo velocemente, tranquillizzandomi.
Mi siedo su una panchina lì vicina, ed aspetto l'arrivo di Camille, guardandomi intorno.
Dopo un po', vedo una chioma lilla che corre verso di me, e sorrido.
Mi alzo dalla panchina e raggiungo Camille.
"Ciao Camille!" Esclamo sorridendo, e lei fa lo stesso.
"Ciao Michael, scusa ancora per il ritardo" Dice, con un po' di fiatone, probabilmente perché avrà fatto una corsa per raggiungermi.
"Tranquilla, anche io ero in ritardo" Entrambi sorridiamo, e poi entriamo nel bar.
Ci sediamo ad un tavolino, l'uno difronte all'altra.
"Allora...com'è andata al lavoro?" Domando, cercando di far conversazione.
"Bene grazie, è solo tutto più stressante... in questo periodo la mia collega ha l'influenza, e sto facendo il doppio dei miei soliti turni per sostituirla" Dice, ed io la guardo un po', effettivamente notando che è un po' stressata.
"Oh, capisco, mi dispiace...se non avessi il lavoro verrei io a darti una mano" Lei ridacchia, ed io sorrido.
"Grazie Michael" Dice, ed io sorrido.
"Poi quest'anno dovrò anche dare l'ultimo esame di università, e sono abbastanza in ansia...da qui dipende la mia sorte"
"Oh, e cosa stai studiando?" Domando, incuriosito.
"Sto approfondendo gli studi in pedagogia, vorrei fare la maestra in realtà" Sorrido, pensando ad una Camille maestra, con tanti bambini.
"Potresti farlo, ti ci vedo come maestra" Lei sorride, ed io faccio lo stesso.
"Già...ho un debole per i bambini, mi piacciono tanto" Ammette, ed io sorrido.
"Allora potrei farti conoscere i miei nipotini. Oh, sai, la loro mamma è una maestra d'asilo" Dico, pensando ad Alyssa.
"Davvero?" Domanda, ed io annuisco.
"Potreste parlare ogni tanto, sai Alyssa credo che abbia fatto i tuoi stessi esami, potrebbe anche darti una mano" Dico, e sono sicuro che Alyssa non dirà mai di no, soprattutto perché è sempre stata una ragazza gentile e disponibile con tutti.
"Sarebbe fantastico! Sempre se non è un problema"
"Tranquilla, credo che a lei farà tanto piacere, soprattutto perché non lavora da un po'...sai, la maternità" Veniamo interrotti dall'arrivo di un cameriere, che prende le nostre ordinazioni.
Appena va via, io e Camille riprendiamo a parlare tra di noi, e scopro che oltre alla passione per i bambini le piace tanto disegnare.
"Mio fratello mi ha sempre detto che ho un talento nel disegno, e perciò ogni tanto disegno qualcosa" Ammette, bevendo il suo cappuccino, ed io sorrido.
"Vorrei vedere un tuo disegno" Dico, e lei sorride.
"Magari un giorno potrei farti vedere qualcosa, anche se non sono molto brava"
"Nah, secondo me sarai bravissima, anzi, ne sono certo" Entrambi sorridiamo, e continuiamo a parlare.
Le parlo un po' di me, soprattutto perché ha voluto sapere qualcosa, probabilmente curiosa di conoscermi.
Ma non c'è molto da dire su di me, sono solo Michael, il ragazzo con la passione per le tinte, tutto qui.
"E così hai frequentato la scuola a Los Angeles?" Domanda, ed io annuisco.
"Si, per una borsa di studio. Però appena finita la scuola sono ritornato qui. Los Angeles è bella, si, ma il mio posto è qui. Qui ci sono i miei amici e la mia famiglia, lì non avevo nessuno" Dico, mentre lei mi guarda e mi ascolta attentamente.
La guardo negli occhi, e wow, sono davvero tanto belli.
Hanno quelle sfumature che vanno dal verde all'azzurro, li guarderei per ore.
Rimaniamo per molto tempo in quel bar, a parlare di noi, delle nostre passioni, e di alcune cose sulla nostra vita, per conoscerci meglio.
Camille risulta sempre più simpatica, e mi piace passare del tempo con lei.
Ora stiamo entrambi camminando verso un posto indefinito, parlando del più e del meno.
"E così oggi quella signora era convinta che io fossi la scrittrice del libro e che le avevo appena fatto una dedica nel libro, quando stavo solo guardando il prezzo" Racconta Camille, facendomi ridere.
"Incontro clienti sempre più strani" Dice sospirando, ed io rido ancora.
"Beh, visto che sei una scrittrice, farai una dedica anche a me per il tuo libro?" Domando ridacchiando, e Camille mi da un giocoso pugno sulla spalla, facendomi ridere di più.
"Vedremo, non posso assicurarti niente, sai sono molto famosa, non ho poi così tanto tempo libero" Rido, e Camille da lo stesso.
"Non puoi proprio trovare un po' di tempo per me?" Domando.
"Mhh forse si...potrei provarci" Ridacchio, e lei fa lo stesso.
Continuiamo a camminare verso una meta indefinita, fin quando il telefono di Camille non suona, ed è costretta a rispondere.
"Si, si arrivo subito" Dice alla fine, chiudendo la chiamata.
"Michael mi dispiace tanto, ma devo correre a casa...ci sentiamo?" Domanda, ed io annuisco.
"Vuoi che ti accompagni?"
"No no tranquillo, grazie lo stesso. Ci vediamo Michael" Mi saluta sorridendo, ed io ricambio il saluto, fin quando non la vedo correre via verso casa sua.
Rimango un po' lì, mentre guardo la sua figura farsi sempre più lontana, fin quando non decido di svegliarmi e vado verso casa mia, ripensando a questa giornata.
Sono stato benissimo con Camille, è una ragazza davvero molto simpatica, ed abbiamo parecchie cose in comune, oltre che alla passione per le tinte.
Una cosa la so per certa: spero di poterla rivedere ancora, per passare altro tempo con lei.
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Hair Dye|| Michael Clifford
Фанфик"Adoro la tua tinta" "Anche io adoro la tua" Sembrava un 'E vissero felici e contenti', ma non è finita qui. Ashton era felice con Alyssa. Luke con Claire. Calum era alla ricerca della ragazza giusta. E poi c'era Michael, che appena finita la scuola...