Chapter eight

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Michael

"Zio Michael guardiamo i Pokemon oggi? Per favore, per favoree" Ripete Bryan, probabilmente per la centesima volta oggi, soprattutto perché è tutto il pomeriggio che si annoia. Alyssa ed Ashton mi hanno chiesto di tenergli i bambini, e ovviamente ho accettato. Non so la ragione per cui mi hanno chiesto questo, probabilmente vorranno rimanere un po' da soli, visto che questi momenti sono molto rari.
"Zio Mikey hanno suonato" Dice Bryan, ed io vado ad aprire, continuando a cullare Daisy che non smette di piangere, probabilmente per il mal di denti.
Apro e mi ritrovo davanti Claire con Luke.
"Ciao ragazzi" Li saluto sorridendo e li faccio entrare, continuando a cullare Daisy che non smette di piangere.
"Ciao Michael... da qua, non sai per niente calmare un bambino" Dice Claire, prendendo in braccio Daisy. Strano, di solito non vuole tenere in braccio i bambini, diciamo che non ha mai avuto un buon rapporto con loro, tralasciando Bryan e Daisy.
Luke mi guarda, e sembra capire i miei dubbi, infatti si siede sul divano e poi parla. "Vuole fare pratica con i bambini" Dice Luke sorridendo, e a quel punto sorrido anch'io, guardando poi Claire che riesce a far addormentare Daisy.
"Come mai vuoi fare pratica con i bambini?" Domando a Claire, che si siede sul divano con la piccola Daisy che dorme tra le braccia.
"Beh noi..." Inizia a dire guardando Luke, ed io già sorrido, immaginando tutto.
"Volete avere un bambino?" Domando poi sorridendo, e loro annuiscono.
"Ma è fantastico!" Esclamo sorridendo, ed anche loro sorridono. Luke e Claire stanno insieme da qualche anno ormai, e hanno affrontato spesso l'argomento bambini, ma non sono mai arrivati ad una conclusione, e sapere che ora si invece mi rende molto felice per loro.
Il suono del mio telefono mi fa distogliere lo sguardo dai miei amici, perciò lo prendo e rispondo, sorridendo notando che sia Camille.
"Hey Camille!" Esclamo sorridendo, ignorando le occhiatine di Luke e Cliare.
"Ciao Michael! Ok, domanda strana, ma per caso hai la patente?" Domanda Camille dall'altro lato del telefono.
"Si" Rispondo.
"Perfetto, e hai anche la macchina?" Domanda poi.
"Si, perché?" Ho sempre avuto la machina e la patente, solo che non uso mai la macchina visto che preferisco camminare, invece che prendere la macchina. È strano visto che sono molto pigro.
"Potresti farmi un favore gigante? Ti pago se vuoi!" Esclama, ed io scuoto la testa, ma solo dopo ricordo che non può vedermi..
"Certo, e non mi servono i soldi. Dimmi tutto"
"Che mi verresti a prendere dal lavoro, e poi mi accompagneresti in un posto? Purtroppo non può venire nessuno a prendermi, e beh, non ho la patente..." Mormora, ed io già prendo la giacca.
"Arrivo subito, fatti trovare fuori" Dico, infilando la mia giacca di pelle.
"Oddio grazie Mikey, ti adoro" Sorrido e la saluto, e riattacco, e poi guardo Luke e Claire.
"Mi dite dopo perché siete passati, mi tenete i bambini ora?" Domando, e loro annuiscono.
"Ma dove stai andando Michael?" Domanda Luke, ed io ormai sono già fuori di casa.
"Te lo spiego dopo. Ciaoo" Chiudo la porta prima che i miei amici possano dire qualcosa, e poi esco fuori e vado verso la mia macchina, che non guido da troppo.
Entro in macchina, metto in moto, ed accendo la radio, trovando uno dei soliti tormentoni che sento ogni giorno. Canticchia distrattamente mentre guido, anche se la canzone che sta passando in radio non mi piace realmente, e guido verso la biblioteca dove lavora Camille.
Arrivo quasi subito, trovando una chioma lilla seduta sul marciapiede che si guarda intorno, probabilmente cerdandomi. Mi fermo davanti a lei ed abbasso il finestrino. Appena mi vede sorride, ed io faccio lo stesso.
"Vieni, sali" Dico, sporgendomi verso lo sportello e aprendolo. Camille annuisce e sale in macchina.
"Grazie mille Michael, davvero" Dice sorridendo, ed io ricambio il sorriso, concentrando poi lo sguardo sulla strada.
"Figurati è un piacere per me aiutarti, quando vuoi" Rispondo, sorridendo un po', mentre concentro lo sguardo sulla strada. Intravedo con la coda dell'occhio Camille che sorride un po', ed io continuo a guidare.
"Allora, dove ti porto?" Domando, ricordando che effettivamente non ho ancora una meta precisa.
"Mh hai presente casa mia?" Domanda, ed io annuisco.
"Bene, dovrei andare in un posto che si trova dietro casa mia. Ci sarei andata a piedi ma visto che mi sono slogata la caviglia ci avrei messo il doppio del tempo, e dovevo sbrigarmi" Dice Camille, sistemando un ciuffetto ribelle che fuoriesce dalla sua treccia.
"Va bene tranquilla... che hai fatto alla caviglia? È qualcosa di grave?" Domando, guidando verso la meta detta.
"No no tranquillo, ho preso solo una slogatura mentre lavoravo. Comunque, hai presente il fioraio che dovrebbe esserci dietro casa mia?" Domanda, ed io annuisco.
"Bene, mi lasceresti lì?" Domanda.
"Certo" Rispondo, sorridendo un po', e lei sorride.
"Come farei senza di te?" Domanda poi, ed io ridacchio.
"Non ce la faresti probabilmente" Dico ridendo, e lei annuisce.
"Hai ragione sai?" Distolgo per un secondo lo sguardo dalla strada e la guardo sorridendo, e lei fa lo stesso. Concentro di nuovo lo sguardo sulla strada e guido verso il fioraio dietro casa di Camille, sapendo perfettamente dove si trova.
Arrivo poco dopo, e parcheggio davanti l'entrata del fioraio.
"E siamo arrivati" Dico, e Camille si sporge verso di me e mi abbraccia. Sorrido e la stringo forte, mentre le accarezzo la schiena. Rimaniamo per un po' così e poi Camille si stacca, e controvoglia la lascio andare.
"Grazie ancora Michael, davvero, ti devo un favore" Dice, ed io sorrido.
"Tranquilla, è stato un piacere. Ci sentiamo" Dico, e lei annuisce, uscendo poi dalla macchina e salutandomi con la mano, ed io ricambio.
Aspetto che Camille entri e poi svolto e guido verso casa.
Mi ha fatto piacere vedere Camille oggi, anche se per poco. E poi quel suo abbraccio... mi è piaciuto tanto, credo che cercherò qualche scusa per abbracciarla di nuovo.
Scuoto la testa da solo rendendomi conto che sto pensando cose strane e assurde, e cerco di capire che cosa diavolo mi prende, ma preferisco non pensarci troppo, per non impazzire da solo.
E così torno a casa, metà tragitto con Camille nella nesta, e l'altra metà preparandomi psicologicamente all'interrogatorio di Luke e Claire.

Hair Dye|| Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora