Chapter Twelve

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A volte, in momenti come questi, quando ho bisogno di evadere un po' dalla realtà, chiudermi in un mondo tutto mio, senza nessuno, senza problemi, mi basta fare solo una cosa. Mi basta andare nella stanzetta sempre chiusa di casa mia, ed entrarci, per trovarmi un po' nel mio mondo. È una stanza unicamente mia, dove non ho mai fatto entrare nessuno, proprio perché è una cosa solo mia, nessuno deve vederla. È come se qualcuno 'entrasse', in un certo senso, nel mio piccolo mondo che voglio mantenere, gelosamente, mio.
E oggi è una di quelle giornate in cui il mio cervello non collabora, non riesco a pensare, ho bisogno di chiudermi in casa, solo, e fare qualcosa che mi piace, che mi rende anche felice.
Perciò oggi, dopo un po' che non lo facevo, entro nella mia stanza e mi guardo intorno. La prima cosa che vedo sono le mie chitarre appese al muro: una è la mia primissima chitarra, l'altra la mia seconda chitarra che uso poco, un'altra è una acustica che ho preso qualche anno fa ed infine la chitarra a cui sono più legato tra tutte, perché mi ha 'accompagnato', in un certo senso, in un periodo abbastanza difficile della mia vita. Quest'ultima chitarra, una elettrica, è quella che ho preso ora in mano.
Probabilmente qualcuno potrebbe chiedersi la ragione per cui ho tutte queste chitarre, ma ognuna di queste ha una sua storia dietro, perciò ci sono tanto legato.
La mia prima chitarra, con qualche ammaccatura dovuta al tempo, è quella a cui sono parecchio attaccato, perché è stata la prima che ho avuto. Questa me la regalarono i miei genitori quando ero ancora piccolo, probabilmente perché continuavo a ripetere che avrei voluto iniziare a suonare uno strumento. Non posso dimenticare la gioia di quando, per la prima volta, vidi e presi in mano la mia nuova chitarra. Da quando l'ho presa è stato subito primo amore per questo strumento, ho imparato da subito a suonarlo e continuo a farlo ancora oggi.
La mia seconda chitarra mi è stata regalata dai miei nonni, e ci sono affezionato anche per questo.
Poi c'è la mia chitarra acustica, che ho iniziato a suonare dopo un po' della mia seconda chitarra.
Ed infine, in un periodo dove mi sentivo spesso solo, ho preso la mia chitarra elettrica, a cui sono ancora tanto tanto affezionato.
Prendo questa oggi, ed inizio a suonarla.
Oggi è una giornata un po' così, dove ho bisogno di scappare dalla realtà.
È passato un po' da quando Ashton ed Alyssa ci hanno detto di volersi separare per un po', e non vogliono cambiare idea.
Stanno male, davvero tanto, ma non lo vogliono ammettere a loro stessi e continuano a far finta che questa separazione faccia bene.
Ma in realtà sbagliano, fa tutt'altro che bene. Questa separazione fa male in primis a loro, poi ai bambini, che hanno sicuramente capito che c'è qualcosa che non va, e poi anche a noi.
Noi ne risentiamo soprattutto per i bambini, visto che spesso passano le giornate con noi per cercare di far stare Alyssa ed Ashton soli, e perché vedere i nostri amici così tristi, senza la stessa gioia di prima, è brutto. È una situazione difficile, soprattutto da affrontare, ed anche per questo oggi sto suonando.
E poi c'è Camille.
In questi ultimi giorni ci siamo visti parecchio, abbiamo parlato molto, io sto conoscendo lei e lei sta conoscendo me, e dio, lei mi piace.
Il fatto che mi piaccia l'ho capito soprattutto in questo momento, visto che nonostante la canzone che sto suonando, penso a lei.
Di solito quando suono non penso a nessuno, ma oggi penso a lei, e non mi è mai successo quando suono, di pesare a qualcuno.
Camille è una ragazza decisamente diversa dalle altre, non so, non ho mai conosciuta nessuna come lei.
Abbiamo tanto in comune, e mi piace.
Mi piace poterle parlare di tutto, poter passare del tempo con lei. Lei riesce a farmi sentire felice in un certo senso.
La cosa che però mi fa scoraggiare è che ho capito che non vuole nessuna relazione al momento e, probabilmente, per lei sono solo un amico, niente di più. Magari nemmeno le piaccio.
Questa è una cosa che mi scoraggia parecchio, probabilmente perché mi piace e vorrei avere qualcosa di più con lei, ma non credo che sarà possibile.
Lei è presa dal lavoro e dallo studio, non credo che voglia una relazione in un periodo stressante per lei.
Alla fine, mentre continuo a suonare distrattamente gli accordi di una canzone, capisco che oggi non riuscirò a togliermi dalla testa tutti i problemi come avrei sperato, visto che Camille è costantemente nella mia testa, anche ora.
Perciò, il mio telefono che suona, mi fa capire che suonare oggi non risolverà niente probabilmente. Poso la chitarra al suo posto e prendo il telefono, rivelando la persona che mi sta chiamando, ovvero quella persona nei miei pensieri fin da stamattina.
"Ciao Mike" Mi saluta una vice dannatamente famigliare, che mi fa sorridere leggermente solo a sentirla.
"Ciao Cam, tutto bene?" Domando, uscendo dalla stanza, chiudendo la porta alle mie spalle.
"Si... Ti va di vederci stasera? Ho bisogno di te per un consiglio su una tinta e ho bisogno di mangiare pizza in compagnia" Ridacchio e lei fa lo stesso.
"Va bene, ti raggiungo a casa tua tra poco, okay?" Domando.
"Va bene, tanto i miei sono fuori città... Allora a dopo Mikey"
"A dopo Cam" Riattacco dopo averla salutata e lei fa lo stesso, per poi andare verso il bagno e prepararmi.
E magari, oggi, la mia 'distrazione' dai problemi non sarà la chitarra ma lei.

Spazio meh

Hey Everybody!
Allora, finalmente sono tornata e vi prometto che cercherò di aggiornare una volta a settimana, finché non finirà la scuola, visto che dovrò recuperare le ultime interrogazioni.
Mi dispiace se questo capitolo non è granché, spero che non abbia fatto troppo schifo.
E niente, vi ringrazio le visualizzazioni, spero che continuate a seguire questa storia!
Ora vado.
Ciau gente💕

Hair Dye|| Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora