Capitolo 2

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È l'ora dopo pranzo, io e mia madre abbiamo appena finito di pranzare.
Devo dire che questi giorni prima della partenza sono passati molto in fretta,infatti domani,io e i miei genitori partiamo per Seattle.
Negli ultimi giorni non sono andata a scuola perché sono già inscritta in una scuola nella nuova città con lo stesso indirizzo di studi che ho qui; così da rimanere a casa a prepararmi per la partenza.
Visto che questa sera il camion dei traslochi viene qui per portare i mobili e le nostre cose all'aeroporto,devo finire il prima possibile di chiudere le scatole rimanenti.
Anche se ho sistemato pochissime cose in questi giorni perché ho solo perso tempo a fare niente,però oggi mi devo sbrigare a farlo..

"Riley!!" Urla mia madre dalla cucina.
"Si mamma?" Continuo io raggiungendola.
"Tesoro,dobbiamo partire questa sera,il volo di domani è stato cancellato... finisci di sistemare le tue cose e portale qui in soggiorno che fra poco arriva tuo padre." mi informa mia madre.

Ma come? Io non ho finito di fare gli scatoloni con tutte le mie cose per spedirle e mi vieni a dire che fra qualche ora partiamo?? Oddio devo sbrigarmi!
"Questa sera? Ma mamma,non sono ancora pronta devo finire di sistemare tutto ancora!" Sbraito.
"Beh e allora che ci fai ancora qui? Muoviti!" Mi incita mia madre.
Io corro in stanza a terminare di sistemare e cerco di finire il prima possibile,anche perché a momenti sarebbe arrivato papà con il camion dei traslochi.

Alla velocità della luce finisco di inscatolare le mie cose mentre mia mamma quelle del soggiorno, quando arriva papà a casa e comincia a parlare con la mamma.
Io vado in salotto per salutare papà e i miei genitori mi dicono che non possiamo portare i mobili a Seattle perché c'è stato un problema con l'aereo che avrebbe dovuto portare tutto là.
Mia mamma era un po' dispiaciuta perché molte cose non potevamo portarle:io vado da lei e la consolo un po'.
"Mamma,stai tranquilla,possiamo portare altre cose non c'è problema dai,prenderemo degli altri mobili là,ce la faremo anche senza questi,se li terranno i nonni. E poi possiamo portare tutto tranne i mobili, quindi, i vestiti e altre cose della casa possiamo prenderle con noi."
Mia mamma fa un mezzo sorriso e poi comincia a parlare.
"Hai ragione,possiamo portare altro, non sarà una tragedia. Grazie tesoro che mi tiri sempre sul il morale."
"Lo so,ho sempre ragione." Rispondo ironica.
Dopo,io e i miei genitori ci abbracciamo. Torno in camera a togliere alcune cose,di cui posso farne a meno,perché possiamo portare solo le valige e qualcosa di piccolo che sta dentro esse.

Si fanno le 8 di sera, abbiamo appena finito di sistemare tutti i bagagli all'ingresso,quindi  mio papà decide di chiamare 3 taxi,uno ciascuno, perché abbiamo veramente tante valige, tutti i vestiti che abbiamo, perlomeno, che ho,perché io ho 5 valige e i miei due a testa; in un solo taxi non ci starebbero tutte.

Una volta caricati i taxi ci dirigiamo all'aeroporto,nel tragitto io penso che comunque un po' New York mi mancherà,d'altronde io qui sono nata e ho vissuto la mia infanzia,la maggior parte della mia adolescenza e mi ci vorrà un po' per ambientarmi a Seattle.

Arrivata all'aeroporto e imbarcati i bagagli, tutti tranne quello a mano,
sono lì,seduta su una panchina ad attendere che chiamino il mio volo, sento già un po' di nostalgia.
Vedo mia madre che mi fa cenno di alzarmi e comincia a parlare. "Riley,andiamo hanno chiamato il volo,dobbiamo salire sull'aereo,lo perdiamo se non ci muoviamo."
"Arrivo mamma" rispondo io con un po' di insicurezza e noto che anche dagli occhi di mia madre si vede.
Saliamo sull'aereo,prendiamo posto,io ovviamente vicino al finestrino,e una volta sistemati i bagagli a mano,sentiamo il motore dell'aereo accendersi.
Comincia il decollo,vedo i miei genitori tenersi per mano,mentre io tengo le mani sui braccioli del sedile;una volta decollati, siamo in mezzo al cielo,si vede il tramonto,il cielo è di colore giallo,arancione e rosso,mentre dall'altra parte è ancora un po' azzurro,perché è appena finita l'estate è quindi le giornate sono ancora abbastanza lunghe.

Il volo sarebbe stato di circa due ore e mezza allora decido di dormire un po',tanto non avevamo niente da fare,ad un certo punto sento l'altoparlante dell'aereo che mi sveglia,questo vuol dire che fra poco saremmo atterrati all'aeroporto di Seattle.
Guardando fuori dal finestrino noto che è notte,il cielo è di un blu intenso,è pieno di stelle e riesco a vedere la Luna che brilla,non l'avevo mai vista così luccicante.

L'atterraggio è stato un po' brusco, infatti mia mamma si era un po' spaventata,ma in generale il volo è stato tranquillo,anche se ho dormito tutto il tempo e questo è quello che mi hanno riferito i miei genitori,siccome ho un sonno talmente profondo che quando dormo non sento nulla,zero.
Scendiamo dall'aereo,entriamo all'aeroporto e siamo su delle panchine ad aspettare che arrivino i nostri bagagli che sono stati tutto il viaggio nella stiva,arrivano tutti i bagagli tranne una mia valigia, quella della biancheria e dei pigiami,quindi non ne faccio una tragedia,perché le altre valige avevano i vestiti ai quali tenevo di più rispetto a dei pigiami; ci dirigiamo verso i secondi controlli, facciamo passare tutte le valige sotto i raggi,nessuno dei tre ha avuto alcun problema con i controlli; decidiamo di dirigerci verso l'uscita intanto che mio papà chiama ancora tre taxi; ne arrivano solo due,allora decido che sarei stata io ad aspettare il terzo,così i miei genitori prendono anche due mie valige perché non ci sarebbero state in un unico taxi.
Il mio taxi non arriva più, è passata un'ora e 45 minuti da quando i miei sono andata via; mia mamma mi chiama,le rispondo e le dico di non preoccuparsi,che il taxi sarebbe arrivato a momenti;infatti vedo un taxi arrivare,e scende l'autista per aiutarmi a mettere nel bagagliaio le ultime due mie  valigie rimanenti.

Entro nel taxi,dopo aver ringraziato l'autista per l'aiuto con i bagagli, gli porgo il bigliettino con su scritto l'indirizzo della mia nuova casa,quando mi accorgo che sul taxi al posto passeggero,di fianco l'autista noto che c'è un'altra persona.
Dopo qualche minuto il taxi si ferma,io sto per porgergli i soldi quando lui mi fa cenno di non darglieli,perché deve scendere l'altro ragazzo sul taxi con noi.
"Grazie mille signore,quant'è?" Chiedo.
"Ah no,non devi scendere te qui,deve scendere questo ragazzo,tu scendi fra un isolato." Risponde serio intanto che il ragazzo gli porge i soldi.
"Già bellezza" conferma il ragazzo.
"Però se vuoi puoi venire con me." Mi informa.
"Guarda,sono molto desolata,ma non posso accettare la tua offerta" rispondo ironicamente.
"Va beh piccola,fa come vuoi..."conclude lui scendendo dal taxi;fa qualche passo poi torna indietro battendo le dita sul mio finestrino,allora io lo abbasso  e lui  comincia a parlare "bellezza, l'offerta è sempre valida se vuoi" conclude.
Io ci rifletto su perché comunque quel ragazzo era davvero carino... però no, devo andare a casa,è già tardi e i miei genitori mi staranno aspettando preoccupati, inizio a parlare " purtroppo, devo ancora rifiutare la tua offerta e non chiamarmi bellezza"dico leggermente arrabbiata.
"Va bene bellezza,mi sarebbe piaciuto molto passare del tempo con te" conclude.
Io alzo il finestrino sbalordita dall'atteggiamento di quel ragazzo:lo odio,come si permette di parlarmi in quel modo se ci siamo visti solo una volta per 10 minuti oltretutto...
Intanto che mi parlava avevo notato i suoi bellissimi occhi marroni con qualche sfumatura sul verde, quel ragazzo,chiunque fosse e come si chiamasse, era un mistero,però,era veramente carino.
Noto che l'autista mi sta guardando dalle specchietto retrovisore e comincia a parlare
"Quel ragazzo era veramente carino,se fossi stato in te..." lo interrompo; non può dirlo veramente,io non sarei mai andata con lui,mai. Lui non può dirlo, allora io comincio a parlare per evitare che lui dica altro "beh purtroppo lei non è me,non è una ragazza che ha cambiato città da 5 ore e uno sconosciuto la invita a uscire, quindi non può dire nulla perché lei non è me." Finisco di parlare e poi mi accorgo di essere stata maleducata con quel povero autista che voleva solo dire la sua opinione,ed ecco che il mio carattere impulsivo si fa sentire. Decido di scusarmi perché ho veramente esagerato.
"Mi scusi,non volevo essere maleducata,sono solo agitata,non ho pensato prima di parlare..."
"Non fa niente" risponde lui "ho incontrato e conosciuto ragazze molto più maleducate di te,quindi non scusarti,non mi sarei dovuto intromettere. Siamo arrivati ecco dove abiti."

Io prima di scendere guardo la casa,la osservo bene,noto che è veramente una bella casa,è grande,avrà due o più piani e siamo solo in tre ad abitarci.
Ringrazio l'autista per avermi aiutata ancora una volta con i bagagli,lo pago e mi dirigo verso casa quando,qualcuno mi tocca la spalla...


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Arrivo il prima possibile con un nuovo capitolo.
Maria

L'apparenza ingannaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora