Ti troverò tra due mondi / Percy Jackson Ad Hogwarts

La maledizione

-GIÚ!- urlai ad Annabeth, facendole schivare un incantesimo.
Ormai stava andando avanti così da ore.
Io e Annabeth cercavamo di proteggere gli alunni e di stordire i Mangiamorte, ma da soli non avremmo resistito a lungo.
Dove si era cacciato Harry?
Mentre riflettevo diedi un colpo in testa a un mangiamorte che crollò a terra, svenuto.
Poi corsi davanti a una studentessa di più o meno tredici anni e con la spada la protessi da un incantesimo.
-Ahahah!- sentii una risata crudele.
Mi girai, guardandomi intorno.
La strega che ore prima aveva lanciato Annabeth nel lago mi stava guardando, puntando la bacchetta verso di me.
- Ci rivediamo- disse con voce cantilenante, da bambina.
Io in tutta risposta strinsi la presa sull'elsa di vortice.
Le corsi incontro preparandomi ad un attacco, ma lei mi lanciò un incantesimo.
Lo schivai facilmente.
-Che fai,scappi?- disse la maga, scoppiando a ridere, in modo folle.
-Io non scappo mai- dissi tra i denti e l'attaccai, colpendola a un braccio e aprendo una grossa ferita.
-Come ti permetti! Sporco mezzosangue!- urlò con odio.
- Come ti permetti tu, vecchia strega! Sembri uscita dalla casetta di marzapane, la casetta di marzapane dei folli- le risposi con un luccichio negli occhi.
-Ma di che parli?!- mi urlò contro.
- Dovresti saperlo!Ne sei la personificazione!-
-Io ti uccido!- disse.
Mi guardò con occhi pieni di odio e prima che io facessi in tempo a schivarlo,mi lanciò un incantesimo.
-Imperio!-
Subito mi sentii felice e senza pensieri, in uno stato di completa beatitudine, come se la mia vita non avesse alcun peso.
" Uccidi Silente" disse una voce dentro la mia testa.
Perché no?
Tutto mi sembrava una meraviglia.
Mi voltai per andare a cercare il preside, sorridendo.
-PERCY!- sentii una voce.
-Che stai facendo?- mi gridò di nuovo.
Non le diedi ascolto.
"Sbrigati"mi intimó la voce.
Accellerai il passo.
Ma che stavo facendo?
Perché stavo andando da quella parte?
"Uccidi Silente!" mi urlò la voce.
Obbedii.
Giunsi fino al punto in cui stava combattendo Silente.
Era impegnato con 5 mangiamorte.
"Falli fuori"
E feci come aveva ordinato.
Silente mi guardava con apprensione e tristezza.
"Uccidilo"
Mi preparai ad attaccarlo.
Sguainai Vortice e osservai divertito la luce che rifletteva.
Era tutto così bello!
-PERCY!- urlò di nuovo la voce che avevo sentito prima.
"Eliminala" disse con più foga l'altra.
Mi girai ed attaccai.
Vidi del sangue zampillare dalla ferita da me provocatagli.
-Percy sono io! Annabeth!- mi gridò disperata.
Annabeth? Questo nome mi faceva venire tanti pensieri, ma io stavo cosí bene, senza preoccupazioni.
-Percy ascoltami! Ti amo! Ascolta! Ti sta maliponando!- gridò di nuovo, fiondandosi verso di me e baciandomi.
All'improvviso quella strana sensazione di spensieratezza che provavo sparì.
Ritornò tutto come prima.
Avevo tra le braccia la mia Sapientona.
Tutto mi tornò in mente.
A poco a poco, però, sentii Annabeth scivolare dalle mie braccia.
Ma che stava succedendo?
Mi staccai da lei e vidi una cosa che avevo visto solo miei incubi più oscuri.
Neanche il Tartaro era stato così nero, il colore che pensavo in cui fosse piombato il mondo.
Il mio mondo.
Un mondo scarlatto.
La paura e la disperazione si impossessò di me.
Annabeth con uno quarcio quanto la mia spada.
Subito cadde a terra.
-NO!!- urlai.
Volevo morire anch'io.
Volevo morire.
La sostenni.
-Percy non ti preoccupare starò bene- mi sussurrò.
- Annabeth é tutta colpa mia! È TUTTA COLPA MIA!-urlai disperato.
-No, non pensare questo, tu hai salvato me e io te, ricordi? Lo abbiamo sempre fatto l'uno per l'altro.- sussurrò sempre più debolmente.
- Annabeth! Annabeth!- sussurrai sempre più piano.
-L'elisio sarà bello...- sussurrò.
-Mi aspetterai?Arriverò subito....- le risposi.
-Non ti azzardare- disse in un sussurro.
-Si certo- le risposi con le lacrime agli occhi.
Lei ride, mi guardò con amore e mi baciò.
Ovvio che non avrei aspettato a lungo per raggiungerla.
Quando finì, la guardai di nuovo.
Aveva già chiuso gli occhi.
Urlai con tutto me stesso, disperatamente.
Tutto intorno a me esplose, insieme al mio cuore.