XI - Proteggervi

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"Non puoi essere seria!" Affermò Karma. "Perché vuoi sfidarlo di nuovo? Perché ora?"
"Te l'ho già detto, potrebbe ucciderci in qualsiasi momento." Gli ricordai. "Se proprio devo essere uccisa da lui voglio affrontarlo. Lo voglio sfidare, solo perché voglio vedere a che livello sono ora."
"Non farlo Shizuka." Mi disse lui. "Se aspettiamo magari Karasuma-sensei e il polpo faranno in tempo ad arrivare."
"Non credo. Ma ormai non c'è più tempo da perdere."
"Ti prego non farlo." Provò ancora a convincermi, ma non lo ascoltai e andai verso le sbarre dalla gabbia.
"Dio della Morte." Lo chiamai. "Liberami!"
"Mh non vedo perché dovrei, Shizuka." Iniziò lui. "Non penso che tu voglia sfidarmi ancora."
"Invece sì!" Esclamai mentre i miei compagni erano sempre più confusi. "Ci ucciderai lo stesso, giusto? Voglio almeno vedere quanto sono migliorata."
Mentre lui veniva verso la gabbia Kayano si avvicinò a me.
"Non puoi farlo. Lui non esiterà ad ucciderti." Disse preoccupata.
"Ha ragione." Si intromise Nagisa. "Non risolverai nulla così."
"Lasciate stare." Li fermò Karma. "Ormai ha deciso, non riuscirete a farle cambiare idea."
"Ma Karma..." Iniziò Nagiasa che venne però interrotto dal suono della gabbia che veniva aperta.
"Forza, esci." Mi incoraggiò Dio della Morte.
E così feci, uscii dalla gabbia sotto gli sguardi atterriti dei miei compagni.
Appena fuori tirò un pugno in direzione del mio volto, che però schivai.
"Hai intenzione di farmi combattere senza togliermi le manette?" Chiesi sarcastica.
"Non volevi vedere se eri migliorata? Se sopravviverai dieci minuti ammanettata vuol dire che lo sei."
Ridacchiai. "Ma così non potrò sconfiggerti."
Inizialmente mi guardò male, ma poi si mise una mano in tasca, ne tirò fuori una chiave e si avvicinò a me per liberarmi.
Non feci neanche in tempo ad assaporare la mia riacquistata libertà, che Dio della Morte mi tirò un pugno allo stomaco che mi fece cadere in ginocchio.
"Sconfiggermi? Sembra che tu non lo possa fare neanche senza manette." Disse girandosi e iniziando a camminare in direzione opposta alla mia.
Ma cosa fa? Crede di essere già riuscito a battermi?
Mi alzai in piedi.
"Hai intenzione di combattere ancora?" Mi chiese. "Sai che non hai possibilità contro di me."
"Sicuro?"
Corsi verso di lui e mi blocca i appena gli fui di fronte, provai a colpirlo con un pugno, ma lui lo schivò senza problemi.
Escludendo la possibilità di arrendermi tornai alla carica con un altro pugno, questa volta mirato al volto.
Ma lui parò il colpo con la sua mano.
"Non ti capisco." Iniziò. "Potevi restare buona nella gabbia senza fare niente, sapevi che non ti avrei uccisa.
Ma hai deciso di sfidarmi, non posso lasciarti vivere ancora dopo questo affronto."
Certo che sapevo che non mi avrebbe uccisa. Mi aveva detto, l'ultima volta che ci siamo sfidati, che avrebbe aspettato che io diventassi più forte prima di combattere contro di me di nuovo.
Ma anche se fosse disposto a risparmiarmi non farà lo stesso con i miei compagni.
Non posso permettere che loro muoiano.
L'unico modo per salvarli è resistere fino all'arrivo dei prof, solo io posso proteggerli!
"Voglio però avvantaggiarti." Continuò lui, prendendo un coltello dalla sua cintura e lanciandolo ai miei piedi.
"Sicuro?" Chiesi raccogliendolo. "Vuoi rischiare davvero così tanto?"
"Sei tu che rischi ad avermi sfidato." Disse venendo verso di me.
Forza attaccami. Non mi fai paura!
Scattò verso di me per provare a colpirmi, ma riuscii a schivarlo e provai a colpirlo alla faccia. Lui riuscì appena a schivare il mio colpo, procurandosi un profondo taglio sulla guancia destra.
Feci in ghigno. "Non pensavi riuscissi a colpirti, vero?"
"Avevo già messo in conto di subire qualche danno. A patto che il combattimento fosse più divertente." Rispose.
Continuai a colpirlo ma lui riusciva sempre a schivare o parare i miei colpi.
Feci qualche passo indietro con il fiatone.
"Sei stanca?" Chiese sarcastico.
Impugnai saldamente il coltello e provai ad attaccarlo di nuovo.
Lui però riuscì a schivare il colpo e a colpirmi alla pancia, con una gomitata.
Lui si chinò a prendere il coltello, che avevo lasciato cadere, mentre io rimasi paralizzata dal dolore.
"Sembra sia finita." Disse venendo di fronte a me. "Vuoi dire qualcosa prima di morire?"
"Aspetta! Non farlo." A bloccarlo fu la voce di Bitch-sensei.
"Ha perso, sapeva benissimo che sarebbe finita così." Rispose Dio della Morte.
"Ma... ha solo quindici anni, non puoi ucciderla." Provò lei a convincerlo.
Ma perché dice così? Infondo è dalla sua parte, no?
Eppure deve tenere a noi studenti... e forse vuole che sia io a vincere l'incontro.
"Non la lascerò vivere! Non ha importanza quanti anni ha." Disse girandosi verso di lei.
E credo mi abbia dato l'occasione per farlo.
Con un calcio riuscii a fargli mollare la presa al coltello per riprenderlo e subito dopo lo colpii alla spalla, mentre lui riuscì a farmi allontanare con un altro pugno.
Lui indietreggiò portandosi una mano alla spalla per fermare la fuoriuscita di sangue.
"Ora cos'hai intenzione di fare?" Gli chiesi.
"Niente, dato che ho vinto!" Esclamò. "Non riesci più a muoverti, vero? Con il pugno di pochi minuti fa devo averti fatto davvero molto male, avrai raccolto le tue ultime energie per attaccarmi, ma ora non puoi fare più niente."
Sospirai. Ha dannatamente ragione, riesco a malapena a stare in piedi e respiro a fatica, credo di star per svenire.
Spero che Karasuma-sensei e il polpo arrivino in fretta, perché io non ce la faccio davvero più...
"Hai ragione..." Ammisi.
Mi girai verso i miei compagni, credevano davvero in me... Ma non posso continuare a combattere.
"Mi dispiace." Sussurrai, ma dubito che riuscirono a sentirmi.
Poi caddi a terra e svenni.

Mi svegliai dopo una decina di minuti e di scatto mi misi seduta.
Notai subito l'assenza di Dio della Morte.
Il polpo stava liberando i miei compagni, mentre Karasuma-sensei parlava con Bitch-sensei.
È tutto finito, alla fine sono riusciti a sconfiggerlo.
Quindi ce l'ho fatta, li ho protetti.
Appena i miei compagni furono liberi corsero subito da me.
"Stai bene?" Mi chiese Kayano e io annuii lentamente.
"Sei stata fantastica!" Esclamò Sugino.
"Hai tenuto testa a Dio della Morte." Disse Maehara.
"Per fortuna sono arrivati loro e sono riusciti a sconfiggerlo." Disse Rio facendo un cenno con la testa in direzione di Karasuma-sensei e il polpo.
"A proposito... con Bitch-sensei ora cosa facciamo?" Chiese Kataoka.
"Ovviamente tornerà a insegnare!" Affermò Yada.
"Dovremmo parlarne con lei." Disse Isogai. "Andremo a chiederglielo, se accetterà saremo felici di riaverla con noi a scuola."
"E se rifiuterà la costringeremo." Affermò Kurahashi. E guidati da Isogai andarono verso di lei per parlarle.
"Sicura di stare bene?" Mi chiese Nagisa.
"Beh... sì." Dissi a bassa voce.
Lui accennò un sorriso e poi seguì gli altri.
"Alzati." Mi disse Karma, porgendomi la mano. "Dobbiamo andare anche noi."
Afferrai la sua mano e lui mi aiutò ad alzarmi.
"L'ho capito, sai." Mi sussurrò una volta che fui più vicina a lui.
"C-cosa?"
"L'hai fatto per noi."
Non dissi niente.
"Hai combattuto e rischiato la tua vita solo per permettere ai prof di arrivare e di salvarci." Disse. "Grazie, da parte di tutta la classe."
"Il resto della classe lo sa?" Gli chiesi allarmata.
"Non credo." Rispose. "E, tranquilla, non lo dirò a nessuno."
"Sarà meglio..." Sussurrai.

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Mi spiace se il capitolo arriva un po' in ritardo e pubblico a quest'ora 😅
Ma in compenso è più lungo, e spero che vi piaccia.

-Ryos

un amore rosso sangue  [In Revisione]【Karma Akabane - Assassination Classroom】Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora