Ero nervosa. Avevo fame. E volevo tornare al villaggio.
Stavo girovagando per i corridoi di quella specie di base. I corridoi erano tutti uguali. Esattamente come alla C.A.T.T.I.V.O.
Non mi piaceva camminare lì dentro, ma o lo facevo li dentro o non lo avrei fatti.Volevo tornare indietro, ma probabilmente mi ero persa. Svoltai in vari corridoi, provando ad orientami. Mi sembrava quasi di essere nel labirinto.
Capii dopo qualche ora che giravo dentro quella struttura, che non avrei trovato una via d'uscita. Mi arresi. Mi sedetti per terra ed aspettai. "Ti verranno a cercare prima o poi." Continuavo a ripetermi. Ogni tanto davanti a me passavano dei ragazzi che si fermavano, mi guardavano e poi correvano via. Non capivo cosa ci facessero tutti qui ragazzi lì. Ero spaventata da quel posto, e dai miei genitori. Non perchè mi mettessero ansia, ma perchè avevo paura che quei ragazzi stessero rivivendo tutto quello che abbiamo vissuto noi.
Stavo morendo di fame. Ma non riuscivo ad alzarmi per cercare una strada. Non ne avevo le forze. Chiusi gli occhi e sospirai. Cercai di concentrarmi su qualcosa che non mi facesse pensare al cibo, poi sentii dei passi. Veloci. Era qualcuno che correva. Non erano passi normali, o almeno non per me. Li conoscevo bene quei passi. Sapevo di chi erano, e a giudicare dalla velocita sapevo anche chi stava cercando. Era Minho. Sembrava agitato, preoccupato, come quando a volte rimanevo nel labirinto davanti la scarpata e rimanevo lì per ore, e lui dove a cercarmi per riportarmi nella radura. I passi si facevano sempre più vicini. Si sentiva Minho ansimare, poi i passi si fermarono e il respiro pesante di Minho riempì il corridoio e spazzò via il silenzio. I passi ripresero, ma stavolta più lenti. Non aprii gli occhi. <Ei piccola ribelle è tutto okay?> chiese riprendendo il respiro normale. <Mhm.> fu tutto quello che riuscii a dire. Aprii gli occhi e lo guardai. Minho aveva la fronte imperlata di sudore come nel labirinto, e gli occhi li aveva socchiusi. Solo unna sottile fessura gli permetteva di vedere. I suoi occhi asiatici sembravano chiusi. <Che hai fatto al sopracciglio?> domandai notando una ferita che probabilmente fino a qualche minuto prima sanguinava. Minho istintivamente si toccò il sopracciglio e poi disse:<Niente. Ho sbattuto su una porta mentre ti cercavo.> Accennai un sorriso e poi chiesi:<Si, certo, e le mani invece? Che hai fatto le hai sbattute sul muro mentre mi cercavi?> Minho sorrise e rispose:<Esattamente. Come hai fatto ad indovinare?> Aveva capito che non ero caduta nel suo inganno, ma aveva continuato a mentire come se niente fosse scherzandoci su. <Ci avete messo più di quel che credevo per trovarmi.> cambiai argomento. <Sai quant'è grande 'sto posto? E poi sono fuori allenamento.> rispose Minho. <In pratica sarei potuta rimanere qui a morire dalla fame.> dissi ridacchiando. <Tu muori sempre di fame, quindi non avrebbe fatto differenza.> disse Minho porgendomi la mano per aiutarmi. <È vero, però ora siamo in due. Questo fagiolino mi ruba tanta energia.> dissi toccandomi la pancia. Minho sorrise e poi disse:<Forza piccola ribelle alzati e andiamo a mangiare.> Mi alzai e poi seguii a Minho.
Minho sembrava conoscere la strada a memoria, era impressionante. Mi aveva portato in una stanza dove vi era un tavolo e una cucina. Guardai la cucina e poi dissi:<Spero ci siano cose buone.> Minho rise e poi disse:<Se mangi le cose che ci sono qui, iniziarai a considerare la sbobba di Frypan, quella che a te piace tanto, sbobba nel vero senso della parola.> Mi voltai verso il ragazzo asiatico e ridendo dissi:<Nah, la sbobba di Fryp rimarrá sempre il mio cibo preferito.> Minho scosse la testa e disse:<Cosa ci giochiamo?> <Oh andiamo, non dirmi che vuoi scommettere!> <E invece si. Forza scommettiamo.> <E va bene. Cosa scommettiamo.> <Se ho ragione io chiami tuo figlio come me, se no chiamo una delle mie figlie come te. Ci stai?> <Tu credi davveri che chiamerei davveri mio figlio Minho?> dissi ridendo. <Ovvio.> rispose. <Facciamo come secondo nome.> dissi io ridendo. <E va bene.> disse Minho un po contrariato.
Mi guardai attorno poi andai verso degli sportelli e presi la prima cosa che mi capitò sotto mano. La portai verso il tavolo e la guardai. Avevo preso una zuppa in scatola. Guardai la scatola un po discustata. "Crema di zucca."
Non avevo mai mangiato la zucca. Guardai Minho che mi porse un cucchiaio che recuperò non so da dove. Aprii la scatola e guardai la crema arancione. Affondai il cucchiaio e poi ne tirai un cucchiaio stra colmo verso di me. Odorai. Non sembrava male. Assaggiai. Avevo perso la scommessa. Era la cosa più buona che avessi mai mangiato. Neanche al villaggio avevamo cose così buone. Chiusi gli occhi e assaporai un altro cucchiaio della crema di zucca. Minho iniziò a ridere e poi disse:<Come lo chiamiamo di primo nome a questo piccolo Minho?> <Cremino di zucca.> risposi a bocca piena. <Dai, fai la seria.> rispose Minho ridendo. <Non lo so. Parlane con Newt.> risposi. Minho smise si ridere. <Perchè non gliene parli tu?> chiese. <Non ne ho voglia.> risposi guardandolo. <Non ne hai voglia o non vuoi parlargli?> chiese Minho. <Enframfe le fose.> dissi a bocca piena <Che?> chiese Minho non capendo. <Entrambe le cose.> ripetei dopo aver ingoiato la crema. Minho rimase zitto. Finii la mia crema in silenzio, osservata da Minho. <Ah quasi dimenticavo... Ti cercavano tua madre, Newt e un ragazzo rosso.> disse Minho dirigendosi verso la porta. <E come faccio a trovare il ragazzo rosso?> chiesi. <Vai a destra percorri tutto il corridoio poi a sinistra poi la seconda a sinistra e poi la quinta a destra.> disse Minho uscendo.
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Non guardare nei miei occhi pieni di tristezza: Life In Pieces.
FanficSerena da qualche mese si trova in un posto davvero sicuro. tuttavia i suoi amici non sono con lei. Il fratellino Chuck, il capo della radura Alby, e tutti i ragazzi e le ragazze del gruppo A e del gruppo B che si credevano morti in realtà sono sta...