La cabina fotografica

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Erik si girò lentamente, per notare che sulla scrivania c'era un pacco non molto grande, un po' rovinato forse dalla pioggia che aveva cominciato a cadere da poco.
Si avvicinò sempre più incuriosito, tolse il filo che lo avvolgeva per tenerlo chiuso e lo appoggiò sul tavolo.
Si fece luce con il lumino che aveva acceso da poco e vide che dentro conteneva un piccolo libro, lo prese in mano e notò che era molto liscio e odorava di pelle, non aveva né titolo né nome del proprietario.

Leila si avvicinò ad Erik e gli disse:
"Sei pronto?"
"Più che mai."
Lo aprirono alla prima pagina e cominciarono a leggerlo:
" Se leggi questo libro probabilmente sono morto, o forse saremo già morti tutti, sperò però che qualcuno possa fermare tutto questo."
"Fermare cosa?" Disse Erik.
" Il mondo sta per finire e il contenuto di questo libro è l'unica cosa che possa salvarlo, o almeno vi dirà come; servirà molta astuzia, scaltrezza e tenacia, ma ne varrà la pena".

Girarono la pagina un po' turbati da quello che stavano leggendo.
" Noi adulti abbiamo rovinato tutto sulla terra e questa non ci sopporta più, vuole rivoltarsi contro di noi, facendo estinguere la razza umana; ma abbiamo guadagnato tempo ma questo sta per scadere.
Ora vi dirò esattamente quello che dovrete fare per far sì che non succeda mai."
Il cuore di Erik batteva all' impazzata, e tra se e se diceva:
" Salvare il mondo? Ma se non riesco neanche a dire a Leila che mi piace."

Continuarono a leggere:
" Questo libro non viene dal passato ma bensì dal futuro, un futuro molto distante dal vostro, esattamente poco prima della distruzione della terra.
Abbiamo provato a salvarlo, costruendo un macchinario che ci facesse spostare nei vari pianeti dove c'era possibilità di vivere, un teletrasportatore insomma.
Ma il nostro progetto fallì, o meglio fu messo in pericolo da delle persone potenti che volevano che si pagassero delle somme troppo alte  per sopravvivere, destinando tutta l'umanità restante alla morte.
Così per non perdere tutto il lavoro fatto smontammo il macchinario in 4 parti  e lo disperdemmo in 4 epoche diverse, e sarà compito di chi sta leggendo riuscire a ricomporlo così da poter salvare l'umanità."

Leila rise e disse:
" Viaggeremo nel tempo, beh sempre meglio delle classiche giornate...magari che dice incontreremo pure gnomi e qualche drago sputa fuoco?"
" Non so neanche io che cosa credere sempre tutto..tutto impossibile"
Erik proseguì:
" Troverete insieme al libro una piccola sacca contenete dei gettoni che vi serviranno nel vostro percorso, proteggetela a costo della vostra vita, altrimenti la vostra missione fallirà."
Erik mise la mano nel pacco e tirò fuori un sacchetto che sembrava quasi vuoto, ma dentro conteneva 4 piccole monete, ruvide da un lato e lisce dall' altro però... Leila guardandole meglio si accorse che sopra c'era inciso qualcosa.

Prese la candela dalla mano di Erik e disse:
" Ehi, qui c'è scritto qualcosa, mi sembra...si 'medioevo' su quest' altra invece... 'dakkar', che significa per te?"
" Sinceramente non ne ho la più pallida idea, però sono certo che lo scopriremo."
Leila prese gli ultimi due e lesse:
" Su questo invece c'è inciso 2188, l'ultimo invece dice M."
Erik con grande sorpresa esclamò:
" M!! Quindi è lui che conclude tutto..."
"E ora cosa che dobbiamo fare?" Disse Leila dubbiosa.
Erik guardò meglio il libro e finì:
"Per prima cosa, per iniziare questa missione dovrete seguire queste coordinate:   N 41,53,24,12,29,32; vi auguro buona fortuna e mi raccomando...salvateci, non vi rimane molto tempo."

Tutti e 2 si sedettero sul divano, non campendo pienamente quello che avevano appena letto, finché Erik disse:
" Leila non so se quello che abbiamo letto è uno scherzo fatto da qualcuno per divertirsi ma ci sono troppe coincidenze..troppe cose che mi dicono che comunque vada devo andare più a fondo."
" Erik...non so neanche io se è vero, sembra impossibile per me..ma quello che so è che per te conta molto quindi per quello che potrò conta su di me!"
" Sapevo che ci saresti stata, bene allora organizziamoci e partiamo."
Erik prese la vecchia borsa nera di suo padre, a quella borsa c'era molto affezionato, l'avevano comprata a Parigi, infatti sopra aveva disegnato il logo della torre Eiffel.

Per prima cosa ci mise dentro il libricino insieme alla piccola bisaccia, Leila gli passò una torcia e una borraccia d'acqua che era poggiata vicino al camino e per ultimo prese i fiammiferi...sarebbe sempre potuto servire del fuoco.
Bene ora bisogna solo trovare dove andare.
"Leila metti le coordinate nel GPS."
Fece quanto detto e notarono che il posto non era lontano, anzi era alla festa del paese dove sarebbero dovuti andare.
" Vedi, non dovrai nemmeno aspettare il prossimo anno per andarci." Disse ridendo Erik.
" Avrei preferito andarci in altre situazioni, ma mi accontenterò; andiamo allora."
" Sono pronto partiamo."
Uscirono dalla baita e passo per passo si incamminarono verso la festa.
Fuori non c'era nessuno, il silenzio regnava sovrano e mentre procedevano per il loro percorso Erik alzò gli occhi.

Osservo come la notte avvolgeva tutto quello che stava intorno a se, mentre l'aria ricopriva il tutto di mistero.
Serenamente, sembrava che ogni forma di vita lasciasse che l' invisibile oscurità imprimesse nel propio lato più vulnerabile le tracce della sua presenza.
Le luci delle piccole stelle, che in cielo brillavano, donavano quel minimo di scintillio per far capire che ogni cosa stava solamente riposando.

Ad un tratto tutta quella pace fu interrotta dalle persone che festeggiavano, erano arrivati.
Si addentrarono nella festa seguendo sempre le coordinate, i locali erano piene di persone sedute su piccoli tavoli rotondi, con un piedistallo che somigliava a delle radici.
Erano coperti da una sottile tovaglia ricamata, con un disegno a forma di fiore lungo i bordi, tagliati a onda.
Sembravano quei locali stile west, ma era sempre bellissimo vedere la gente con i costumi tipici del posto e con boccali di birra traboccanti che si svuotavano anche per il ballare, se così si può definire il saltare da una gamba all'altra.

Camminarono per un po', oltrepassarono tutta la festa, lasciandosi il rumore alle spalle.
"Eccoci" Disse Leila.
" Ma non c'è niente, se non questa cabina fotografica."
"Erik sbaglio o questa non c'era mai stata qui?"
"Beh chi può dirlo magari potrebbero averla aggiunta da poco chi lo sa."
Erik ricontrollo sul libro e notò che c'era scritto:
" Scatta per partire."
" Potrebbe sembrare una stupida idea Erik ma... vogliamo entrare?"
" Non abbiamo altre opzioni , e nel caso una foto ricordo non guasta mai,prego prima vai te."

Si sedettero tutte e due nello sgabello al suo interno, Erik prese dalla sua borsa la bisaccia e disse a Leila:
" Quale gettone scegliamo?"
" Non lo so, ma...proviamo questo, MEDIOEVO."
Infilò il gettone e dopo poco una voce li colse di sorpresa:
" Buonasera io sono la vostra assistente, mi presento, sono  R1D1, vi accompagnerò per questo viaggio."

Leila guardò Erik negli occhi, sconvolta da quella che stava vedendo.
Ma R1D1 proseguì:
" Prego, per partire dire...CHEESE"
Erik dubitò un attimo, ci pensò ma non fece in tempo a dire nulla che Leila lo precedette:
" CHEESE."
All' inizio non successe niente e i ragazzi pensarono fosse davvero uno scherzo,ma ad un tratto tutto iniziò a tremare sempre più forte, Leila strillò per la paura ma dopo poco...tutto si fermò.

Tutti e due aspettarono un attimo, si sentivano scombussolati, si presero del tempo.
"Leila, stai bene?"
"Sì, tutto bene, non ti preoccupare...cosa è stato?Un terremoto?"
Erik allungò il braccio prese la tenda e con decisione la aprì.

Erik e Leila : un mondo da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora