Dopo un dieci minuti di strada per arrivare nel posto che mi avrebbe fatto lasciare per un lungo tempo il mio nido, mi sento un po triste. Non so cosa troverò quando arriverò lì, non so se avrò nuovi amici, non so se troverò il nuovo amore...Mi sento un po preoccupata. Arriviamo al parcheggio, mio padre si gira verso di me e mi dice "Amore mio non stare in ansia, starai benissimo lì e sono sicuro che con il tuo carattere bellissimo che ti ritrovi, avrai tanti amici e non sarai mai sola". Non so come fa quest'uomo ma riesce a leggere anche i miei pensieri, lui è tutto per me. Poi mi giro verso mia madre e come le solite volte, sa solo stare preoccupata: "Ti raccomando Rò (mi chiama fin da quando ero piccola cosi), stai attenta non dare retta a nessuno e non uscire fino a tardi la sera perché ti potrai fare male, hai solo diciotto anni, non dimenticarlo!".
Io rispondo come sempre:" Tranquilli tutti e due, sono molto rilassata, starò benissimo. Vi chiamerò sempre... e mamma lo so che ho diciotto anni , stai tranquilla sono responsabile di me stessa." Usciamo dalla macchina, prendiamo le valigie, guardo l'orologio e sono già le 7:30, tra mezz'ora dovrei essere sopra quel coso. Entro velocemente in aeroporto e mi dirigo con i miei verso il check-in. Arrivata lì davanti mi giro, noto i miei genitori molto emozionati. Li saluto con un grosso abbraccio e inizio a camminare. Sono pronta per una nuova nuova vita da sola? Sono promta di convivere in una stanza con una ragazza che non conosco? Sarò almeno felice? Domande di cui perora non so la risposta, faccio tutto quello che mi serve e salgo sopra all'aereo, mi sento triste non riesco a capire perché, è da tanto che aspetto sto giorno. Guardo il finestrino e penso a mio padre, a mia madre, ad Anastasia, allo stronzo, alla mia vita, a tutto... Poi leggermente chiudo gli occhi e il buio totale...
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Pazza di uno stronzo!
ChickLit•Cammino per i lunghi e nuovi corridoi del College di Boston in cui sono stata accolta, ad un tratto sento una voce familiare maschile... Non ci posso credere, non qui. Mi giro e lo vedo, cammina verso di me. Sale troppa rabbia e nello stesso tempo...