•Angelo, Angelo e Angelo• Ambra mi sveglia dal mio sogno ad occhi aperti. Mi trovo ancora in quello stupido corridoio. Guardo Ambra e lei mi chiede:"Cosa hai? Ti vedo un Po perplessa..." Non voglio dire che penso a quello stronzo, perché non saprei cosa potrebbe pensare. Quindi rispondo:"No niente... penso a trovare la nostra camera, voglio conoscere le coinquiline." Dopo un lungo tratto di College, finalmente riusciamo a trovare la presidenza. Bussiamo e qualcuno dice:"Voi siete le nuove arrivate dall'Italia, giusto?" Non rispondiamo con un sorriso enorme e con un:"Si si, siamo noi." Il preside ci accoglie nei miglior dei modi, ci spiega durante la settimana come funzionano i corsi e alla fine ci da le chiavi delle nostre stanze. Usciamo salutandolo e ci dirigiamo alle nostre camere. Per sfortuna, non siamo nelle stesse stanze, ma le abbiamo accanto. Entriamo nella serratura della porta le chiavi, e prima di girarla e aprire la porta respiriamo. Con tutto il nervosismo che ho giro la maniglia e ho un'immagine sconcertante davanti gli occhi. Angelo, con quella che dovrebbe essere la mia compagna di stanza a letto. Grido:"Che cazzo state facendo nella mia camera?" Lo stronzo si gira e guardandomi Con il volto sconvolto, si mette a ridere. La ragazza, vedendomi gridare si alza e dice:"Oh mio Dio, scusami. Mi avevano avvisato che avrei avuto.una compagna di stanza, ma non mi hanno detto che sarebbe arrivata oggi. Comunque piacere Vale." Con il lenzuolo di sopra, a come era, cerca di darmi la mano. Ma io mi ritiro subito indietro. Impossibile, io sto sognando, guardo malissimo ad Angelo e rispondo a tutti e due:"Scusatemi, ma non è il momento delle presentazioni. Io esco, poi quando siete pronti, forse rientrerò!" Prima di uscire mi giro e dico:"comunque io sono Aurora!" Prendo la maniglia e chiudo la porta con forza. La guardo e divento ancora più rossa dal nervoso, perora non voglio parlare con nessuno, voglio stare sola. Esco nel parco, del college stesso e mi fumo una bella sigaretta, per alleviare un Po il nervoso.
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Pazza di uno stronzo!
ChickLit•Cammino per i lunghi e nuovi corridoi del College di Boston in cui sono stata accolta, ad un tratto sento una voce familiare maschile... Non ci posso credere, non qui. Mi giro e lo vedo, cammina verso di me. Sale troppa rabbia e nello stesso tempo...