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"Ci manca solo lui adesso" penso tra me e me.
"Fa freddino, perché non entri?" mi dice guardandomi e prendendo una sigaretta dalla tasca.
"Non mi va, sto un po' male...preferisco prendere un pò d'aria fresa."
"Aspetta,torno subito" e con la sigaretta ancora spenta in bocca entra di nuovo in casa. Lo vedo uscire con in mano due bicchieri di Vodka. Sono un pò stressata e accetto subito il bicchiere che mi porta. Inizia a bere il drink e si siede al mio fianco.
"Comunque poco fa ho dimenticato a dirti che sei un'incanto." No, anche lui...
"Beh,grazie..." abbasso lo sguardo e lo rialzo subito.
"Non ti imbarazzare, credo che io non sia il primo a dirti certe cose."
Sorrido e annuisco, sono sempre più rossa. Iniziamo a parlare della mia famiglia, e lui mi parla dei suoi genitori che morirono quando lui era piccolo facendolo restare orfano. Nel mezzo dei discorsi la mia mente si dirige verso Angelo, cosa starà facendo? Pensavo gli interessarsi! Passiamo una bella mezz'oretta a parlare quando alla fine mi dice:"Dai, ho la macchina qui vicino...vieni, ci spostiamo e andiamo a casa mia."
"Quindi non frequenti il Boston College?"cerco di cambiare discorso, è un pò ubriaco e si vede.
"No, non lo frequento più. Vado alla Greensky University."
"Ah... conosco questa università, solo che a mio padre non piace molto e non l'ho messo tra i miei optional."
"In effetti è piena di brutta gente questa università però mi avrebbe fatto piacere vederti ogni Mattina."
"Daiii su smettila, lo fai apposta a farmi questi complimenti, per farmi imbarazzare!"gli dico ridendo e mi tocco le ginocchia.
"No, sono serio. Su vieni con me, andiamo in un posto più tranquillo."
"Non mi va, scusami... preferisco rientrare adesso!"
"Dai piccola, non farti pregare. Un giretto e torniamo!" E mi prende leggermente il braccio, mi guarda negli occhi e alza un sopracciglio. Ora che lo guardo meglio noto che ha dei begli occhi marroni e delle labbra carnose.
Ho paura e se quello che mi ha detto Angelo fosse vero?
"Non mi va Alex, ora devo andare... la mia amica mi starà cercando."sono le 00:30, è ancora presto.
"Ma dai, chiamala e digli che ti riporto a casa io... prima delle 3 sei nel dormitorio, te lo assicuro." Inizia a stringere un Po di più la presa e mi tira verso di sè. È chiaramente ubriaco. Cerco di togliere la sua mano dal mio braccio, ma fallisco nel tentativo e riesce a farmi fare cinque passi fuori dalla veranda. Sono impaurita...ci manca solo l'alcool che non mi fa capire bene la situazione. Arriviamo alla sua macchina, ma una voce lontana ci ferma. "Stronzo!!! Dove cazzo la stai portando?!?!?!" Rieccolo qua, ma stavolta a salvarmi.

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