Capitolo 16

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Aitor si svegliò piano, quando la luce entrante dalla finestre gli illuminò il volto. Aprì gli occhi lentamente e si scostò leggermente per poter vedere il viso del rosa. I muscoli del volto completamente rilassati e sorrideva leggermente.
Chissà che starà sognando pensò Aitor o chi.
Il turchese si strinse di più a lui, quasi avesse paura che da un momento all'altro potessero portarglielo via. Gabi dovette notarlo, perché si svegliò sentendo la stretta del minore e lo strinse a sua volta.
-Come siamo mattinieri- ridacchiò questo.
-Taci- borbottò il turchese sorridendo, però, contro il suo petto.
-Che sognavi?- chiese poi. Il rosa all'inizio non capì il motivo della domanda, ma sostituì il che con chi e sorrise divertito.
-Niente-
-Chi sognavi?- chiese il turchese.
-Una persona-
-Chi?-
-Secondo te?-
-Non posso entrare nella tua testa confettino, quindi non posso sapere che pensi-
-Sognavo te idiota- disse Gabi accarezzandogli i capelli. Aitor lo lasciò fare e rimasero così una buona mezz'ora.
-Andiamo a fare colazione?- chiese Gabi. Aitor mugulò qualche verso di disapprovazione.
-Vuoi restare qui tutto il giorno?-
-Potrei stare così anche tutta la vita pur di stare tra le tue braccia- borbottò Aitor prima di rendersi conto di ciò che ha detto.
-Ma davvero?- ghignò divertito il rosa.
-Ho proprio fame!- disse il turchese scattando in piedi ma il maggiore lo bloccò per il polso e lo fece stendere nuovamente accanto a lui e lo strinse a se. Aitor era rossissimo e borbottò una serie di insulti contro il maggiore, ma non si ritrasse e si lasciò stringere.
-Che ne dici se cuciniamo una shortcake?- chiese il rosa e sorrise nel vedere il volto del minore illuminarsi per la felicità e annuire energicamente. Gabi ridacchiò e gli lasciò un bacio tra i capelli, poi si alzò con Aitor in braccio.
-Che cazzo fai?!- chiese subito il minore.
-Non eri tu quello che voleva rimanere tra le mie braccia per sempre?-
-Mettimi giù idiota!- si dimenò Aitor nel tentativo di scendere, per poi stringersi di più al maggiore quando sentì il verso del suo serpente. Gabi lo portò in cucina e fece sedere il minore sul tavolo.
-Mi aiuti a prepararla?- chiese il rosa con lo stesso tono che si usa con un bambino piccolo.
-Ti devo ricordare che non ho quattro anni?- chiese acido il turchese.
-Ah davvero?- chiede Gabi con finta innocenza. Il minore mise il broncio e il rosa non poté fare a meno di trovarlo adorabile. Lo baciò dolcemente e quando si staccò, notò il volto rosso del ragazzo davanti a lui.
-Quindi mi aiuti?-
Il turchese lo guardò male, ma annuì. In due si sarebbero sbrigati in minor tempo e così avrebbe potuto gustarsi la shortcake prima.

-Idiota!- sbottò Aitor. Gabi gli aveva sporcato la punta del naso con la panna e l'aveva 'pulito' con un bacio. Il rosa ridacchiò prima di ritrovarsi una fragola coperta di panna sul naso. Aitor stava per 'pulirlo' ma non fece in tempo perché sentirono delle urla. Uscirono di scatto, ignorando com'erano conciati. Sul marciapiede Michael veniva inseguito da Leire. I due risero, ma si bloccarono quando videro il volto dell'azzurro bagnato di lacrime. Questo cadde di faccia a terra e Leire si bloccò un attimo prima di raggiungerlo. Al ragazzo stava uscendo sangue dal naso e la ragazza sbuffò passandogli un fazzoletto.
-Non so più che fare con te. Non puoi scappare sempre- commentò la corvina-turchese. Aitor e Gabi erano tentati di avvicinarsi ai due per capire qualcosa di più, ma preferirono non farlo.
-Seguimi- disse poi Leire prendendo per mano il ragazzo e trascinandolo via. Michael camminava a testa bassa, lasciandosi portare via dalla sua amica.
-Avrà litigato con Doug- commentò Aitor rientrando. Gabi lo seguì a ruota, ma poi il minore si girò di scatto e si mise in punta di piedi baciandogli la punta del naso e levando la panna e la fragola. Poi tornò in cucina come se niente fosse. Il rosa fissò il punto in cui prima stava il turchese. Era divertito dal comportamento del compagno. Si riprese e lo raggiunse. Finirono di cucinare e Aitor non poté essere più felice. Mangiò di gusto la torta sotto lo sguardo divertito del maggiore. Aitor sembrava un bambino certe volte, ma infondo al rosa piaceva quel lato di lui. Vennero interrotti dal campanello. I due si lanciarono uno sguardo confuso prima di andare ad aprire. Si ritrovarono davanti Doug.
-Ragazzi avete visto Michael?- chiese il viola.
-Che cazzo gli sei andato a dire per farlo piangere il quel modo?- chiese invece Aitor lasciando stupito il maggiore.
-Stava piangendo...?- chiese titubante. Non era da lui.
-Sì- confermò Gabi.
-Cazzo... Sapete dov'è?-
-Stava con Leire- disse il rosa.
-Che cazzo devo fare...?- sussurrò il viola pensieroso.
-Tu lo ami?- chiese il turchese. Doug alzò lo sguardo e lo puntò sul minore stranito dalla sua domanda.
-Sì. È uno delle poche persone che mi fa sorridere di cuore ed è quella che me lo fa fare più spesso. Anche se non sembra lui mi rende nervoso. Adoro vederlo arrossire se la causa sono io e adoro vederlo sorridere grazie a me. Vorrei poterlo rendere davvero felice e...- iniziò il viola ma venne interrotto da Aitor che schioccò le dita davanti a lui.
-Non devi dire a me tutte ste cose. Devi muovere il culo e andare a cercare Michael così le dici a lui idiota- disse il turchese lasciando stupito il suo ragazzo e facendo accendere un barlume di speranza negli occhi di Doug.
-Hai ragione. Grazie amico. Ci si vede ragazzi- salutò il ragazzo correndo via. Aitor chiuse la porta e tornò alla sua shortcake.
-Com'è che sei così bravo in questioni così?- chiese curioso Gabi.
-Spesso aiuto mia sorella a far chiarire Xavier e Jordan, Arion e Victor o, per l'appunto, Michael e Doug- spiegò il turchese indifferente. La sua torta aveva tutta la sua attenzione. Gabi, però, non accettava che un pezzo di torta ipnotizzasse il suo ragazzo, quindi l'ultimo boccone se lo prese lui e poi baciò il minore prima che potesse replicare. Sì, quella torta era decisamente buona.

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