Capitolo 13

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Il rosa sgranò gli occhi. Non riusciva a credere che il minore subisse tutto solo per proteggerlo. E lui gli aveva anche detto che era inutile...
-Da... Da quanto tempo andava avanti questa storia...?- chiese titubante il rosa. Silenzio.
-Aitor, dimmelo- disse con più decisione.
-Quasi... Quasi un anno...- sussurrò il minore. Gabi lo strinse di più a se e gli accarezzò la schiena per farlo smettere di tremare.
-Sei un idiota, un grandissimo idiota. Non dovevi startene in silenzio. Non dovevi fare tutto questo. Idiota- borbottò il rosa al suo orecchio. Si staccarono l'uno dall'altro una decina di minuti dopo.
-Vestiti che andiamo- disse deciso Gabi.
-Andiamo dove?- chiese confuso Aitor.
-Passiamo in farmacia a prendere qualcosa per i lividi-
-E non puoi andare solo?- chiese scocciato il minore.
-Dopo tutto questo?- chiese Gabi stupito.
-Okay...okay...- acconsentì Aitor capendo che intendeva il maggiore. Si alzò e andò a cambiarsi, poi uscì col ragazzo.

-Ecco a voi. Grazie di essere venuti- sorrise la farmacista.
-Grazie a lei- ricambiò il rosa. Uscì dalla farmacia continuando a tenere Aitor per mano.
-Ti ripeto che non sono un bambino, puoi lasciarmi la mano- disse il turchese rosso in volto.
-Scordatelo. Non mi fido più-
Il minore sbuffò e si lasciò trascinare per un po finché...
-Cazzo. Sta piovendo!- si lamentò Aitor.
-Ti correggo, sta diluviando. Cambio di programma, verrai a casa mia-
-Cosa?! E i tuoi? Che gli dirai?-
-Sono abbandonato a me stesso quindi non ci sono problemi- disse il rosa cambiando strada.

-Non ti muovere-
-Perché?- chiese il minore. Erano appena arrivati a casa del rosa e quando Aitor stava per andare nel corridoio, Gabi l'aveva bloccato.
-Ehm... Non vuoi saperlo davvero-
Il turchese lo guardò confuso.
-Diciamo che non è la tua giornata fortunata...-
-Gabriel Garcia rispondi. Perché non dovrei andare di là?-
-C'è un serpente, okay?-
Ecco. Ora il rosa si ritrovava bagnato fradicio con un Aitor anch'esso bagnato fradicio attaccato a lui.
-Ho capito, ti porto in camera mia in braccio-
-S...serpe...serpente...- balbettò il turchese. Gabi sospirò e lo strinse di più a se appena passò vicino all'habitat del suo serpente. Appena arrivò in camera mise giù il minore.
-Dobbiamo cambiarci- disse.
-Non ho vestiti genio- commentò Aitor ancora scosso.
-Spogliati- disse semplicemente Gabi aprendo il suo armadio. Prese dei vestiti per il minore ma quando si girò lo trovò attaccato alla parete mentre lo guardava terrorizzato. Il rosa si ricordò di cos'era accaduto con il biondo e capì di averglielo ricordaro con quella semplice parola. Si avvicinò piano al minore e gli sfilò la maglietta con calma, cercando di sembrare rassicurante. Aitor glie lo lasciò fare continuando a fissarlo spaventato. Aveva paura, ma stranamente del rosa si fidava. Si sentiva protetto, e la paura passava a poco a poco.
-Tranquillo- disse il rosa levandogli anche i pantaloni. Gli prese la mano e lo allontanò dal muro, portandolo davanti all'armadio. Riprese i vestiti e glie li passò. Aitor rimase qualche secondo fermo, poi si mise i pantaloni. Gabi lo fece sedere sul letto e prese la pomata che avevano comprato, iniziando a spalmarla sui lividi.
-Ti ridarò i soldi- disse ad un tratto il minore.
-Non serve-
-In qualche modo mi devo sdebitare...- sussurrò, quasi come se non volesse che il rosa sentisse.
-Non devi. Non dopo ciò che è successo-
Aitor annuì piano, poi si mise la maglietta che il rosa gli passò. Si cambiò anche il maggiore per poi sedersi accanto ad Aitor. Lo scrutò qualche secondo.
-Ti ho baciato perché sono innamorato di te e avevo paura di ammetterlo a me stesso- disse poi tutto d'un fiato. Il turchese si girò di scatto per guardarlo negli occhi. Si fissarono per qualche minuto finché il minore non baciò l'altro. Un bacio casto, dolce e pieno di amore.
-Vai a morire- borbottò poi appena si staccarono, e il rosa lo interpretò come un 'Ti amo anch'io'. Il rosa gli sorrise e gli scompigliò i capelli bagnati. Andò in bagno per poi tornare con un asciugamano in testa e uno per Aitor.
-Asciugateli un po che poi te li lego-
Aitor lo fece guardandolo confuso.
-Che intendi con 'Te li lego'? Io i codini non me li faccio capito confettino?-
-Ti farò una coda-
-Ma...-
-Niente ma. Starai bene tanto. Sei sempre carino, in ogni modo- disse il rosa arrosendo un po. Il minore si fece rosso e borbottò vari insulti, ma poi acconsentì. Si asciugarono i capelli come potevano e poi il rosa si fece i codini. Poi passò ad Aitor, sedendosi accanto a lui. Nonostante le varie minacce di morte, il rosa non demordé e alla fine riuscì a fare la coda ad Aitor.
-Stronzo-
-Vado a chiamare tua sorella- disse Gabi alzandosi. Aitor lo bloccò prendendogli il polso.
-Ti ammazzerà se le dici tutto. E poi ammazzerà me per la cazzata che ho fatto-
-È tua sorella, deve saperlo non credi?-
Silenzio.
-Va bene, ma se moriamo ti tormento anche nell'oltretomba- acconsentì in fine Aitor.
-Non posso chiedere di meglio- sorrise Gabi dando un bacio a stampo al minore per poi uscire lasciandolo imbambolato.

Sono qui per te||RanmasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora