Capitolo 6

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Aitor e Gabi scesero e il rosa notò la preoccupazione sul volto del turchese.
-Pensi a tua sorella?- chiese. Aitor annuì.
-È andata dal lato opposto al tuo?-
-Sì-
-Allora arriverà tra poco accompagnata da Riccardo-
Aitor lo guardò confuso.
-Siete corsi via, vi siete divisi a metà strada e lei è andata dal lato opposto al tuo, quindi sarà passata per forza davanti a casa di Riccardo più o meno mentre lui tornava a casa. Lui di certo l'avrà fermata, chiesto spiegazioni e la starà riaccompagnando qui- disse convinto e poco dopo la porta principale si aprì ed entrò Leire accompagnata da Riccardo. Aveva lo sguardo basso e poggiata sulle spalle una giacca non sua, probabilmente del ragazzo accanto a lei. Jordan e Xavier nel vederla le corsero in contro e l'abbracciarono. Lei ricambiò titubante continuando a guardare in basso ma appenna alzò lo sguardo notò subito il volto del fratello. Si staccò dai tutori e andò a grandi passi verso di lui, con una mano gli prese il mento e gli girò la testa e mise in evidenza la guancia rossa. La ragazza bestemmiò facendo sorridere un po il fratello, che amava sentirla bestemmiare, e lasciando leggermente scossi i due ragazzi per la serie di insulti e parole conosciuti dalla ragazza.
-Non torneranno. O almeno, non per voi. Probabilmente torneranno per denunciare qualcuno che ha iniziato a picchiare il signore- disse Jordan evidenziando la parola 'qualcuno'.
-Xav ha fatto a botte, wow- disse la ragazza ancora cupa in volto. Si levò dalle spalle la giacca e la lanciò brutalmente al proprietario, poi andò in camera sua. Il pistacchietto sospirò e dopo si sentì un tonfo, poi un altro e un altro ancora.
-Aitor vai ad evitare che tua sorella distrugga il sacco da box e si metta a prendere a pugni il muro?-
-Sì- disse il ragazzo andando nella stanza della sorella seguito dagli altri due.

Lì trovarono la ragazza in canottiera e pantaloncini mentre tirava pugni al sacco da box fino a farlo sbattere contro il muro facendo un tonfo. Aitor le toccò la spalla per poi bloccarla per i polsi appena Leire si gira evitando un pugno nello stomaco.
-Bu- disse accennando ad un sorriso che venne leggermente ricambiato.
-Ciao...-
La ragazza si liberò dalla presa del fratello e si sedette sul letto.
-Che ne dite se giochiamo a qualcosa?- propose Aitor cercando di distrarre la sorella da tutto. Erano entrambi scossi ma la ragazza, a differenza di Aitor, aveva brutti ricordi dei genitori, peggiori di quelli del ragazzo.
-Va bene- acconsentirono i tre. Così si ritrovarono a giocare monopoly, finché non bussarono.
-Avanti- urlò la ragazza e Jordan entrò.
-Ragazzi, fuori sta piovendo molto e non voglio farvi tornare a casa soli con questo tempo. Perché non restate a dormire qui?- chiese il verde sperando in una risposta positiva. Voleva che Aitor e Leire stessero con degli amici, soprattutto dopo ciò che era successo. Riccardo e Gabi lo capirono così ringraziarono dell'offerta e accettarono ricevendo delle occhiatacce da parte dei due fratelli.
-Ma domani mattina dovremo svegliarci presto. C'è la gita in Italia e dobbiamo prendere le valige- spiegò Riccardo.
-Non ci sono problemi. Anzi... Leire, Aitor voi avete fatto le valige-
-No, sai com'è, appena siamo tornati c'erano i nostri genitori a dirci che volevano riprenderci e poi siamo scappati. Non abbiamo avuto molto tempo- rispose acidamente la ragazza facendo restar male il tutore. Lei se ne accorse e abbassò lo sguardo scusandosi.
-È tutto okay, tranquilla. Continuate a giocare- disse Jordan uscendo.
Ripresero a giocare facendo finta che nulla fosse successo.

-VENITE A CENAREE- urlò Xavier. I quattro ragazzi si diressero in cucina e subito sentirono odore di bruciato.
-Xav... Hai cucinato tu?- chiese Aitor sperando in una risposta negativa. Appena entrarono trovarono Xavier e Jordan a contemplare delle patate bruciate e del pollo che a prima vista sembrava crudo.
-Ehm... Sì-
-Ho capito, preparo la pasta- disse Leire prendendo pollo e patate e buttandole.
-Forse è meglio- disse Jordan -non ti lascerò mai più cucinare-
-Ma dai, secondo me erano commestibili- disse il rosso.
-Le patate era letteralmente carbonizzate e non c'era consistenza all'intero, cioè anche il dentro era andato a farsi fottere. Il pollo invece era caldo ma crudo- disse Leire mentre metteva l'acqua della pasta sul fuoco.
-Okay ho capito. Non mi avvicinerò mai più ai fornelli- disse Xavier sconfortato.
-Bravo- disse Jordan baciandolo per tirargli su il morale. In poco tempo a tavola c'era una pentola bella piena di pasta al sugo.
-Ora sì che si può cenare decentemente- disse Aitor.
-Zitto che tu hai imparato da me a cucinare- disse Xav.
-Xavier, si è appena autoinsultato- gli fece notare Riccardo.
-Ah...- fu la risposta del rosso.
-Complementi Lei, sei brava a cucinare- si complimentò il rosa.
-Grazie confettino-
-Tu e tuo fratello mi volete male- borbottò Gabi facendo ridacchiare Riccardo che l'aveva sentito.
-Ah, Lei, Aitor se lo vedete salutateci Paolo-
-D'accordo- dissero i due in coro.

I ragazzi andarono tutti in camera di Leire la quale aveva due sacchi a pelo e un letto in più. Aprì l'armadio speciale e da lì abbassò il letto per Aitor, poi passò i sacchi a pelo ai due ragazzi. Si misero tutti seduti a terra e sui letti a parlare, anzi litigare, per un po. Poco dopo il telefono di Leire squillò, lei rispose e cadde dal letto sentendo delle urla.
-BRUTTA STRONZA CHE CAZZO DI FINE HAI FATTO?! NON TI SEI FATTA SENTIRE PER TUTTO IL GIORNO MI SONO PREOCCUPATO!- urlò una voce.
-CI SIAMO PREOCCUPATI- urlò un'altra.
-Michael, Doug sono viva e vegeta se vi interessa. Mi avete rotto i timpani-
-MA CHE CAZZO È TUTTO OGGI CHE DOUG TI MANDA MESSAGGI! CI STAVAMO PREOCCUPANDO!-
-A me sembra che siate innamorati di lei!- urlò Gabi facendo in modo che i due ragazzi dall'altro capo del telefono sentissero.
-ZITTA BARBIE- urlò il celestino e Gabi si prese la testa tra le mani sconsolato e borbottando insulti.
-Calmo puffo. Sto bene e domani ti spiego che è successo. Ma lasciami in vita i timpani porco Byron-
-Uff. Giuro che domani ti ammazzo. Ciao- disse l'azzurrino chiudendo la chiamata.
-Le mie povere orecchie- si lamentò la ragazza alla fine della telefonata.
-Sbaglio o Michael nei tuoi confronti è iperprotettivo?- chiese Riccardo.
-Sì. Solo con me. Che ho fatto di male per meritarmi questo?- disse in modo teatrale la ragazza e tutti scoppiarono a ridere.

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