Capitolo XII

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Pov's Seokjin
<Allora Jin...?> domanda Namjoon sorridendo appena insicuro.

Io alzo un sopracciglio e lo guardo dritto negli occhi poggiando le posate sul tovagliolo beige sotto il suo sguardo attento. <Sai che io sono un famoso cuoco e se vuoi la mia approvazione...> comincio analizzando il piatto iniziato due bocconi fa <Per l'impiattamento...> sospiro <È un mappazzone. Ma!> prendo un'altra forchettata sorridendo <È il miglior kebab che io abbia mai mangiato. Devi fare il complimento al kebabbaro sotto casa tua. È veramente ottimo> sento il suo sospiro di sollievo mentre io lascio perdere le posate cominciando a mangiare seriamente con le mani. Lui mi imita.

<Veramente buono!> ridacchia Namjoon leccandosi le dita sporche di salsa.

Finita la cena ci stendiamo nel suo divano mentre lui si accarezza il ventre sbuffando più e più volte <Ho mangiato troppo kebab> mormora cominciando ad accarezzarmi i capelli castani <Tu non sei pieno?>

<Io non ho mai provato la percezione di essere troppo pieno!> dico fiero di me prendendo in mano il telecomando e cambiando canale <Una volta ho continuato a mangiare per due ore intere senza fermarmi mai> ridacchio trovando quello che cercavo. Un bel film di avventura sotto le coccole di Namjoon.

Sento il telefono squillare e con lentezza lo tiro fuori dalla tasca della felpa. Ho alcune chiamate perse da parte di un numero sconosciuto. Rifletto confuso su chi possa essere per poi sentirlo suonare di nuovo. Nam mi guarda alzando un sopracciglio dicendomi, con un movimento della mano, di rispondere. Annuisco e mi porto il cellulare all'orecchio.

<Pronto?> sento dall'altra parte un respiro irregolare.

<Seokjin?> chiede la voce. Mi sembra di conoscerla, ma non la riesco ad affibbiare ad un volto.

<Scusi, ma con chi sto parlando? E come fa a sapere il mio nome?>

L'ansia mi pervade il corpo e porto lo sguardo a Namjoon mentre mi comincio a mangiucchiare le unghie. E se fosse uno stupratore?

<Non ti ricordi proprio di me? Non ti ricordi più del trio?>

Il sangue mi si gela e provo a pronunciare qualcosa, ma le parole mi muoiono in gola. La mano vaga in cerca di qualcosa di saldo e arriva fino a quella di Joonie. Lui mi sorride cominciando ad accarezzarmi.

Prendo un grande respiro. <Hoseok?>mormoro per paura che appena pronunciato il suo nome si teletrasporti davanti a me <Mi sembrava di essere stato chiaro quando eravamo più giovani...ma mi sbagliavo>

<Jin, non ti ho chiamato per quello->

<Come fai ad avere il mio numero?> chiedo subito non lasciandolo finire <L'ho cambiato dall'ultima volta...>

<Zitto Jin e ascoltami! Ho preso il tuo numero dal telefono di Yoongi. E ora ti chiederai di Yoongi e della vostra stupida promessa ma c'è qualcosa di più serio...sta letteralmente impazzendo. È in depressione e oggi l'ho sentito rompere il vetro e inginocchiarsi sopra. Poi si è avvicinato al pianoforte e ha suonato prendendo dei calmanti. Tu dove sei ora? Così ti vengo a prendere e parliamo...>

<I-io Hoseok...io non posso. Io e lui abbiamo litigato oggi e...>

<E non vuoi aiutare il tuo migliore amico?> chiede serio <Lo so che farà male, ma devi farlo per la sua incolumità...>

Sospiro <Però voglio essere sicuro. Quindi verrà un mio amico> dico sicuro di me sorridendo a Nam

<Va bene...dove sei allora?>

<Ti mando la posizione> finisco la chiamata. Le mani mi tremano leggermente mentre scrivo ad Hoseok ma per fortuna sono sotto le coccole di Joon.

Pov's Jimin
Poggio pesantemente la testa sul cuscino della mia casa e guardo il soffitto canticchiando.

Comincio a muovermi a ritmo inventando delle parole a caso alzandomi e saltando. Sento il campanello suonare e sbuffo <MAMMAAAAA> urlo aspettando risposta che non arriva <PAPÀÀÀÀÀÀ> continuo.

Nessuno risponde e scendo al primo piano sbuffando continuando a canticchiare.

Ho sempre detto ai miei che la nostra cartoleria non avrebbe funzionato sotto casa. Ma non c'era un cartello che oggi era chiusa tutto il giorno? Che palleeeee.

Arrivato al negozietto mi precipito ad aprire la porta e cinque ragazzi della mia scuola entrano. <Scusatemi ma è chiuso> mormoro mentre uno di loro, grande il doppio di me, si gira e mi guarda con un ghigno inquietante. Non dirmi che sono in tuta... penso avviandomi alla cassa con sguardo basso mentre sento dei fischi arrivare da dietro. Se questi mi vogliono stuprare? Questi pantaloni della tuta li indosso solo a casa perché so che culo mi fanno... e ora sono qua davanti a loro.

Mi schiaffeggio mentalmente sorridendo incerto mentre li vedo prendere le loro cose. Tra tutti quei sguardi inquietanti e maliziosi, se ne gela uno inespressivo, fermo, gelido. I capelli azzurri circondati da una fascetta nera e una felpa grande due volte lui.

Un ragazzo si avvicina alla cassa e paga dei petardi con degli accendini mentre altri due fanno lo stesso. Poi arriva lui con lo sguardo di ghiaccio e paga semplicemente delle sigarette non alzando mai lo sguardo a me. Alla fine mormora solo un "grazie" e si avvia vicino al resto della comitiva.

L'ultimo ragazzo mi fa abbastanza paura. È quello gigante che aveva incontrato i miei occhi prima solo per puro piacimento di vedermi inferiore a lui. Ha ancora quel sorrisino inquietante e paga anche lui un pacchetto di sigarette. <Buona giornata> dico cordiale girandomi per sistemare delle carte. Una manata mi colpisce il sedere e mi giro massaggiandomelo guardando i presenti preoccupato. <Non andate?> mormoro deglutendo più e più volte.

Il gigante fa il giro della cassa e si avvicina pericolosamente a me. <Hai un bel culo, lo sai piccolo?> la sua voce è altrettanto tetra e io indietreggio arrivando al muro <Gr-grazie?> balbetto mentre lui si morde un labbro.

Avvicina il volto al mio collo e io guardo gli altri ragazzi che sghignazzano mentre l'unico preoccupato è lui. Per questo non voleva il contatto visivo...non voleva sentirsi in colpa.

Premo i miei occhi con forza mentre una mano mi arriva al sedere palpandomelo con forza. <Vi prego...> sussurro mentre sento le lacrime rigarmi il viso.

<Ma devo ancora iniziare> mormora al mio orecchio per poi leccarmelo non lasciando la presa al mio povero fondoschiena che comincia a bruciare <Andate pure ragazzi. Qua ci penso io a lui> ridacchia in modo tetro.

Sento i loro passi allontanarsi sempre di più e decido di aprire gli occhi continuando a piangere <Ti supplico...> mormoro.

<Vedrai come godrai piccolo>

Angolo autrice
Allora...due punti di vista abbastanza difficili da scrivere. All'inizio Jin si è trasformato in un Chef Bruno di Masterchef selvatico per commentare il kebab di un kebabbaro🤦🏼‍♀️😂
Per Jimin invece la situazione è molto più complicata e lo segnerà parecchio. Nei prossimi capitoli capirete di più e ci sarà da divertirsi. Vi informo subito che alcuni aggiornamenti saranno più corti del normale eeeeh niente. MI STAVO DIMENTICANDO CAZZO DI UNA COSA! Gli aggiornamenti saranno la DOMENICA e il GIOVEDÌ! Mi sono sbagliata l'altra volta mannaggia. Bene, credo di aver finito e posso finalmente dire: al prossimo aggiornamentoooo😘💋

Shut up 조용한Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora