Chapter 1 -Rose

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Mi presento.

Sono molto simpatica.

Perdo dieci anni di vita.

.

"Stai scherzando, vero?"

Forse dovrei cominciare a raccontare come stanno le cose dall'inizio, perché in realtà non è qui che inizia la mia storia.

Partiamo dal presupposto che quella mattina fu la più strana che mi sia mai capitata. Mi svegliai con la fronte imperlata di sudore, rannicchiata su me stessa e tremavo tutta dal freddo, le coperte arrotolate e abbandonate in un angolo del mio letto. Non appena aprii gli occhi, avevo addosso la consapevolezza che qualcosa sarebbe successo, e che probabilmente avrebbe sconvolto la mia esistenza, già più tosto fragile e ingarbugliata. Ma quando mi misi a sedere, e mi scrutai nello specchio appoggiato sulla scrivania, la prima cosa che pensai era che avevo dei capelli decisamente orrendi: erano tutti spettinati e formavano un'unica massa compatta di una folta criniera rossa. Guardandomi poi in viso, arrivai a credere che probabilmente la mia insegnante di matematica era una graziosa ragazzina, il che non era vero perché in realtà quella donna faceva paura. Ad ogni modo, su di me gravava qualcosa di strano, che si appoggiava e mi pesava sulle mie spalle minute. Il bello è che non ci diedi peso, scacciai con un veloce gesto della mano ogni singolo pensiero e mi rannicchiai nuovamente tra le coperte calde aspettandomi di essere poi svegliata da mia madre più tosto infuriata.

Vi ho parlato di quella mattina e delle mie sensazioni, ma non vi ho raccontato qualcosa di me...o almeno giusto quel poco che basti a farvi capire chi sono...e spero di non farvi un'impressione strana.

Mi chiamo Rosalin Susan Granger, o più comunemente conosciuta come Rose...ecco, già dal nome si può capire chi io mai possa essere. Ad ogni modo, ho sedici anni e attualmente vivo a New York con mia madre, Hermione Granger, in un piccolo appartamento a due piani, con una vicina insopportabile e un gatto odioso. Frequento la Berrytown Hight School, una scuola superiore situata nel centro della città, la quale 'governata' dai ragazzi più tosti e tonti e dalle ragazze più carine e più brutte che io abbia mai visto. Si può ben capire che siamo tornati all'epoca delle classi sociali superiori, medie e inferiori. Cosa stupita, ma visto che finanche i professori non sono a conoscenza della cosa, credo che siano stupidi anche loro. Dunque, la politica di questa gente, con la quale sono obbligata a convivere, è: Se sei troppo intelligente puoi andare benissimo a farti fottere; se sei stupido benvenuto tra i tuoi simili ancora più stupidi. O almeno è così che io la interpreto.

Ed io? A quale appartengo? Io non appartengo a niente, nel vero senso della parola. Ho avuto una vita potenzialmente difficile, quindi unirmi a qualcosa mi riporterebbe indietro nel tempo. Soprattutto, non mi va di appartenere a queste baggianate e vivere tra le ragazze più popolari, con più blastica che carne, per il resto della mia vita.

Siamo comunque in America, e sfortunatamente sono capitata in questa scuola inutile all'età di dodici anni, e sinceramente non vedo l'ora di potermene uscire. Sono anche arrivata a pensare che probabilmente sarebbe stato meglio andare a vendere vongole, al posto di rimanere li. Ma poi chi se la sarebbe sorbita mia madre? Avrei deluso Hermione Granger, una dei salvatori del mondo magico...solo a nominarla con questo nome, la nausea mi sale allo stomaco.

Ecco il motivo per cui preferisco essere chiamata semplicemente con il mio nome. Tutti sanno chi sono gli eroi che hanno combattuto contro forze oscure per poi salvare il mondo magico. E dopo ancora hanno avuto la brillante idea di avere figli, 'rovinando' per sempre il resto della loro esistenza. Sapete, non è facile sopportare gli sguardi di tutti addosso, essere continuamente additata come se avessi scritto in fronte "È qui presente la figlia di un eroe magico!". Tutti cercano di stringere amicizia con me solo per quello scopo. Ed io non riesco a sopportare un comportamento del genere, per cui preferisco né conoscere né guardare persone. Starmene da sola a leggere e dipingere, litigare con il gatto e mangiare fino a diventare obesa. Dopotutto non avrei mai potuto usare qualche sorta di magia strampalata perché contro babbani sono vietati, e per di più sono minorenne, e tra l'altro mi sono ripromessa di dimenticare completamente tutto per vivere da persona normale. Era un piano stupendo! Solo che non ha funzionato, per niente. Qualcuno è riuscito a fare breccia nella corazza che mi sono creata per poi restarci e non uscirne mai più. E quella persona è Isabelle Redon...ed è la stessa persona che mi stava risvegliando dai miei pensieri, tirandomi un quaderno in testa, quel giorno in cui ebbi quella mattina strana e quando tutto cambiò...

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