Voglio morire
Ho bisogno di un'istruzione magica
Mamma ordina cibo cinese
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Rimasi immobile. Mi mancava l'aria. Guardavo il volto preoccupato di mia madre, e più lo facevo, più mi rendevo conto che non stava mentendo né era in atto uno stupido scherzo di cattivo gusto. Ma cominciai a infuriarmi, tutta la felicità e la gioia che ero riuscita a creare intorno a me stava mano a mano andando in fumo. Mi sedetti sul divano, sprofondando il viso nelle mie mani gelide. Ripensandoci ora, mi viene quasi da ridere, perché io ero tutto furche una che piange. Ma in quel momento, ebbi un bisogno disperato di farlo. Dovevo sfogarmi, e certamente mia madre non avrebbe acconsentito se avessi deciso di prendermela con una sedia, distruggendola. Mi sentivo così piccola, avevo lo stomaco in subbuglio, avrei voluto quasi vomitare. Cominciai a credere che l'amicizia di Isabelle non era servita a nulla, il che non era vero, perché è grazie a lei che ogni giorno trovo la forza di vivere, di lottare, perché io sono una combattente...e nei combattimenti, io vinco sempre. Sapevo cosa significava tornare a Londra. Avete presente l'Inferno? Ecco quello che era.
Avvertii lo stupore di mia madre, Hermione Granger, nel vedermi piangere. Era imbarazzante. Sfortunatamente lei era abituata al fatto che io facessi piangere qualcuno, non il contrario.
Dunque, la donna si avvicinò a me e cominciò ad abbracciarmi amabilmente. "Shh, non piangere." sussurrò sulla mia spalla.
Quelle parole fecero scatenare ulteriormente la mia rabbia. La scansai malamente e mi rimisi in piedi. Mi asciugai anche le poche lacrime cadute sulle mie guance arrossate. La mia invenzione era quella di non urlare, di avere comunque un tono calmo e piatto. Fallii miserabilmente. "Dimmi che stai scherzando. Tu stai bleffando. Io non posso!"
Mia madre sospirò, poggiandosi delicatamente le mani sottili sulle gambe. Si morse un labbro. Era un vizio che ha sempre avuto. Quando Hermione Granger è agitata, si mangiucchia il labro inferiore. Ed è la stessa identica cosa che stavo facendo anch'io. "No, Rose...è la verità e...credimi. Sono rimasta sconvolta anch'io, quando l'ho saputo." disse, con voce calma. Poi prendendo un altro ampio respiro, continuò. "Avrei dovuto mentirti? Cosa avrei dovuto fare? Tu, Rosie, mi ripeti sempre che non sopporti il fatto che io ti consideri ancora come una bambina. Ora, ne sto parlando con te, gentilmente. Vorrei che tu mi ascoltassi, per favore. Ho delle cose importanti da dirti."
Come fa ad essere così calma, sapendo che potrei cominciare a spaccare ogni singolo vetro di ogni finestra della casa? Quando mi infurio, tento ad avere istinti omicidi. Non si sa mai cosa potrebbe succedere. Se poi vogliamo mettere in mezzo la questione Londra...bé, li era la fine.
Ma non potevo ugualmente non ascoltarla. Avevo bisogno di una spiegazione, e doveva darmela. Non poteva uscirsene con quella notizia senza un motivo logico, ed io avevo tutti i diritti di essere al corrente delle decisioni pazzoidi di mia madre. Per me quel luogo è un tabù.
Sospirai alzando gli occhi al cielo, facendo defluire la rabbia. Stavo cominciando a calmarmi. Mi appoggiai rasente al muro, e la freddezza della parete servì a farmi rilassare per un momento. Poi finalmente parlai. "Bene. Dì quello che devi dirmi." dissi, ma aggiunsi. "E non iniziare a sparare stronzate, perché potrei arrabbiarmi di brutto e distruggere qualcosa. E a quel punto non sarà stata colpa mia."
Hermione Granger mi lanciò un occhiata di rimprovero a causa dei miei termini poco educati. Ma io sono fatta così. Probabilmente la mia prima parolina non fu 'mamma', ma ad esempio fu sicuramente un 'fottiti'.
"Grazie. E non credo ci sia bisogno di dirti che dovresti evitare di imprecare perché...lo farai lo stesso." disse lei, guardandomi in faccia, esasperata. Io annuii pesantemente. Sà che lo farò comunque.
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EUPHORIA -scorose
FanficDal momento in cui realizzai che Cupido aveva tutta l'intenzione di rifilarmi una delle sue stupidissime freccette nel didietro, mi sentii in dovere di prendere un lanciafiamme e scagliarglielo contro facendo un bell'arrosto di angioletto indemoniat...