Tredici bollente

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CAPITOLO 4

Il treno lentamente rallenta e si ferma nel grande piazzale del tredici.

Lo noto già cambiato,adesso al contrario di prima fuori c'è vita.

Ci sono dei bambini che corrono felici e dei signori anziani che parlano su una panchina. Mi sembra di riconoscere qualcuno di loro.

Istintivamente porto la mano sulla mia pancia pensando che anche io un giorno potrò avere la felicità di essere mamma.

Sono così cambiata,Peeta mi ha cambiato.

Sorrido pensando a quello che siamo adesso: una coppia che ne ha passate “Di cotte e di crude” ma è ancora unita.

Come potremmo noi lasciarci?

Lentamente ci dirigiamo verso l'entrata.

Vivono ancora tutti dentro l'unico grande edificio a quanto pare dato che non vedo nessuna casa fuori.

Attraversiamo con calma i corridoi che adesso sono molto più vivi.

Sono tutti colorati,con colori sgargianti e su alcune parti del muro ci sono dei disegni della rivoluzione,dove molto spesso ci sono anche io.

Noto le facce sorprese della gente che mi vede. Forse sono ancora un mito qua.

Nel dodici non più,non ancora,per fortuna.

Non amo essere al centro dell'attenzione e non l'ho mai amato.

Ad un tratto sbuca una ragazza molto frettolosa da un appartamento e per poco non ci sbatte addosso.

“Annie?” domando sbalordita.

“Katniss!” mi dice sorridendo e abbracciandomi.

Sembra cambiata,più sobria direi.

“Come mai così di fretta?” domanda Peeta.

“Mi figlio Finn,è uscito poco fa per andare dai suoi amici,ma ha la cattiva abitudine di mettersi sempre nei guai..assomiglia molto al padre.” dice con semplicità e sorridendo.

Ma so che i ricordi hanno preso il posto,e che stanno invadendo ogni angolo della sua testa.

La vedo tremolare un po' ma poi si riprende,deve essersi abituata,proprio come Peeta.

“Mi piacerebbe conoscerlo,che ne dici se stasera ceniamo insieme?” propongo.

Il suo viso si illumina e annuisce contenta.

“A dopo” dice.

“A dopo” rispondiamo io e Peeta con un cenno del capo.

Povera Annie..il pensiero di Finnick,quel misterioso uomo mi balena in faccia,non poteva essere lui. Perché mai avrebbe dovuto lasciare una donna meravigliosa e suo figlio? Non c'è motivo di tutto questo,assolutamente non c'è. È solo il mio stupido cervello che si immagina le cose.

È questo no?

-

Mi osservo attentamente allo specchio.

I miei capelli sono intrecciati in una coda,non ho perso l'abitudine di farlo.

Porto un vestito rosa pallido per non dare troppo nell'occhio,non voglio.

Voglio solo che per una sera Annie sia felice.

Magari anche lei tutte le sere come me viene sopraffatta dai ricordi,magari anche lei si chiude la porta dietro le spalle e piange,perché suo figlio non la senta.

Magari rimane stesa sul letto guardando una vecchia foto e scoppia in una crisi,magari ci sono tante cose che non fa più per paura di ricordare,proprio come me. I ricordi mi uccidono e se non ci fosse Peeta adesso sarei già morta credo. E lui sarebbe morto senza di me.

È questo che facciamo io e lui,ci doniamo vita a vicenda.

Peeta poggia le mani sui miei fianchi e mi bacia il collo.

“Sei bellissima” sussurra.

“Grazie” dico arrossendo un po'.

Peeta mi fa sempre un certo effetto.

Mi giro delicatamente e lo bacio.

Un bacio con tutta la dolcezza del mondo.

Ho bisogno di lui questa sera,non potrei resistere da sola.

Mano nella mano ci avviamo verso la porta e bussiamo all'appartamento di Annie.

Ci apre una ragazza solare,intenta ad essere solo felice.

Sorrido e entro accompagnata da Peeta.

Gli lascio la mano perché ho paura che per Annie sia troppo.

Noto un bambino accanto a lei e il mio cuore perde un battito.

Cavolo.

È identico a Finnick.

I capelli biondi scapigliati ricadono delicatamente sulla fronte e gli occhi sono verdi accessi ma qualche tono più scuri di quelli di Finnick.

Direi che è felice,ma noto qualcosa nei suoi occhi che mi raccontano molto. Non è felice e secondo me non lo è da molto.

Mi avvicino a lui e mi abbasso.

“Ciao,io mi chiamo Katniss.” dico cercando di sorridere il più possibile.

Il bambino mi ricorda tremendamente Finnick e mi viene da piangere.

“So chi sei.” dice scrollando le spalle.

“Tu hai guidato la rivoluzione,è così che mio padre è morto. No? È stata colpa tua infondo.” continua guardandomi storto.

Peeta si fa velocemente avanti per presentarsi e io arretro di qualche passo.

Ha ragione.

È colpa mia se Finnick è morto,è colpa mia se tutte quelle persone sono morte.

È colpa mia,ma io non ho mai voluto niente di tutto questo.

Annie mi poggia una mano sulla spalla.

“Lui non voleva. È solo un bambino.” mi dice scusandosi da parte sua.

So che le dispiace,e dispiace anche me. Non so che cosa ho fatto per meritarmi tutto questo.

Devo essere proprio una bella stronza.

SALVEEEEE!

Ringrazio tutte voi perché mi state supportando molto,nonostante non aggiorni da molto. Ho gli esami e mi scuso ancora per non essere presente.

Allora..il viaggio nel tredici non incomincia bene per Katniss.

E vi devo dire che non è finita qua.

Ci sarà un altro incontro molto ravvicinato che turberà Katniss più di quanto non lo sia già.

Per la storia di Finnick dovrete pazientare ancora un po',tutta suspense.

Fatemi sapere cosa ne pensate che ho bisogno di supporto! Un bacio a tutti vi adoro.

Aurora

"Tu mi ami vero o falso?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora