"Tu mi ami vero o falso?"

Scoperte contrastanti

POV KATNISS.

Sono passati due giorni. Due giorni dall'ultima telefonata di Gale,due giorni dal mio ultimo crollo.

È arrivata una lettera. Non ho il coraggio di aprirla. So già di chi è.

Gale. Non voglio leggerla. Non voglio crollare ancora. Devo essere forte. Devo farlo per me,per Peeta e per il mio bambino.

Non so ancora il sesso del nascituro. Mi piacerebbe fosse una bambina. Probabilmente la chiamerei Prim. O Rue. O forse un nome totalmente diverso. Troppi ricordi,troppe emozioni.

Mi avvicino al tavolo.

Osservo la busta gialla.

Sfioro la carta.

Mi siedo e la prendo fra le mani. Mi decido ad aprirla e inizio a leggerla.

“Cara Catnip,

sono sempre io,Gale. Il tuo Gale,quello che veniva con te nei boschi. Ricordi? Nei boschi ho visto la miglior parte di te. Come sorridevi li,non ti ho mai visto fare. Sai,mi manca Prim. Era un po' come una sorella per me. Quando tu eri nell'arena,veniva spesso a bussare alla mia porta,con qualsiasi scusa. Ma so che voleva solo conforto. Entrava in casa e dopo poco scoppiava a piangere,io la tenevo stretta e promettevo che tu saresti tornata. E cosi è stato. Mi dispiace aver progettato quelle bombe. Non sapevo l'uso finale. Te lo giuro. Ci sono così tante cose da spiegare Katniss. Vorrei tanto vederti. Non mi vuoi proprio al tuo matrimonio? Potrei venire qualche giorno prima. E potremmo parlare.

Mi manchi Katniss. Mi manchi davvero.

Ti voglio bene. Spero tu risponda presto.

Gale.”

Mi trattengo dall'urlare o dal piangere.

Mi dirigo solo al telefono. Compongo il numero della nuova casa di Gale.

“Pronto?”

“G-Gale?” balbetto.

“Katniss?”

“Vieni. Quando puoi,quando vuoi.” sputo in fretta.

Me lo immagino sorridente dall'altra parte del telefono. Ha ottenuto ciò che vuole.

E anche io,forse.

Decido di andare a prendere una boccata d'aria. Peeta non è in casa,a quanto ho capito andrà con Effie a rivedere dei dettagli per il matrimonio.

É tanto che non vedo Haymitch.

Apro la porta e il mio cuore batte più forte.

Qualcuno davanti casa mia,di troppo familiare per essere vero.

Non è possibile.

Non è lui.

No.

Appena mi vede la misteriosa persona se ne va.

Ma io non ci voglio credere.

Quello era uguale a Finnick.

No,non è lui. Ne sono sicura.

Finnick è morto.

Finnick è morto davanti ai miei occhi.

Non può essere lui.

Scuoto la testa.

Sarà solamente la mia immaginazione.

Mi dirigo verso la casa di Haymitch.

Busso,ma come al solito non risponde.

Entro e il solito odore di Alcool mi invade.

Tossisco infastidita e mi faccio largo fra le bottiglie.

Lo trovo sdraiato sul tavolo e appena mi siedo,come al solito lui tenta di colpirmi con un coltello.

Lo scuoto violentemente.

“Hey Haymitch..sono sempre io. Quando lo capirai?”

“Dolscezza..” dice con il tono ubriaco.

“Haymitch,di smettere di bere non se ne parla proprio? Puzzi da far schifo.”

“Bella stronza. Qualcosa di utile non lo dici mai?”

Sospiro e mi lascio cadere sulla sedia.

“Quant'è che non pulisci un po eh?” chiedo ancora.

“Sei venuta ad interrogarmi?” borbotta infastidito.

“Allora vieni,ti porto a fare una girata.” dico.

Lui ridacchia ma poi si lascia convincere e viene.

Ci dirigiamo verso la piazza e ci sediamo su una panchina.

Lui è ancora su di giri,ma non mi importa. Ogni tanto ho bisogno di parlare con Haymitch.

“Sono incinta.” sparo.

Lui sputa ciò che stava bevendo e mi fissa con gli occhi spalancati.

“Ehi che ho detto?” dico sorpresa.

“Beh...Queste cose non si dicono così. Un po' di tatto!” dice incominciando a ridere.

Rido anche io.

“Sai,oggi ho visto un ragazzo. Davanti casa mia. Era uguale a Finnick.”

Lo sento scoppiare a ridere più forte di prima.

“Quale alcolico hai bevuto? Voglio provarlo anche io se è così potente.” esclama continuando a ridere come un pazzo.

Lo guardo per un po'.

“Dico sul serio.” continuo un po' infastidita.

“Dolcezza,i morti,non resuscitano.”

Salve! eccoci con un nuovo capitolo. 

Fatemi sapere se vi piace,e datemi nuovi consigli. Mi servono a capire come continuare la storia. Grazie a tutti. 

Aurora