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Capitolo 19.

Ed ecco il senso di vuoto che si fa spazio dentro di me.

Finnick non è Peeta e per quanto io possa sperare che lo diventi,non lo sarà mai.

Nonostante cerchi di farmene una ragione,Peeta Mellark è insostituibile.

Ma tu Katniss devi farcela,devi essere forte anche per lui.

Mi stacco da quel contatto e cerco di capire cosa stà accadendo.

“Avanti ragazza di fuoco,fa vedere che sai fare” mi provoca.

Non reagisco,rimango ferma a fissare il vuoto.

Finnick mi mette una mano sulla spalla e mi scuote.

“Lui ti ha abbandonata,devi accettarlo questo,non sai quando tornerà. Probabilmente potrebbe anche tornare fra tre anni o cose di questo genere.

Katniss,meriti di più dalla vita e tutto questo io posso dartelo,non puoi piangere per sempre sui resti del tuo passato,dannazione Katniss,reagisci!” mi sprona.

Lo guardo confusa per un momento,poi mi alzo.

Lui si alza e mi prende le mani.

Si avvicina sempre di più a me,faccio qualche passo anche io.

“So che lo vuoi” sussurra ad un passo dalle mie labbra.

Tolgo la distanza,per l'ennesima volta.

Non sento nessuna sensazione.

E' piacevole si,ma niente di più.

Mi sfiora il viso e sorride.

“A domani” sussurra.

Non rispondo,non ne ho la forza.

Vorrei urlare: “A domani? A domani un corno! Non farti più vedere”.

Ma chiaramente non ci riesco,come al solito,da quando Peeta mi ha abbandonata.

Vado in bagno,e nonostante siamo in pieno inverno,apro l'acqua fredda e il getto mi risveglia dallo stato nel quale mi trovavo.

Incomincio a riprendere coscienza del mio corpo e del mio cervello.

Devo reagire e fare qualcosa.

Mi vesto,ed esco di casa,l'aria pulita mi schiarirà le idee.

Mi siedo sui gradini e mi stringo nella felpa.

Il cielo è limpido stasera,la luna sembra parlarmi,illumina solo me.

Vedo una figura umana venire verso di me,ma non capisco subito chi possa essere,la luce è troppo debole affinché io possa comprendere.

Quando finalmente l'uomo entra nel mio campo visivo capisco,Gale.

Non mi sorprende vederlo fuori a quest'ora della notte.

Il buio ci ha sempre attirati,coinvolti in un nostro mondo che ormai sembra appartenere soltanto a me.

Gale è lontano,ora è il perfetto uomo di casa.

Non posso di certo biasimarlo,sono stata io la prima a rifiutarlo.

Lui si è semplicemente rifatto una vita,è andato avanti.

Io sono incapace di andare avanti,incapace di muovermi e fare qualsiasi cosa.

Sono diventata tutto quello che non volevo diventare,ed è ora che me ne renda conto.

“Hey” mi saluta venendomi in contro e salutandomi.

“Ciao” bisbiglio.

Si siede accanto a me,mi osserva per qualche secondo,posso sentire il suo sguardo su di me.

Io continuo a fissare la luna,così pallida e bianca.

“voglio recuperare il rapporto che avevamo Katniss” mi dice ad un tratto.

“Direi che non sei partito bene” rispondo acidamente.

“Che intendi dire?” domanda perplesso.

“Ti sposi,hai un figlio e io vengo a sapere tutto adesso,non mi hai neanche invitata al matrimonio o cose del genere” dico liberandomi.

Lui fa per rispondere ma io lo interrompo comunque.

“Non che mi interessasse nel senso di festa o di rito celebrativo,voglio dire Gale dovresti conoscermi,ma io continuavo a volerti bene,e insomma si,mi hai delusa” finisco sinceramente.

“Katniss,insomma mi dispiace,ma cosa ti aspettavi?” domanda.

“E' proprio questo il punto Gale,forse io mi aspetto troppo,da tutti” dico amaramente.

“Quando si ha troppi sogni si finisce con lo scordare il resto,i sogni me li hanno rubati uno ad uno,adesso eccomi qua,a parlare con quello che sembra uno sconosciuto ed invece è la persona che ha contato di più per me. Non posso pretendere niente da te Gale,hai ragione. Non posso pretendere nulla neanche da Peeta,e neanche da Finnick. Però tutti pretendete qualcosa da me. Ed io purtroppo non ho più nulla da dare. Sono morta,morta dentro. Ma questo nessuno lo capisce e nessuno lo capirà mai. Sono un casino e i casini non li risolve nessuno. Sono uno di quei puzzle con miliardi di pezzi,sparpagliati in giro per il mondo ma mai nessuno sembra voler ripararmi,ci fai l'abitudine dopo un po',riesco a non crollare,è vero,ma adesso anche il più piccolo pezzo del mio cuore,si stà sgretolando in miliardi di pezzi,sono rotta irreparabilmente Gale,come tutti infondo” mormoro.

Lui mi fissa e per un momento sembra essere spaventato e sorpreso.

“Sono qui Katniss,qui per ripararti,andremo a cercare,letteralmente tutti i pezzi del tuo cuore e ti riparo,ti riparo quant'è vero che mi chiamo Gale” pronuncia.

"Tu mi ami vero o falso?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora