Mi manca già

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CAPITOLO 12

E' passato un giorno,un giorno da tutto quello che è successo in questo maledetto posto.

Dovrei chiarire tante cose e con troppe persone,e chiaramente non ho voglia di farlo.

L'unica cosa che faccio in queste situazioni è stare con Haymitch.

Si,il mio mentore ubriacone,mi fa stare bene con le sue piccolezze,forse perché mi ascolta sempre,nonostante sia spesso ubriaco e tenti tutte le volte di uccidermi.

Cammino a passo svelto prima che qualcuno possa notarmi e fermarmi per parlare.

La porta è aperta,come sempre,entro e vado in cucina dove sono sicura di trovare il mio mentore.

Infatti lui è steso li,sul tavolo con una bottiglia quasi vuota in mano e il coltellino nell'altra.

“Haymitch” lo scuoto.

Prima di fare qualsiasi altra cosa mi scanso,perché so che partirà alla carica,cercando di uccidermi.

Sospiro,e quando capisce chi sono,mi siedo accanto a lui.

“Come te la passi?” gli domando.

Non mi risponde,ma si limita ad alzare la bottiglia di vodka,credo.

“Dovresti smetterla” gli dico seria.

“Senti dolscezza,tutte le volte che vieni qui mi fai la paternale,che poi,potrei essere io tuo padre” dice ridendo.

Non rispondo,è ubriaco e non capirebbe niente di quello che potrei dirgli.

Si alza,e va verso il lavandino,per sciacquarsi la faccia,ma a pochi passi fallisce miseramente cadendo con un tonfo a terra.

Scoppio a ridere e lo sento imprecare,ma alla fine mi alzo e gli do una mano.

“Sai,tutte le volte che vieni è successo qualcosa,dimmi di cosa si tratta?” mi domanda all'improvviso sorprendendomi.

“Si beh ecco io...ho bisogno di svagarmi..” balbetto.

“Facciamo qualcosa,ti prego,anche pulire la casa se vuoi,basta che mi tenga occupata” continuo sperando che capisca e che non mi tormenti con altre mille domande.

“D'accordo” dice.

“Puliamo questo schifo di casa” annuncia.

Ridiamo e insieme partiamo alla carica,cercando di pulire “Quello schifo di casa” che è veramente uno schifo.

È incredibile come possa sembrare tanto schifosa una casa,ci sono bottiglie anche dentro al cesso.

Che finezza..

nonostante questo la cosa mi aiuta a non pensare,e infondo era proprio quello del quale avevo bisogno.

Sospiro e mi siedo,finalmente dopo una giornata intera di lavoro.

Sono ormai le sette e è già buio.

Siamo a settembre,ma la temperatura è molto fredda.

“Haymitch,vuoi venire a cena,o vuoi che resto io?” gli domando.

“No,tranquilla,hai già fatto abbastanza” dice dandomi una pacca sulla spalla.

Decido di non insistere,so che quando dice una cosa è quella,così apro la porta ed esco.

Mi stringo nel mio giubbotto.

È davvero insopportabile il freddo.

Cammino immersa nell'oscurità ed arrivo a casa mia,finalmente.

Non faccio neanche in tempo a chiudere la porta che Peeta inizia con le domande.

“Dove sei stata?” chiede lui.

Mi volto,e prima di rispondergli mi sfilo il giacchetto e lo poso all'attaccapanni.

“Da Haymitch” dico facendo spallucce.

“Seriamente?” chiede ancora.

“Uff..si Peeta,tu piuttosto?” gli domando io.

“A casa” risponde vagando con lo sguardo.

So che stà mentendo e la cosa mi disturba parecchio.

“La verità” dico ancora.

“Sono stato nel bosco,a cercare Finnick” ammette.

“E perchè?” sono leggermente infastidita dal suo comportamento,infondo io non sono mica andata da Annie a fare chissà cosa,anzi,l'ho proprio evitata.

“Volevo chiarirmi” dice sbuffando.

“Ascoltami Peeta,ma adesso ascoltami bene,non credevo che la nostra relazione,fosse una relazione fatta di bugie,non credevo che avessimo bisogno di controllarci a vicenda per far andare tutto bene. Prima bastava un tocco,uno sguardo. Adesso gli sguardi servono solo a comunicare che c'è qualcosa che non va,e non è mai il momento di parlarne,come dici tu,ma il problema più grande è che ci stiamo per sposare,e io aspetto un bambino da te,quindi adesso dimmi,che cosa dobbiamo fare?”

Mi guarda incredulo per un momento,ma poi parla.

“Katniss io ti amo,e questo lo sai,anche tu ami me,ma penso che in questo momento ci siano troppi “cicloni” nelle nostre vite,abbiamo bisogno di mettere a posto un po' di cose non credi? Forse quello che ci serve è solo un momento di riflessione per rimettere a posto le cose” dice.

In questo momento ha ragione,ma io non saprei fare a meno di lui,e questo dovrei dirglielo,ma no,non ne ho il coraggio.

“Anche io ti amo,Peeta,ma credo che tu abbia ragione” gli dico solamente.

“Non annulliamo però il matrimonio,io voglio sposarti,dico davvero,vediamo come vanno le cose e non diciamo niente a nessuno” chiede lui.

“No,certo che no” rispondo sorridendogli.

Lui mi sorride a mia volta,prende qualcosa dall'armadio e se ne va.

Ecco la fitta al cuore,mi manca già.

Beh,infondo questi due,se devono sposarsi devono pur chiarisi no? un bacio bellissime,grazie a tutte per le visualizzazioni e i commenti,siete la mia gioia. Aurora.

"Tu mi ami vero o falso?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora