« Jimin, questo colore ti sta una favola! » esclamò Taehyung, il bellissimo, radioso e sensuale Taehyung secondo il parere dell'altro bibliotecario, Jeon Jeongguk, che si trovava lì accanto ma che in quel momento non poteva prestare attenzione ai due, perché impegnato nel controllare le credenziali di una studentessa palesemente cotta di lui. Non a caso, Taehyung aveva appositamente perso tempo e stava continuando a farlo con Jimin, in attesa della disponibilità di Jeongguk, che aveva salutato con uno sguardo carico di mille parole ed un cenno della mano quando era entrato.
« Ho seguito il tuo consiglio, visto? » rispose esaltato Jimin, toccandosi i capelli freschi di tinta con un gran sorriso. Era stato il biondo, infatti, a consigliargli quel brillante arancione come nuovo colore di capelli quando Jimin gli aveva chiesto un consiglio a riguardo. Su certi argomenti, quei due si intendevano alla perfezione. Taehyung aveva parecchio buongusto e per questo Jimin si fidava particolarmente di lui e dei suoi consigli, oltre ad andarci incredibilmente d'accordo.
« Non mi sbagliavo affatto. Stai benissimo. » confermò lo studente, osservando ancora quanto quel colore si abbinasse così bene al giovane che aveva di fronte. Gli sistemò una ciocca, contento di aver consigliato adeguatamente il ragazzo con cui, negli ultimi tempi, aveva stretto un rapporto migliore, forse anche a causa di un altro genere di rapporto che stava stringendo, per la precisione con il moro lì accanto, che si era appena liberato ma non si decideva a farsi avanti, preferendo rimanere a guardare Taehyung con sguardo tutt'altro che amichevole. Traduzione? Se lo stava mangiando con gli occhi e Taehyung contrattaccava senza timore.
« Detto da te è un gran complimento. » disse Jimin, sincero. Non aveva mai nascosto quanto apprezzasse Taehyung. Aveva chiaramente detto di trovarlo a dir poco bellissimo e, se detto da uno come Jimin, c'era da crederci. Se ne intendeva di bellezza, per quanto soggettiva questa potesse essere.
« Ah, smettila! » mormorò imbarazzato il biondo, cogliendo il senso delle parole di Jimin e nascondendo appena il viso per un lieve e piacevole imbarazzo. Jeongguk proprio non riuscì a non sorridere, a quella vista. Taehyung era bello da morire, con quei capelli biondi non troppo chiari e ondulati ad incorniciargli il viso pulito. Quel giorno indossava di nuovo una camicia, bianca, nettamente in contrasto con il jeans scuro perfettamente aderente alla vita stretta che, Dio, Jeongguk ci sarebbe morto sopra, gli fasciava meravigliosamente il fondoschiena e valorizzava le sue lunghe gambe.
« Guk, puoi controllare se in biblioteca c'è questo libro? Altrimenti dovrò cercarlo altrove. » chiese poco dopo Taehyung, rivolgendosi proprio al moro piuttosto che a Jimin. Quest'ultimo si era allontanato appena di proposito, avendo intuito. In realtà lo faceva sempre ogni volta che poteva, pur di dare a quei due la possibilità di parlare o anche solo di scambiarsi certi sguardi.
« Certo, fammi vedere. » rispose Jeongguk, prendendo dalle mani dell'altro il foglio su cui era stato appuntato a mano il nome del libro che cercava. Gliele sfiorò di proposito, ma quella volta Taehyung non ne fu sorpreso come la prima. Anzi, sembrò gradire, come se non aspettasse altro. E se non c'è, te lo stampo con le mie mani, pur di farti rimanere, pensò, tenendo però tutto per sé.
« Grazie. Sei sempre così gentile. » mormorò il biondo con uno di quei sorrisi che prima o poi avrebbero davvero sciolto Jeongguk, che solo a guardarlo si sentì mancare. Gli succedeva fin troppo spesso ormai, ma non gli dispiaceva.
« E tu sei sempre così bello. » fu la risposta del moro, con estrema naturalezza, replicando la formula dell'altro ma sostituendone l'aggettivo, così da adattarla meglio.« Continuo a pensare che sia proprio cotto, tanto quanto te. » esordì Jimin quella sera, mentre insieme a Jeongguk si recava verso casa. Avevano iniziato a parlare di Taehyung piuttosto facilmente, appena concluso il loro turno in biblioteca.
« Eppure è fidanzato. » rispose il moro, sollevando appena le spalle senza mostrare alcun sorriso. Disapprovava completamente che Taehyung avesse una relazione e lo si notava dal suo comportamento, anche se cercava di nasconderlo, forse per orgoglio.
« Jeongguk, ti ho già spiegato come la penso. E poi non vedi come ti guarda, come pende dalle tue labbra? Suvvia, dai! » lo esortava l'amico, più che convinto di ciò che stava dicendo, avendo ascoltato con molta attenzione il racconto di Jeongguk riguardante l'episodio di un paio di giorni prima.
« Si comporta esattamente come prima, hai ragione, ma... » fece il moro, infatti, riferendosi all'atteggiamento di Taehyung che non era mai mutato verso di lui negli ultimi giorni, pur avendogli rivelato di avere un fidanzato.
« No, si comporta molto meglio, ti ha sbattuto in faccia che gli piaci. » replicò Jimin, secco, troncando le parole dell'amico che gli aveva già detto tutto.
« E che ha un fidanzato. » aggiunse Jeongguk, per completare, con una risata tutt'altro che compiaciuta. Egli infatti aveva di sicuro reagito bene al fatto che Taehyung avesse esplicitamente detto di provare per lui quel genere di attrazione che non provava per il fidanzato - non più almeno - e aveva anche apprezzato la sincerità del biondo, che avrebbe potuto continuare a nascondergli la sua relazione senza mai dire nulla, ma gli dispiaceva comunque che tra lui e Taehyung ci fosse di mezzo qualcun altro, qualcuno di cui conosceva soltanto il nome e il potere che era capace di esercitare su Taehyung. Un potere che, a dirla tutta, non gli piaceva affatto e non sarebbe di certo migliorato nel corso del tempo, ma questo Jeongguk ancora non poteva saperlo. Taehyung non aveva minimamente accennato ad alcuni particolari, non aveva detto che Yoongi era solito mettergli le mani addosso e fargli male, ma non sarebbe riuscito a nasconderlo a lungo. Se c'era un difetto che Jeongguk non aveva, quello era la stupidità.
« Ma ti senti? Non mi sembri nemmeno tu. Non ti sei mai fatto problemi del genere! » esclamò Jimin, riferendosi a tutte le volte in cui Jeongguk non si era fatto scrupoli, appunto, nel portarsi a letto giovani - ragazzi o ragazze che fossero - già impegnati, né a flirtare apertamente con loro. Non era la prima volta, quindi, che gli piaceva qualcuno del genere. E allora perché farsi tanti problemi? Taehyung ci stava, ci stava eccome, tanto che Jeongguk avrebbe potuto prenderselo per una notte con uno schiocco di dita - forse.
« Stavolta è diverso. Non ho più sedici anni, non mi dispiacerebbe avere una relazione vera e propria. » replicò il moro, sospirando e distogliendo lo sguardo. Aveva già iniziato a capire che da Taehyung probabilmente non avrebbe voluto soltanto sesso come gli era sempre capitato, ma ancora non riusciva ad ammetterlo neanche a se stesso. Era come una sensazione del tutto nuova, per lui.
« E chi ti dice che tu non possa averla con Taehyung? Che, per la cronaca, io apprezzerei molto più di tutte le galline con cui sei sempre stato. È il primo ragazzo che ti piace a starmi così simpatico. » lo informò Jimin, provocandogli finalmente un sorriso. Inoltre, non aveva poi tutti i torti.
STAI LEGGENDO
HIDDEN WOUNDS
FanfictionIl giovane Taehyung ha visto trasformarsi quello che chiamava vero amore in dolorosa, violenta e soffocante possessione, un sentimento malsano, falso, impuro e di cui si sente irrimediabilmente sporco e colpevole, qualcosa che lo avvelena giorno dop...