12.

4.1K 358 34
                                    

Taehyung aveva promesso che avrebbe lasciato Yoongi, aveva promesso di mettere fine a tutto, ma aveva anche mentito, pur non volendo, perché sapeva di non poter fare ciò che Jeongguk gli aveva chiesto, o almeno non così facilmente come sembrava. Era tutto molto più insidioso di quanto potesse apparire agli occhi del bibliotecario, semplicemente perché lui non conosceva la realtà dei fatti. Jeongguk non sapeva esattamente cosa si nascondesse dietro quella facciata, quel muro all'apparenza sormontabile con un po' di coraggio e forza di volontà. C'era qualcosa, nel passato di quella coppia ormai spenta e soffocata, che ogni volta fermava Taehyung dal lasciare colui che aveva amato e che lo aveva reso adulto. Qualcosa di malato, estremo, ma soprattutto triste.

Il biondo si asciuga le ultime delle tante lacrime che ormai da qualche mese versa per Yoongi, colui che avrebbe dovuto proteggerlo dalle mani degli altri, ma che su di lui ci mette proprio le sue, e gli fa male, male fino ai lividi e alle abrasioni, al sangue e alle contusioni, botte che guariscono nel fisico ma lasciano il segno indelebile nella mente e nell'anima, quello di una violenza subita ingiustamente da chi, al contrario, la violenza avrebbe dovuto risparmiargliela in ogni modo possibile, o almeno così aveva promesso di fare. Yoongi gli aveva dato tutto l'amore del mondo e allo stesso modo glielo aveva tolto, gradualmente ma definitivamente.
« Non ho più intenzione di continuare così. Ti ho permesso fin troppo. » sbotta finalmente Taehyung, la voce carica di un risentimento che neanche gli appartiene, frutto di tutta la sofferenza subita.
« Vuoi lasciarmi? » domanda allora Yoongi, sinceramente stupito dalla presa di posizione del fidanzato. Nonostante tutto, un cuore lo ha e gli batte, anche, seppur nel modo sbagliato per Taehyung. Ne rimane spiacevolmente colpito.
« È molto meglio così, credimi. » afferma sicuro il biondo, mentre raccoglie già alcuni indumenti per ficcarli in una borsa il più in fretta possibile e andar via. Si aspetta che Yoongi lo fermi, che gli metta di nuovo le mani addosso, quasi ci ha fatto l'abitudine, ma l'altro rimane fermo, come pietrificato. « Tu non mi ami più, è così ovvio, ed io non posso stare con una persona che mi fa del male, fisico e psicologico. Adesso basta. » conclude, senza degnarlo di uno sguardo. Non vuole guardarlo, non ce la fa, ed è meglio per entrambi se i loro occhi non si incrociano. Taehyung si sente forte per la mancata reazione di Yoongi e continua a raccogliere qualcosa di utile.
« Io ti amo. » riesce a dire il maggiore della coppia, la voce ridotta a un doloroso sussurro. Si sente morire, sente tutto scivolar via, forse di colpo consapevole di ciò che ha fatto per mesi, ma a Taehyung non fa alcuna pena, non questa volta.
« È questo il tuo amore? Eh?! » sbotta il biondo, esasperato, voltandosi dalla sua parte e mostrando le braccia dalla pelle ambrata insieme a due occhi castani pieni di lacrime. Ci sono dei lividi e sono stati lasciati dalle dita di Yoongi in una stretta decisamente troppo intensa. « Picchiarmi fino a farmi piangere, fino a lasciarmi i segni addosso? E per cosa, poi? Perché un mio compagno di corso ci prova con me e tu pensi che sia stato io a dargli corda? O forse perché non ti va a genio che io abbia degli amici che mi invitano a pranzo e mi chiedono aiuto per superare un esame che io ho passato con il massimo della valutazione? » E quelli erano solo un paio dei tanti motivi per cui Yoongi gli aveva fatto del male. « È questo il tuo amore? Rispondimi! » urla Taehyung, ripetendo la domanda, mentre mostra con ben poca vergogna altri segni delle percosse ricevute. Le lacrime hanno ormai preso a bagnare il viso arrossato del piccolo mentre Yoongi non sa neanche dove guardare. In mancanza di una risposta, Taehyung chiude finalmente la sua grande borsa da viaggio.

Ma Taehyung non uscì da quell'appartamento come aveva programmato di fare, semplicemente perché Yoongi costrinse il suo cuore a ripensarci. Fu proprio su quello, che fece leva: la bontà di Taehyung, l'ingenuità che era riuscito a conservare nonostante tutto, il profondo affetto che provava per Yoongi. Sapeva che era quello l'unico modo per trattenere ancora il ragazzo di cui ormai non era più innamorato, ma che aveva amato tanto in passato. Taehyung aveva ancora un senso, per lui, anche se non era più in grado di spiegare quale fosse. Ma era forse quel sentimento a dargli il diritto di trattarlo in quel modo? Era forse proprio quell'amore che li aveva legati, a fargli credere di avere un diritto di proprietà su di lui indipendentemente da tutto e tutti, un potere esclusivo? Davvero non si rendeva conto di quanto malata fosse quella sua concezione?
« Mi dispiace così tanto. Perdonami, perdonami Tae, io non so cosa mi è preso. » prova Yoongi, più docile che mai e terribilmente sconfortato. Lo è davvero, non mente, perché inizia a sentire come reale sulla pelle l'abbandono del fidanzato. Taehyung non lo guarda, è impegnato, ma Yoongi osserva lui. Yoongi lo osserva e a causa della mancata risposta che desiderava da parte del fidanzato, i suoi occhi iniziano a mentire, perché non ha ottenuto ciò che voleva. Se solo Taehyung li avesse letti, quegli occhi.
« Non mi freghi di nuovo. Lo dici ogni volta, ma le scuse non servono a niente, non più. » lo zittisce Taehyung, facendolo sospirare e inducendolo ancor più a non rassegnarsi. Yoongi abbassa di nuovo lo sguardo prima di allontanarsi, uscendo da quella stanza per dirigersi, a quanto pare, verso il piccolo terrazzo su cui al biondo piace prendersi cura di qualche piantina. La durezza di Taehyung lo ha spiazzato, ma non è bastata a fargli riconoscere i suoi errori, e soprattutto a correggerli, e Yoongi non può perderlo, non può permettergli di andare via. Chi ci sarebbe sempre stato per lui, chi sarebbe stato la sua roccia nei momenti più bui, se Taehyung fosse andato via? Yoongi, pur apparendo il più forte tra i due, era quello più debole e più dipendente dall'altro.
« Yoongi? Che cosa stai facendo? » domanda il biondo, perché da un paio di minuti sente strani rumori e non riesce a capire di cosa si tratti. Ritenta subito dopo perché non riceve una risposta, ed inizia a preoccuparsi. Non sbaglia affatto, perché Yoongi sta mettendo in atto il suo disperato piano.
« Accelero il naturale corso delle cose. » gli risponde, e prima che Taehyung possa replicare, continua. « Io non vivo senza di te. Mi dispiace, mi dispiace tanto, Tae. Devi andare via, io non ti merito, hai ragione. Vai via, ne hai tutto il diritto. » aggiunge, mentre delle lacrime lo portano a singhiozzare. Farfuglia qualche altra frase sconnessa che Taehyung non comprende a pieno, ma non gli interessa neanche, perché l'unica cosa che importa in quel momento è allontanare Yoongi dal vuoto che lo aspetta nel caso in cui decidesse di lasciarsi cadere e togliersi la vita.
« Non fare stronzate. Smettila! Allontanati da lì! » lo implora Taehyung, terrorizzato, mentre un senso di colpa inizia a farsi strada nel suo petto e Yoongi raggiunge pian piano il suo scopo.
« Merito solo di morire. » afferma ancora il più grande, scuotendo appena la testa. È sul punto di farlo, è vicino ad un passo da cui non sarebbe potuto tornare indietro. O forse no.
« Come puoi dire una cosa del genere?! » quasi urla Taehyung, mentre cerca di avvicinarsi abbastanza per poter afferrare la mano di Yoongi, quella stessa mano che lo aveva colpito tante volte, e indurlo a rientrare in casa. Nonostante tutto non sopporta neanche la sola idea di provocare la sua morte ed ha già iniziato a sentirsi in colpa per ciò che ha fatto, sebbene non abbia proprio nulla, di cui pentirsi.
« Non ha senso per me vivere senza di te, capisci? Sei tu la mia vita, e se tu non ci sei... ». Yoongi non concluse la frase quel giorno, né smise di piangere a dirotto lasciandosi scuotere dai singhiozzi, ma almeno Taehyung riuscì a non considerarsi il colpevole del suo suicidio.

HIDDEN WOUNDSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora