Capitolo 17

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Venni svegliata, come al solito, dai raggi caldi e abbaglianti del sole.

Era tutto diverso però, era una mattina fantastica, diversa dal solito.

Un braccio mi avvolgeva la pancia, mi voltai lentamente per guardarlo.

Sorrisi.

E' così bello quando dorme.

Gli accarezzai il volto e si svegliò:

-Buongiorno amore mio- disse facendomi accelerare il battito cardiaco.

-Buongiorno- dissi timida.

Eravamo ancora nudi e avevo un dolore nel basso ventre. 

Cercai di non farlo notare per non farlo preoccupare.

Non volevo alzarmi. Mi accarezzava i capelli e mi guardava negli occhi, desideroso di avermi, come la sera prima.

-Forse è meglio che ci alziamo- disse lui. Fui costretta ad annuire e alzarmi, coprendomi con il lenzuolo bianco con macchie rosse, per non sembrare appiccicosa.

Mi feci una doccia calda e rilassante e dovrei averci messo tanto tempo dato che all'uscita c'era Yassin che mi aspettava impaziente.

Mi sorrise ed entrò a farsi una doccia pure lui.

Mi asciugai i capelli e mi misi una gonna/pantalone lunga e larga che mi aveva regalato Yassin. La abbinai ad una camicia bianca, décolleté ocra e un hijab dello steso colore.

-Dove pensi di andare conciata così?- disse Yassin uscendo dal bano coi capelli bagnati

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-Dove pensi di andare conciata così?- disse Yassin uscendo dal bano coi capelli bagnati.

-Cosa c'è che non va nei miei vestiti?- domandai a mia volta io.

-Non sono i tuoi vestiti che non vanno bene, ma il trucco. Hai messo troppo di quel coso che si mette nelle ciglia...in giro c'è brutta gente e non voglio che guardino ma moglie.

-Si chiama mascara- dissi sorridendo.- Sei geloso eh- dissi iniziando a prenderlo in giro, consapevole del fatto che se avessero guardato lui io le avrei uccise tutte.

Mi trascinò verso il bagno.

-Forza lavati la faccia.

-Dai Yassin è solo un po' di trucco...lasciamelo daiiiii- dissi abbracciandolo.

-Ti ho detto di no, forza sbrigati.

Sapevo benissimo che non si sarebbe arreso: gli presi la faccia con le mani e lo baciai. Non so come ebbi il coraggio, ma, nonostante fosse mio marito, non sarei mai riuscita a baciarlo per quanto sono timida.

-E adesso me lo lasci?- dissi staccandomi e sorridendogli.

Alzò gli occhi al cielo e io inizia a cantare vittoria.

-Solo perché non ho voglia di litigare con te già il primo giorno da sposati. Forza andiamo.

-Ma non prendiamo le nostre cose?- domandai.

-Si occuperà l'hotel di sistemare tutto e mandarcele.

Yassin voleva che vivessimo con i suoi e io non osai proferire parola. I suoi non sembravano essere così male, e poi almeno non sarei rimasta da sola a casa quando lui era al lavoro. Mi disse che, in caso non saremmo andati d'accordo, avrebbe comprato una nuova casa solo per noi.

La casa era piena di famigliari di Yassin e la maggior parte erano stare al nostro matrimonio.

La sera andammo a cenare in un ristorante vicino a casa e devo dire che il cibo lì è davvero buono. E Yassin è bellissimo quando sorride.


Sahar's Story [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora