Aprì gli occhi lentamente cercando di capire dove fossi.
Ancora una volta ero in ospedale. L'ultima cosa che ricordavo era che la testa iniziava a girarmi forte e avevo dei forti mal di pancia. Mama aveva chiamato Yassin che mi aveva preso in braccio e poi buio.- Sahar- disse entrando.
- Yassin- dissi annoiata. Quello che avevo visto ieri, non sapevo più se era un sogno. Anzi, un'incubo.
Se fosse stato reale, questa volta lo avrei lasciato io.- Stai meglio?
- Sì- dissi voltandomi verso la finestra. Pioveva forte, ed era bellissimo.
Mi è sempre piaciuto questo tempo.- Allora, possiamo andare?
- Sì
Mi alzai lentamente mettendomi le scarpe e uscendo verso la macchina senza rivolgergli parola.Yassin
La seguì verso la macchina e appariva abbastanza strana: non mi rivolgeva parola e nemmeno lo sguardo.
Era particolarmante bella conciata così. Struccata e ammalata.
Scossi la testa scacciando quel sorriso che mi si era dipinto in volto e salì in macchina.- Che cos'hai?- dissi distogliendo lo sguardo dalla strada per guardarla per un attimo.
- Dovresti saperlo brutto stronzo- bisbigliò.
- Cosa?- dissi facendo finta di non aver capito.
- Niente- disse girando la testa verso il finestrino.E questa volta cosa gli prendeva?
- Sai cos'hai detto il dottore riguardo il bambino?- dissi dopo qualche secondo di silenzio.
- Cosa?
- Che se non stai attenta dovrai abortire
- COSA!?- urlò sgranando gli occhi.
- Sei in un periodo di rischio: se non fai attenzione perdi il bambino.Non disse più parola. Una lacrima le attraversò la guancia rivelando la tristezza dentro ai sui occhi.
Arrivammo a casa in silenzio. Corse in camera chiudendosi dentro e non osai andare da lei.Potrei solo mettere a rischio la sua gravidanza.
- Cos'ha?- chiese mama preoccupata.
- Il dottore ha detto che se non sta attenta perderà il bambino.
Anche negli occhi di mia madre si fece spazio uno sguardo triste. Non vedeva l'ora di vedere suo figlio sposato e con dei bambini. Sentire questa brutta notizia non la soddisfava granché.Immagino poi quando le dirò che lascerò Sahar: a quel punto rimarrà delusa. Le ho detto diverse volte che sono innamorato di Sahar ed è ciò che pensavo di sentire verso quest'ultima, ma rivedere la mia ex mi lasciava in dubbio.
***
- Mama, porto io la cena a Sahar- dissi prendendo il vassoio pieno di pietanze- che a mia moglie piacevano molto- dalle mani di mia madre.
Sorrise lasciandomi poi andare verso la mia camera.
Guardava la tv e piangeva. Film romantico/triste.
- Sahar!- la ripresi.
- Devi smetterla di guardare questi film! Tieni mangia- continuai appoggiando il vassoio sulle sue gambe.Tornai in sala per cenare pure io e successivamente tornai di nuovo da lei.
Mi misi in parte con il telefono in mano, iniziando a giocare a uno dei giochi che avevo installato.Il mio telefono suonò in segno di un messaggio.
• Ehi amore.
Il mio volto si dipinse di un sorriso.Diedi inizio ad una lunga conversazioni che mi fece dimenticare del mondo e di chi lo conteneva.
Ero così contento di parlare con lei che non mi resi conto che Sahar non era più in parte a me.Mi addormentai e mi svegliai di buon umore tanto che decisi di preparare il tè per tutti, che dormivano ancora.
Sahar non c'era ancora sul letto: probabilmente si era addormentata insieme a mio fratello, dato che lo faceva spesso.Andai dal panettiere e comprai del pane appena sfornato e quando tornai erano già tutti svegli.
- Buongiorno mama- dissi poggiandole un bacio caldo sulla guancia.
- Buongiorno figlio mio. Come mai di buon umore stamattina?- rispose lei sorridendo.
- L'amore mama- risposi non accorgendomi che Sahar era seduta proprio lì.Cazzo!
- Sahar, figlia mia. Ti prego fa che rimanga sempre così.
Mia moglie si alzò venendo verso di noi con un sorriso dipinto sul volto.
- Khalty, peccato che non sia io il motivo del suo sorriso. Lo vorrei, ma non è così.
- COSA!?- esclamammo io e mia madre.- Proprio così. Yassin smettila di fare il finto tonto. Vigliacco!- disse tornando seria. - Ti lascio e oggi me ne vado. Ti puoi scordare di mio figlio: non lascerò che lo cresca quella Troia della tua amante.- sputò acida.
- Sahar cosa stai dicendo Benty?- disse mia madre.
- Proprio così Khalty. Tuo figlio voleva lasciarmi dopo che partorivo, ma anticipo tutto io.- disse senza distogliere il suo sguardo pieno di rabbia e d'odio, dal mio.Le raccontò della mia conversazione con mio cugino, riguardo la mia dea.
Fu in quel momento che i sogni e la fiducia verso di me di mia madre si infransero.
Uno schiaffo ricevetti dalla donna che mi aveva partorito.Sahar corse in camera prendendo la sua valigia.
- Khalty, 3ammy. Grazie davvero di tutto e sappiate che siete gli unici che non mi hanno fatto mancare niente e che mi avete trattato come una vostra figlia. Mi dispiace tantissimo perché i vostri desideri non si sono avverati. Io ci ho provato.- disse guardando i miei genitori entrambi sbalorditi e delusi da ciò che aveva fatto loro figlio.Sono uno stupido!
- Quando partorirò potete venire a vedere vostro nipote quando volete. E io non smetterò mai di raccontargli di voi e non cercherò di allontanarlo da voi due.Li abbracciò forte entrambi che la supplicavano di non andarsene.
- Youssef- dissi staccandosi dai miei e andando ad abbracciare lui con molta fatica per via della pancia abbastanza gonfia.
- Piccoletto vienimi a trovare eh!- continuò dandogli un bacio sulla guancia.Salutò un'ultima volta i miei e uscì senza degmarmi di uno sguardo, come fossi un muro.
- Sahar- la fermai- non andare.
Feci tutto incoscientemente.
Sorrise amaramente staccandosi dalla mia presa e uscendo.- Cazzo! CAZZO! CAZZO!- gridai prendendomi la testa tra le mani.
In un certo senso mi dispiaceva che se ne andasse: ha, quasi, sempre fatto quello che gli dicevo.
La casa iniziava ad essere buia.
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Sahar's Story [IN REVISIONE]
RomansaATTENZIONE: la storia è in revisione, per cui ci saranno dei capitoli con ripetizioni o saltati. Sahar è una giovane ragazza marocchina. Pensava che il suo destino non le avrebbe mai sorriso, ma poi dei semplici occhi marroni le travolsero la vita. ...