- Chi è che urla di primo mattino?- dissi tra me e me.
Ero ancora sul mio letto, a dormire beatamente. Almeno finché delle urla iniziarono a sentirsi interrompendo il mio sonno.
Sono passati ormai due mesi. Due mesi da quel brutto, ma allo stesso tempo, più bel giorno della mia vita, in cui scoprì che stavo per avere un figlio e che suo padre mi stava tradendo.
Ogni giorno Yassin cercava di avvicinarsi a me, ma continuavo a respingerlo. Non solo per il fatto che ero nel periodo in cui la gravidanza- di cui ancora non sa niente- non fa sopportare il marito, ma anche perché non riuscivo a togliermi dalla mente quella terribile sera.
Ho fatto tutte le visite da sola e non ho intenzione di farmi aiutare da lui. Prima, almeno, dovrò dirglielo.
Mi alzo lentamente, tenendo la pancia con la mano.
Esco dalla stanza trovandola in piedi, in parte a lui, con la sua mano stretta in quella di mio marito. Quest'ultimo cercava di staccarsi, ma non ne voleva sapere di lasciarlo.
- Tu devi stare lontana da mio figlio, hai capito!- dice sua mamma avvicinandosi pericolosamente a lei.- Mama- dico facendo voltare tutti verso di me.
Cala il silenzio.
- Cosa sei venuta a fare? A rubarmi il marito?- rido nervosamente - Mi sorprende quanto tu possa essere stupida a rincorrere tutti gli uomini sposati. Mounir non è caduto nella tua trappola, come ha fatto mio marito?-, avvicinandomi.Il ricordo di quel giorno in cui, mentre andavo a fare l'ennesima visita, la vidi mente cercava di avvicinarsi a Mounir, il cugino, più grande, di Yassin, figlio della zia materna.
Quanto mi disgusta questa ragazza.Bianca. Questo era diventato il colore della sua faccia.
Le mie gambe iniziarono a tremare d'improvviso, e un gran mal di testa mi colpì. Mi succedeva spesso ultimamente.- Cosa?! Persino mio nipote volevi rovinare? Io ti ammazzo disse avvicinandosi ancora.
- Mama- dissi in un sussurro prendendole la mano.Nero.
L'interno gomito del braccio sinistro mi faceva male, come se avessi qualcosa infilzato dentro.
I ricordo di Yassin che mi prendeva in braccio, mi balenava in testa, facendomi aprire gli occhi discatto.Quattro mura bianca mi circondavano, insieme ad una leggera coperta dello stesso colore.
Ospedale.Sentì la porta aprirsi rivelando la figura enorme di Yassin.
- Sei sveglia! Stai bene?- disse sorridendo tranquillamente accarezzandomi la mano.
Annuì quasi sollevata. Se Yassin avesse scoperto che io fossi incinta, non sarebbe così calmo.
- Allora, possiamo andare- disse lasciandomi la mano e successivamente aiutandomi ad alzarmi.
- Mi raccomando, stai molto attenta al...- disse il medico.
- Stia tranquillo, mi prenderò cura di me stessa- dissi interrompendolo prima che potesse aggiungere altro.
Gli sorrisi sperando che non dica nulla e che, soprattutto, non abbia già detto qualcosa.***
Dopo la doccia mi addormentai svegliandomi solo qualche ora dopo.
- Mama, ho fame- dissi andando verso la cucina.
- Buongiorno- disse ridendo,- ho appena preparato dei biscotti. Ne vuoi?- continuò.
- Oh certo!- dissi iniziando ad abbuffarmi mentre lei rideva.- Dov'è Yassin?- dissi quando mi avevo riempito la pancia, con tanto di rutto.
- È uscito dopo che ti sei addormentata- dice sperando quel che stavo sperando anch'io: che non sia con quella.
- Benty, prima o poi dovrai dirglielo.- Lo so. Non sono ancora pronta, soprattutto dopo oggi. Stavo cercando di dimenticare l'accaduto, ma finché lei è sempre in mezzo, mi risulterà difficile.
Aveva ragione. Tra poco inizierà a farsi vedere la pancia, e non sarà difficile nasconderla.
Mi sorrise complice.Tornai in camera prendendo il telecomando in mano facendo zapping fino a trovare un film.
***
L
a porta della stanza aprì facendo entrare Yassin.
Spense la tv guardandomi per qualche minuto.
Mise le mani sui fianchi sospirando.
- Perché tutti sapevano che sei in cinta tranne me?- disse tranquillamente.Il mio cuore iniziò a battermi nel petto forte e le mie gambe di nuovo a tremare.
Piano piano anche il respiro iniziò a farsi pesante.- Sahar- disse avvicinandosi con una bottiglia di acqua in mano.
- Calmati, stai tranquilla. Non sono arrabbiato, anzi. Come l'hai scoperto? Quando?- disse.Sapevo che sarebbe giunto il momento prima o poi, ma non sapevo ne quando, ne come, ne che avrebbe avuto così tante domande.
E per di più è calmo.- Lo stesso giorno in cui mi hai tradita ho avuto i primi sintomi: mal di testa, vomito. Sara aveva già capito che ero in cinta, ma io ero troppo addolorata per capirlo e tanto meno per avere un bambino da te- lo vidi irrigidirsi alle ultime parole.
- Dopo che l'hai detto ai tuoi genitori, sono uscita e mi reggevo a malapena in piedi; andai in farmacia e presi il test. Positivo.
Inizialmente non ero per niente felice, ma poi lui non ha colpe.
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Sahar's Story [IN REVISIONE]
RomanceATTENZIONE: la storia è in revisione, per cui ci saranno dei capitoli con ripetizioni o saltati. Sahar è una giovane ragazza marocchina. Pensava che il suo destino non le avrebbe mai sorriso, ma poi dei semplici occhi marroni le travolsero la vita. ...