Capitolo 20

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Il vento freddo mi sveglia.
Mi alzo lentamente avvolgendomi intorno  il bianco piumino.

Vado verso la porta del balcone. È aperta. Ecco da dove arriva il freddo.

La apro del tutto e mi affaccio a guardare il panorama. La strada è vuota, quindi non mi preoccupo che qualcuno mi veda.

Sento il rumore dell'acqua scorrere. Mi guardo intorno cercando il fiume. Ed ecco lì, trasparente.
Più tardi ci andrò.

Poco più in là del fiume vedo una persona correre: viene verso la casa.
Man mano si avvicina noto che è lui, Yassin.

Alza lo sguardo in cerca di qualcosa. Quando incontra il mio, rallenta, iniziando a camminare.

Dalla tasca tira fuori il suo telefono. Fa qualcosa, probabilmente spegne la musica.
Mi rivolge un'ultima occhiata, poi apre la porta ed entra.

Torno dentro, assicurandomi che questa volta la porta sia chiusa bene, ma non lo era: non si voleva chiudere.

Qualcuno mi prese da dietro e mi spostò.
Urlai.

- Sono io, tranquilla- disse Yassin rassicurandomi.

Chiuse con facilità la porta. Io ero così concentrata che non mi sono accorta neanche che era entrato.

- Ti sei appena svegliata?- disse voltandosi verso di me. Annuì.
- Devo fare la doccia- aggiunsi.

- Al mio segnale esci.- disse andando verso la porta.
Lo sentì parlare con sua madre e poi aprire la porta e farmi segno di uscire.

Corsi in bagno e mi ci chiusi dentro.
Iniziai a lavarmi il corpo e i capelli.

Mi accorsi ancora una volta che non avevo i vestiti con me.
Mi avvolsi l'accappatoio e aprì la porta.
Via libera.
Corsi in camera, senza farmi vedere da nessuno.

Mi voltai verso il letto e trovai Yassin. Mi guardava preoccupato.

- Ho dimenticato ancora i vestiti...- dissi imbarazzata.
Mi indicò l'armadio. Eh no questa volta non metterò i suoi vestiti.

Si alzò e andò verso l'armadio aprendolo.
Mi fece cenno di andare verso di lui.
Ma quando ha messo i miei vestiti nell'armadio?

- Mentre stavo facendo la doccia- disse leggendomi nel pensiero.

Presi un paio di leggins e una maglietta bianca a righe, l'intimo e il velo.

- Cambiati qui- disse mentre stavo per uscire.
Si alzò e uscì.

Mi cambiai velocemente ed uscì.

- Sbahlkhair benty- disse Fatima sorridendomi in modo strano.

- Sbahlkhayr mama- risposi dandole un bacio sulla fronte.
Ormai era diventata una seconda madre per me. Non mi ha mai fatto o detto niente di male, anzi, ha sempre cercato di farmi contenta.

Mi sedetti nell'unico posto libero, quello vicino a Yassin.
Fatima continuava a guardare sia me che Yassin sorridendo.
Yassin alza gli occhi al cielo e sbuffa poi inizia a mangiare facendo finta di niente.

Aspettai che sua madre smettesse di guardarci e mi rivolsi a Yassin.
- Perché mama continua a guardarci?- sussurrai al suo orecchio.
- Ehm...- disse imbarazzato, grattandosi la nuca.
- Prima, quando dovevi andare a fare la doccia, mama insisteva ad entrare a vedere se stavi bene...allora le ho detto che...- abbassa la testa- che eri nuda e allora....ora non vede l'ora che tu sia incinta...

Il tè mi andò di traverso.
Iniziai a tossire.
- Benty stai bene?
La mia faccia sarà diventata rossa come un peperone.
Annuì e abbassai la testa.

- Tieni- sussurró Yassin tirando fuori dalla tasca della felpa un pacchetto di pillole.
- Non penso che tu voglia rimanere incinta di già...

Mi alzai e andai dritta in camera. Presi una bottiglia d'acqua dal comodino.
Misi la pillola in bocca e quando portai la bottiglia alla bocca per bere Yassin entrò di scatto e mi tolse la bottiglia dalle mani rovesciandone un po' per terra.

- Questa è quel robo per pulire i vetri, leggi- disse mostrandomi la bottiglia. Ma da quando?!
Mi porse un bicchiere d'acqua che aveva portato lui.

- Sahaaaaaar- urlò il mio amore.

- Sono qui- dissi sorridendo al pensiero di lui che corre verso di me.
No non è Yassin, è suo fratello piccolo, Youssef.

Si lanciò sulle mie gambe. Lo presi in braccio e gli diedi tanti bacini.

- Ti sei svegliato piccoletto.- dissi accarezzandogli la testa.
Mi mostra il suo bellissimo sorriso.
- Andiamo a fare un giro? - disse facendomi gli occhi dolci.

- Va bene, ma prima mangi. Io intanto lavo i piatti. Poi ci vestiamo e usciamo, va bene?- chiesi.
- Siiiiiii- urlò.
Sorrisi e andai in cucina.

- Ho già lavato tutto io- disse Fatima.
- Mama non dovevi. Stai facendo tutto tu!- risposi.
- Tranquilla tesoro, non vorrei che poi mio figlio si arrabbiasse perché ti faccio faticare.
- Tuo figlio però non sarebbe contento di sua moglie che non fa niente tutto il giorno.

Sorrise.

- Tu cosa stai facendo li? Forza vieni a mangiare
- No, prima devo battere Yassin- disse lanciandosi su suo fratello colpendolo.

Scossi la testa divertita e aspettai che finissero.
Yassin buttò il piccoletto a terra e iniziò a fargli il solletico. Quest'ultimo scoppiò a ridere cercando di liberarsi.

- Ah si? Mi vuoi battere? Chi è il più forte ora?- disse Yassin ridendo. Mio dio quanto è bello!

- Okay Yassin, basta! Lo ucciderai- lo fermai.
I due smisero di fare quello che stava facendo e mi guardarono.
Si guardarono tra di loro sorridendo e poi si alzarono venendo verso di me.
Indietreggia finché le mie spalle toccarono il muro.

Corsi in camera per nascondermi, ma Yassin mi prese da bacino e mi buttò a terra iniziando a solleticarmi insieme a Youssef.
Iniziai a ridere e a chiedere pietà, ma non mi lasciavano andare.

Yassin mi guardava quasi incantato e non smetteva di fare quello che stava facendo.
- VI PREGO BASTAAAA- dissi con le lacrime agli occhi.
In quel momento mi ricordai della prima volta che io e Yassin ci conoscemmo, a casa sua, con sua sorella. Chi l'avrebbe mai detto che saremmo arrivati a questo punto?

Gli presi le mani e gliele portai al petto. Lo buttai a terra ribaltando la situazione.
- Youssef io gli tengo le mani e tu fagli il solletico.- urlo.

Cerco di tenergli le mani, ma non ci riesco. Mi prende sulle spalle ed esce.
- Mettimi giù! Dove mi stai portando?- dico dandogli pugni sulla schiena.

Sahar's Story [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora