Capitolo 38

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- Y-Yassin- balbettai entrando nella stanza.
Mi limitai a guardarlo senza dire nulla.
Incredibile come, a distanza di un anno, io sia ancora molto innamorata di lui.

Il bambino gli sorrideva come avesse capito che quello ero suo padre.
Il piccolo si girò verso di me, facendo un sorriso anche a me.

- Ehm...- sembrava in difficoltà- stava piangendo, allora l'ho preso in braccio in tanto che arrivavi.- continuò.

Sorrisi avvicinandomi.

Sembrava che non fosse mai successo nulla, come se fossimo sempre stati una famiglia allegra.

- Paa- urlò Rayan.
I miei occhi si riempirono di gioia.

Questa era la seconda "parola" che ha pronunciato. La prima era "maa", come a dire mamma. La pronunciò una sera, mentre piangevo disperata per la paura che gli potesse succedere qualcosa. Aveva la febbre abbastanza alta. Avevo provato di tutto per fargliela abbassare, ma non riuscì. Così lo afferra velocemente, lo misi in macchina e partì per l'ospedale.
Il dottore lo visitò e mi disse che erano solo i dentini che crescevano.

Yassin lo riappoggiò nella culla presentando un volto triste e pensieroso.

- Scusate, si è fatto tardi. Ora vado, scusate il disturbo. Buonanotte.- disse velocemente andando verso la porta, dopo aver dato un'ultima occhiata al bimbo.

- Yassin- dissi fermandolo.- No, non mi sono sposata, di nuovo.- continua sapendo che era quella una delle domande che gli frullavano in testa.
- Sono qui per lavoro. Rayan...
- Rayan?- disse sorridendo.
- Si, il piccolo.
- Bel nome- disse con faccia tenera.- È davvero bello, ti somiglia.
- Anche a te.- dissi senza pensare.
Alzò lo sguardo di scatto con faccia perplessa. Balbettava, non riusciva a dire nulla.

- Sì, è tuo figlio.
Mi avvicinai lentamente e lo abbracciai.
Mi era mancato tanto e continuava a mancarmi, nonostante fosse lì con me.
Ricambiò l'abbraccio stringendomi forte a lui.

- Sahar- sussurrò tenendomi stretta.

Si staccò, appena, per guardarmi negli occhi, per assicurarsi che tutto era vero, che non lo prendevo in giro.

Fu Rayan a interrompere quel momento con un suo urlo di lamentela, come per dire 'lo so che siete li insieme, ma date un po' retta anche a me'.
Sorridemmo entrambi.

- Batal dial babah- disse sicuro di sé. - Cosa c'è che non va?
Fece una smorfia girandosi verso di me.
- Sahar...- disse disgustato- ha fatto cacca...
Scoppia a ridere e non riuscì più a fermarmi. Come se mi stessero facendo il solletico. Gli occhi mi lacrimavano.
Entrambe mi guardavano strano.
- Okay, prendi il pannolino e le salviette. Aspetteremo qui e non fate nulla.

Tutto era meraviglioso. Sembrava quasi un sogno. Tutto e tre, una piccola famiglia. Mi fermai a pensare a come, però, Yassin mi trattava, di come ci siamo separati. Una parte di me era tranquilla, l'altra, invece, si chiedeva se si stava prendendo gioco di me o se tutto ciò era realtà. Mi chiedevo se stava ancora con quella ragazza, sua cugina.  I miei pensieri in quel momento non trovavano un fine, ma di sicuro non era quello il momento.

Afferrai la borsa contenente gli oggetti per Rayan e tornai rapidamente nella stanza del piccolo.

- S-sahar- balbettò Yassin in preda dal panico.- Stavo...- continuò.
Mi volta verso Rayan, anch'esso con un espressione al viso strana, è successivamente in giro per la stanza.

Non potevo credere a quello che stavo guardando. Non avrei mai immaginato quello che in quel momento era successo.
- YASSIN! RAYAN!- urlai facendo seguireuna risata fragorosa senza fine.
- Volevo solo cambiargli il pannolino, ma il furbetto non stava fermo. Sisi ridi tu- disse voltandosi verso la culla.
Pure Rayan se la rideva.

- Okay, okay faccio io- dissi dopo aver ripreso fiato.-Ecco fatto- continuai dopo aver sistemato il casino.

Sahar's Story [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora