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Fu strano tornare nella stanza dei guardoni.

Sul tavolo giacevano del vino bianco, un bicchiere, ed alcune buste di snack salati.

Min si era prodigato, affinché la mia permanenza nella penombra di quel loculo risultasse un minimo confortevole.

"Le fasi precedenti l'azione vera e propria saranno un po' noiose, ma spero ti divertirai in ogni caso!" aveva detto mentre mi accompagnava a destinazione.

"Alla fine fa tutto parte del mondo in cui vivo, anche se questi dettagli non finiscono in pasto al pubblico perché a loro non interessa vedermi mentre parlo con i clienti, o le operazioni di preparazione allo spettacolo! Vogliono solamente la parte succosa: sudore, sesso, violenza..." rise, spalancando la porta alla stanza dei voyeur.

"Però a te potrebbe interessare! Come giornalista queste cose sono il tuo pane, dico bene?"

Annuii prendendo posto davanti alla parete fitta di schermi, i quali mostravano la stanza ancora deserta.

Notai la presenza di cinghie appese al gancio sul soffitto, una sedia imbottita, delle corde, ed un grosso aggeggio dall'aspetto minaccioso che identificai come un vibratore.

"Ora vado, buon divertimento!" cinguettò scoccando un piccolo bacio sulla mia guancia mal rasata.

Fissai lo schermo centrale, avvertendo un vago disagio interiore.

Min stava per farsela con due uomini.

Pur non nascondendo una certa eccitazione, l'idea di vedere Min posseduto da due uomini risvegliava in me spiacevoli emozioni.

I sentimenti che provavo per lui si stavano rafforzando, portandosi appresso un sacco di problemi.

Tentai di scacciarli, ricordando a me stesso la vera natura del ragazzo con il quale avevo trascorso un pomeriggio al pub chiacchierando del più e del meno, tra risate, scherzi e piccole tenerezze.

Era un Incubus, un demone divoratore di corpi ed anime, nato per spingerti al peccato.

Provava piacere nel farsi usare, ed in lui non si potevano ravvisare tracce d'amore o sentimenti simili.

Min entrò nella stanza in compagnia dei gemelli.

Preso posto sul divano bevvero vino conversando pacatamente, ma non potei udire nulla per via dell'audio staccato.

I gemelli apparivano di corporatura solida e slanciata.

Vestivano di nero, e somigliavano a bizzarri punk metropolitani.

Il capo era nascosto da lugubri passamontagna, stampati in modo da apparire come volti mostruosi.

Gemello faccia-di-teschio sembrava già piuttosto su di giri, mentre l'altro, che ribattezzai faccia-di-zombie, calmo e misurato.

Anche Min vestiva di nero.

Portava una t-shirt semplice, dei pantaloni con lacerazioni e tagli sulle ginocchia, polsiere e collare di cuoio spesso.

Si era truccato gli occhi, imbrattandoli con sbaffate nero pece.

I tre si alzarono, iniziando i preparativi.

Al termine di quelle estenuanti e meticolose operazioni, Min si ritrovò legato alla sedia.

Con la t-shirt rialzata a scoprire il petto e le mani imprigionate dietro la schiena appariva come una sorta di martire moderno, in attesa dell'imminente supplizio.

Min (Incubus)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora